di
Karen Svensson
03-05-2011
Gli ecovillaggi rappresentano un modo di vivere opposto alla graduale disintegrazione delle strutture socio-culturali e all’ondata di pratiche ambientali distruttive sul nostro pianeta. Essi sono fondati sulla profonda comprensione che tutte le cose e tutte le creature sono interconnesse, e che i nostri pensieri e le nostre azioni hanno un impatto sul nostro ambiente. Lo spiega bene un articolo di Karen Svensson tradotto da Jonas Iaffaldano Di Gregorio.
Gli ecovillaggi rappresentano un modo di vivere. Essi sono fondati sulla profonda comprensione che tutte le cose e tutte le creature sono interconnesse, e che i nostri pensieri e le nostre azioni hanno un impatto sul nostro ambiente.
Gli ecovillaggi sono comunità di persone che si adoperano per condurre uno stile di vita in armonia con gli altri, con gli altri esseri viventi e con la Terra. Il loro scopo è quello di unire un ambiente che sostenga attività socio-culturali con uno stile di vita a basso impatto. Come una struttura sociale, l’ecovillaggio va oltre l’attuale dicotomia di insediamenti urbani verso insediamenti rurali: rappresenta un modello ampiamente applicabile per la progettazione e la riorganizzazione degli insediamenti umani nel Ventunesimo secolo.
La motivazione profonda degli ecovillaggi e delle comunità intenzionali è il bisogno di invertire la graduale disintegrazione delle strutture socio-culturali e l’ondata di pratiche ambientali distruttive sul nostro pianeta.
Sottostante al concetto di ecovillaggio è il desiderio di prendersi ognuno la responsabilità della propria vita; di creare un futuro che, contrariamente alle esaurienti energie del mondo 'meccanico' dominato dai giganti dell’organizzazione, sia rigenerativo per l’individuo e per la natura, e quindi sostenibile in un indefinito futuro. Un futuro che ci piacerebbe trasmettere ai nostri figli, così che loro, e successivamente i loro figli, possano crescere come esseri umani sani ed equilibrati.
Gli ecovillaggi rappresentano un modo di vivere. Essi sono fondati sulla profonda comprensione che tutte le cose e tutte le creature sono interconnesse, e che i nostri pensieri e le nostre azioni hanno un impatto sul nostro ambiente. Basati su questa filosofia, gli ecovillaggi costruiscono combinazioni variabili di tre dimensioni:
- Ecologia
- Collettività (la dimensione sociale)
- Cultura - spiritualità
Oggi ci sono tante diverse versioni di ecovillaggi tanti quanti sono gli ecovillaggi. Ognuno ha raggiunto un individuale livello di crescita e riflette la creatività e l’ispirazione dei suoi fondatori. Sebbene alcuni villaggi esistano da più di 20 anni e stanno iniziando a offrire il quadro di esperimenti abbastanza completi per quanto riguarda il vivere in modo sostenibile, altri hanno appena iniziato a sorgere.
Anche se in passato gli ecovillaggi potevano essere visti come insediamenti abbastanza marginali e idealistici, stiamo gradualmente vedendo l’avvento della “tendenza principale dell’ecovillaggio”, che integra i principi degli ecovillaggi anche con gli stili di vita (per esempio architetture aerodinamiche; combinazioni tra abitare in affitto e in case di proprietà; vantaggi sia suddivisi che privati, comprendenti giardini condivisi e personali; ambienti, occupazioni ed età eterogenee). Questi ecovillaggi accolgono la diversità, sia nella composizione sociale che nell’epicentro individuale delle persone e nel grado di partecipazione alla comunità.
La seguente sezione presenta uno sguardo generale sulle tre principali dimensioni degli ecovillaggi, che sono integrate con diverso rilievo nei diversi insediamenti.
La dimensione ecologica dell’ecovillaggio
La dimensione ecologica degli ecovillaggi denota la connessione delle persone con la Terra vivente: il suolo, l’acqua, il vento, le piante e gli animali. Spazia da una espressa intenzione di salvaguardare l’energia e riciclare lo spreco a un maggiore impegno per un modo di vivere a basso impatto, integrando risanamento della Terra, permacultura ed edilizia ecologica.
Ecologia significa, tra le altre cose:
- coltivazione di cibo quanto più possibile all’interno della comunità;
- creazione di abitazioni 'viventi', usando tradizioni (architettoniche) locali;
- uso di sistemi di energia rinnovabile;
- svolgimento di attività lavorative in base a principi ecologici;
- valutazione del ciclo di vita dei prodotti usati nell’ecovillaggio da un punto di vista sociale/spirituale ed ecologico;
- mantenimento di suolo, acqua e aria puliti attraverso un’avanzata amministrazione delle risorse;
- protezione e salvaguardia della biodiversità e delle aree deserte.
La dimensione sociale dell’ecovillaggio
La dimensione sociale degli ecovillaggi rimanda al desiderio delle persone di trascorrere più tempo insieme, e di creare un ambiente dove ognuno possa crescere sia come individuo libero che come parte di un gruppo. Gli ecovillaggi sono abbastanza piccoli da fare in modo che ognuno si senta qualcuno.
Nel mondo occidentale, in mezzo al rumore assordante degli affari industriali, delle megastrutture politiche e comunicative, la voce della singola persona spesso non è ascoltata. In un ecovillaggio questa voce è forte e chiara. Le persone hanno la possibilità di prendere decisioni che hanno effetto sulla loro vita su basi trasparenti.
Per i bambini, gli ecovillaggi provvedono a un ambiente amorevole nel quale loro siano coinvolti quotidianamente in compiti quali il giardinaggio e la costruzione. Questo permette loro di imparare una varietà di abilità attraverso esperienza pratica. Imparare a funzionare come membri responsabili di una comunità li aiuta anche a pensare a loro stessi ricordano allo stesso tempo il loro posto nell’insieme.
Generalmente, gli ecovillaggi riescono a promuovere un equilibrio tra la libertà personale e la responsabilità per gli altri, creando esseri umani liberi e pieni di motivazione, che imparano a identificare a misurarsi bene sia con i propri bisogni che con quelli della società in cui vivono.
Collettività significa:
- riconoscere e relazionarsi con gli altri;
- suddividere le risorse comuni e provvedere al mutuo aiuto;
- imparare a prendere buone decisioni e a risolvere conflitti;
- accentuare pratiche di salute preventive ed olistiche;
- procurare lavoro pieno di significato e sussistenza per tutti i membri;
- consentire una vita piena per i bambini, per gli anziani, per gruppi marginali;
- promuovere una educazione continua;
- incoraggiare l’unità nel rispetto delle differenze;
- favorire espressioni culturali.
La dimensione culturale/spirituale dell’ecovillaggio
Grazie all’integrazione di principi culturali e spirituali all’interno della loro struttura, diversi ecovillaggi echeggiano la rinascita di tradizioni culturali provenienti da ogni parte del mondo, e ritornano a un modo di vivere dove l’armonia con tutti gli esseri viventi, inclusa la nostra Terra, è la struttura centrale della vita quotidiana. Gli ecovillaggi personificano un senso di unità con il mondo naturale.
Essi favoriscono il riconoscimento della vita umana e della Terra stesa come parte di un più grande cosmo. Anche se diversi ecovillaggi scelgono un sentiero spirituale ben definito, alcuni non mettono enfasi a pratiche spirituali in sé. Tuttavia, osservando i cicli naturali, e rispettando la Terra e tutti gli esseri umani in essa, essi tendono a mantenere, ricreare o trovare nuove espressioni culturali di una connessione dell’umanità con la natura e l’universo.
Cultura e spiritualità sono espresse:
- favorendo un senso di gioia e di appartenenza attraverso rituali e celebrazioni in seguito a cicli naturali (festa della raccolta, solstizio d’estate);
- enfatizzando la creatività e le arti come espressione di unità e interrelazione con il nostro universo;
- rispettando l’espressione di culture differenti;
- facilitando la crescita personale e le pratiche spirituali.
Traduzione di Jonas Iaffaldano Di Gregorio
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