Costa Concordia. Svuotati i serbatoi, resta il mistero della scatola nera

Sono terminate le operazioni di recupero del carburante dall'imbarcazione naufragata il 13 gennaio scorso nei pressi dell'Isola del Giglio. Il disastro ambientale sembra scongiurato, anche se restano da estrarre i rifiuti e rimuovere l'imbarcazione. E si infittisce il mistero della scatola nera, la cui lettura continua ad essere rimandata senza motivazioni valide.

Costa Concordia. Svuotati i serbatoi, resta il mistero della scatola nera
I serbatoi della Costa Concordia sono vuoti. A circa due mesi e mezzo dal tragico naufragio dell'imbarcazione vicino alle coste dell'isola del Giglio, le operazioni di estrazione degli oltre 2mila metri cubi di carburante sono terminate. Tirano un sospiro di sollievo gli abitanti della zona, terrorizzati dall'eventualità di una marea nera. Le operazioni sono terminate il 24 marzo, alle 7,30 di mattina. All'interno dei serbatoi sono rimasti solo 243,5 metri cubi di idrocarburi, una sorta di residuo fisiologico, impossibile da estrarre. Si è dunque conclusa l'operazione ritenuta più rischiosa, che avrebbe potuto compromettere per sempre l'ecosistema e la biodiversità dell'arcipelago toscano. Ma resta ancora molto da fare. Come ha dichiarato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente, "Ora occorre concludere le operazioni con la rimozione della nave e lo smaltimento dei rifiuti, oltre alla pulizia del fondale marino. La priorità rimane quella di rimuovere integralmente la nave senza frammentarla". Nella lettura di Gentili è fondamentale che la rimozione dell'imbarcazione avvenga garantendo il minor impatto ambientale possibile, "e questo può avvenire solo con la rimozione integrale della nave evitando la frammentazione in loco del relitto che comporterebbe rischi molto evidenti dal punto di vista ecologico, oltre al blocco totale dell'area turistica per l'enorme cantiere che verrebbe allestito intorno alla nave". Altro problema riguarda i rifiuti presenti sulla nave. "Oltre alla rimozione – continua Gentili - è fondamentale garantire al tempo stesso un percorso chiaro e puntuale per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti pericolosi, speciali e ordinari, presenti sulla nave, e in particolar modo dei liquidi reflui e degli oli combustibili, che possono costituire anche essi un rischio per il delicato ecosistema marino dell'isola”. “Ovviamente ci auguriamo che tutto si risolva nel migliore dei modi e nel più breve tempo possibile, ma affinché questo percorso si concretizzi occorre vigilare con grande attenzione e sollecitare le istituzioni competenti perché si continui a garantire la massima trasparenza e nello stesso tempo si continui a operare con competenza e professionalità. Tutto questo anche per garantire un supporto forte e significativo sia dal punto di vista politico-istituzionale che tecnico-scientifico". Intanto proseguono le ricerche dei dispersi. I 5 corpi che erano stati individuati nella ricognizione del 22 marzo tra lo scafo della nave, appena sotto il ponte 3 della Costa Concordia, ed il fondale roccioso dell’isola, sono stati infine recuperati due giorni fa. Adesso restano solo 2 dispersi non ancora ritrovati. Si infittisce invece il mistero della scatola nera. Inizialmente erano circolate voci sul fatto che fosse danneggiata; adesso invece pare si possa leggere, ma l'operazione continua ad essere rimandata. La procura di Grosseto ha deciso di rimandare a data da destinarsi lo svolgimento delle “operazioni di duplicazione delle memorie digitali degli apparati sequestrati”, a causa della non idoneità dei locali in cui le operazioni stesse avrebbero dovuto svolgersi. Si tratta dei laboratori dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, dove vengono doppiate le scatole nere degli aerei, dunque non si capisce il motivo della decisione. Mentre sui dati contenuti nella scatola si moltiplicano voci e strane teorie. LEGGI GLI ALTRI ARTICOLI SULLA COSTA CONCORDIA

Commenti

Diciamo che il danno è fatto, e non cambia poi molto la scatola nera, importate che ora tolgano anche il resto della nave limitando ulteriormente i danni.
giuseppe, 28-03-2012 09:28

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