La Coalizione Italia Libera da Ogm ha inviato una lettera aperta al ministro dell'agricoltura Lollobrigida perchè l'Italia dica no alla deregolamentazione per i nuovi OGM nel Consiglio europeo dei ministri dell'agricoltura.
Si legge nella lettera: «Con il parere che sarà chiamato a esprimere in questo Consiglio UE dei Ministri dell’Agricoltura sulle New Genomic Techniques (NGT), sembra determinato a svendere dopo ventitré anni la sovranità alimentare, i diritti degli agricoltori e dei consumatori italiani, approvando la proposta di deregolamentazione europea dei nuovi OGM. Questa decisione avrebbe impatti economici, ecologici e di sicurezza alimentare incalcolabili e irreversibili, rivelandosi un boomerang per lo stesso interesse nazionale più volte richiamato da Lei e dall’esecutivo di cui fa parte. Tuttavia, siamo al corrente che nella riunione preliminare del Comitato dei rappresentanti permanenti (COREPER) della scorsa settimana, non è emersa una maggioranza qualificata in grado di approvare la proposta. L’opposizione di diversi paesi è chiara e riflette le fondate preoccupazioni espresse da organizzazioni contadine, dell’agricoltura biologica, ambientaliste e dei consumatori ben rappresentate anche in Italia dalla Coalizione Italia Libera da OGM».
«Le chiediamo quindi di non schierarsi a favore degli interessi di pochi grandi gruppi multinazionali - prosegue la lettera - e di considerare seriamente le istanze che vengono dalle categorie summenzionate, così come dall'opinione pubblica, contraria a una deregulation che abolirebbe l’obbligo di tracciabilità, etichettatura e valutazione del rischio in base al principio di precauzione per il 94% dei prodotti geneticamente modificati con le New Genomic Techniques. La esortiamo a richiedere garanzie per il mondo produttivo, i cittadini e la sicurezza alimentare. Le chiediamo di non supportare il compromesso proposto dalla Presidenza spagnola dell’UE in ragione dei seguenti punti:
- Non è accettabile una valutazione di impatto dei brevetti sulle NGT al 2026, quando il regolamento rischia di essere già in vigore e i danni irrecuperabili.
- Non è accettabile rinunciare a una valutazione del rischio preliminare obbligatoria per tutte le colture NGT, in particolar modo quelle resistenti agli erbicidi e quelle che producono insetticidi.
- È ingiustificabile cancellare il diritto, ottenuto nel 2015 dai paesi UE su iniziativa italiana, di vietare la coltivazione di OGM sul territorio nazionale.
- Non si deve abolire l’etichettatura obbligatoria dei prodotti contenenti NGT, che secondo la Corte di Giustizia dell’UE rientrano a tutti gli effetti nella normativa sugli OGM.
- È essenziale conservare la pubblicazione obbligatoria delle modifiche genetiche effettuate per garantire la tracciabilità e impedire la biopirateria.
Le rivolgiamo quindi un appello a non violare il principio di precauzione, a rispettare e onorare l’interesse pubblico e a continuare a salvaguardare il nostro diritto di scegliere quale agricoltura e quale cibo avere nel nostro paese».