di
Alessandra Profilio
01-03-2011
Il Ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani presenta oggi al Pre-Consiglio dei Ministri una proposta di decreto che rischia di infliggere al settore delle energie rinnovabili in Italia un arresto netto. Il provvedimento prevede la sospensione degli incentivi al fotovoltaico non appena si raggiunge l’obiettivo degli 8.000 Mw. Protestano ambientalisti e aziende.
La crescita del settore delle energie rinnovabili in Italia rischia di essere arrestata. Il Ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani presenterà infatti oggi al Pre-Consiglio dei Ministri una proposta di decreto che le associazioni ambientaliste e le aziende delle rinnovabili hanno già significativamente definito 'blocca-solare'.
A far discutere è in particolare il cuore del provvedimento (che arriva anche in attuazione della direttiva 2009/28/CE) il quale prevede la sospensione degli incentivi al fotovoltaico non appena si raggiunge l’obiettivo degli 8.000 Mw. Si tratta di un tetto di sei volte inferiore di quello previsto dalla Germania. Altri punti principali del testo sono il taglio retroattivo del 30% per gli incentivi per l'eolico ed un sistema di aste al ribasso per i nuovi impianti.
Secondo il Ministro Paolo Romani, i meccanismi di incentivazione alle fonti rinnovabili costano troppo e, per questo motivo, devono essere interrotti.
Non ci stanno gli ambientalisti e le aziende delle energie rinnovabili che, per denunciare un provvedimento che comporterebbe uno stop della marcia dell'Italia verso la crescita di queste fonti, hanno organizzato ieri mattina una conferenza stampa davanti al Ministero dello Sviluppo economico.
“Il Governo Berlusconi getta la maschera con un attacco senza precedenti alle fonti rinnovabili. Con la proposta di Decreto legislativo che verrà presentata domani dal Ministro Romani si vogliono fermare l'eolico, il solare, e le biomasse in Italia per dare spazio al nucleare”, ha dichiarato Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente, presente alla conferenza convocata da Legambiente Greenpeace, Wwf, Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Kyoto Club, Ises, Anev, Aper, Assoenergie futuro, Assosolare.
Legambiente ha poi affermato che si batterà affinché il provvedimento venga modificato e che invierà il prima possibile le sue osservazioni a Bruxelles “per denunciare come un Decreto che doveva attuare gli obiettivi di sviluppo delle rinnovabili (decisi dall'Unione Europea con una precisa Direttiva) ne blocchi invece lo sviluppo”.
A denunciare il provvedimento è anche Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia, secondo cui “il decreto legislativo ‘blocca-solare’ proposto dal dicastero dell’economia, che vuole porre un ‘tetto’ al fotovoltaico e bloccarne gli incentivi, fa andare l’Italia in controtendenza rispetto al mondo intero”. In tal modo, avverte Leoni, “spegneremo il ‘nostro’ sole e tutta l’economia, ancora giovane, che ruota intorno alle rinnovabili”.
La proposta del Ministro Romani costituisce secondo il WWF “una mossa in controtendenza rispetto al mondo intero che ormai punta sulla green-economy con grande sviluppo delle fonti rinnovabili di energia” e anche “rispetto alla politica energetica indicata dall’Unione Europea che si è posta l’obiettivo di almeno il 20% al 2020 di copertura da fonti rinnovabili dei consumi di energia, un obiettivo sostenibile solo con il concorso di tutti i paesi”.
Le associazioni e le aziende sottolineano poi come tale provvedimento potrebbe infliggere un “colpo mortale” al settore delle rinnovabili che, peraltro, dà lavoro a oltre 100mila persone, 29mila solo nel settore dell'eolico italiano.
A tal proposito il presidente di Assosolare Gianni Chianetta ha dichiarato: “ci auguriamo che il governo abbia modo di rivedere la sua posizione, anche per non compromettere uno dei pochi settori in controtendenza nell'economia italiana e migliaia di posti di lavoro”.
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