di
Daniela Sciarra
11-06-2012
L’Aiab ha inviato una richiesta al ministro degli esteri per appoggiare una risoluzione sui diritti dei contadini al prossimo Consiglio delle Nazioni unite per i Diritti Umani.
I diritti di chi coltiva la terra, delle persone che lavorano nelle aree rurali del pianeta e rivendicano l’accesso alla terra e la sicurezza alimentare sono questioni dirimenti di cui il Governo Italiano deve farsi carico, facendosene portavoce alla prossima sessione del Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani che si terrà in questo mese.
È questo l’appello che l’Aiab (Associazione italiana per l'agricoltura biologica) ha rivolto al ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata, dopo che il Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, lo scorso marzo, ha adottato lo studio finale sullo stato di avanzamento nell'applicazione e nella promozione dei diritti di contadini e di altre persone che lavorano nelle zone rurali insieme alla annessa dichiarazione sui diritti dei contadini e alla risoluzione del diritto al cibo.
“Si tratta di documenti molto importanti - ha dichiarato Alessandro Triantafyllidis, presidente nazionale dell'Aiab -, ma ancora non sufficienti a garantire i diritti dei contadini e delle persone che vivono e lavorano nelle aree rurali e a garantire la sicurezza alimentare di tutti i cittadini del mondo. C'è bisogno di ulteriori passi avanti per raggiungere questi obiettivi. Soprattutto serve che gli Stati appoggino una risoluzione sui diritti dei contadini nel corso della prossima sessione del Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, che si terrà dal 18 giugno al 6 luglio”.
Per questo Aiab ha inviato un appello al ministro degli esteri invitandolo ad appoggiare nel corso della 20esima sessione del Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, una risoluzione in sostegno dei diritti dei contadini che avrebbe maggior rilevanza politica rispetto all'adozione di uno studio.
“Abbiamo chiesto al Governo Italiano di agire con urgenza impegnandosi a supportare una risoluzione che renda questo studio finale operativo durante la prossima sessione del Consiglio Onu dei Diritti Umani, che si aprirà il 18 giugno. È prioritario anche che il governo si adoperi per rendere lo studio finale uno strumento di collaborazione tra le Nazioni, finalizzato ad una migliore governance internazionale sul cibo e all'adozione di efficaci misure anti-discriminatorie a sostegno dei contadini e dei lavoratori rurali”, ha concluso Triantafyllidis.