Il concetto stesso di centrale di per sé fa a pugni con le energie rinnovabili che per loro natura sono decentralizzate, diffuse e capillari. Quindi è evidente che si stanno buttando soldi e si realizzano queste inutili centrali solo per dire che noi facciamo qualcosa per l’ambiente, ma poi nella realtà si vuole trivellare in ogni dove per trovare combustibili fossili e allo stesso tempo continuare massicciamente a importarne senza nessuno scrupolo e soprattutto senza nessuna intenzione di fare davvero spazio alle rinnovabili.
Lo dimostra anche un recente rapporto di Greenpeace dove si riporta che è in atto una vera a propria demolizione della diffusione delle energie rinnovabili in Italia. A Renzi le rinnovabili piacciono solo se deve favorire qualcuno dei suoi padroni, non certo se le installa il signor Rossi. Non dimentichiamo poi che Enel e Eni sono saldamente ai primi posti nella classifica dei maggiori inquinatori del pianeta, altro che ambiente e rinnovabili. Inoltre Enel è ancora fortemente impegnata nel nucleare che come ormai risaputo dalle ripetute catastrofi avvenute, è esclusivamente follia criminale a scopo di lucro.
Un governo che vuole veramente gli interessi dei cittadini farebbe una campagna a tappeto di forte indipendenza energetica e ogni cittadino dovrebbe essere messo nella condizione innanzitutto di risparmiare il più possibile energia e poi quella che rimane, produrla con energie rinnovabili usando una piccola percentuale di combustibili fossili solo se necessario. Le banche potrebbero mettere a disposizione soldi per i cittadini che ripagherebbero prestiti e interessi con il risparmio energetico ottenuto. Agendo in questo modo innumerevoli persone lavorerebbero nel settore del risparmio energetico, nell’installazione di migliaia di impianti ad energie rinnovabili. Si farebbero corsi di formazione ovunque per tecnici e cittadini, gli insegnanti insegnerebbero protezione ambientale e risparmio energetico nelle scuole. Centri per le tecnologie alternative dovrebbero nascere come funghi (in Italia siamo fermi a uno, il Parco Energie Rinnovabili di Amelia in Umbria, opera di privati!). I soldi che servono per finanziare tutto ciò lo Stato li troverebbe facilmente anche dal risparmio dei combustibili fossili non comprati e i cittadini li troverebbero tra l’altro attraverso le minori spese per curarsi dall’inquinamento. Un piano di intervento del genere è troppo razionale, virtuoso e fattibile per essere recepito da un governo maggiordomo di petrolieri, inceneritoristi e inquinatori assortiti. E che Renzi sia il ligio servitore di questi poteri lo dimostra anche il fatto di non aver voluto accorpare il referendum con le elezioni amministrative, buttando letteralmente dalla finestra centinaia di milioni di euro, motivo in più per non credere nemmeno ad una virgola quando ci dicono che siamo in crisi, che non ci sono soldi e panzane varie. E ancora peggio, Renzi e compagnia tentano di disincentivare in tutti i modi la partecipazione al voto, cosa che invece non fanno quando si tratta di elezioni politiche e quindi devono rioccupare le tanto care poltrone; in quei casi ovviamente ci si richiama il senso civico dei cittadini e al sangue versato per la democrazia. Per i “poltronisti” il sangue versato per la democrazia conta solo quando bisogna farsi rinnovare le cariche e conseguenti lauti stipendi, non certo quando quelle rarissime volte la democrazia viene realmente applicata come nei casi del referendum. Per questi e tanti altri motivi relativi alla mera sopravvivenza dell’ambiente in Italia, è necessario andare a votare Sì al referendum del 17 aprile.
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