di
Ecologisti e Reti Civiche - Verdi Europei
04-12-2012
Di 530 mila vittime è il drammatico bilancio dei 15mila eventi metereologici che si sono verificati negli ultimi 20 anni. Eppure, nonostante gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici, la 18ma Conferenza delle Nazioni Unite sul clima in corso a Doha viene ignorata dai media e dalla politica. È quanto denuncia il coordinamento politico di 'Ecologisti e Reti Civiche - Verdi Europei'.
“Gli effetti devastanti del cambiamento climatico sono quotidianamente sotto i nostri occhi, eppure la UN Climate Change Conference, in corso a Doha per discutere di questioni importantissime come il futuro del Protocollo di Kyoto e del nostro pianeta, sta ricevendo un'attenzione pari a zero da parte dei media e della politica”.
Lo dichiara Luana Zanella, membro del coordinamento politico di 'Ecologisti e Reti Civiche - Verdi Europei', che aggiunge: “Manca la consapevolezza che la crisi economica, finanziaria e sociale non si risolve se non affrontando la questione ambientale e che a Doha si gioca la credibilita' stessa dei negoziati internazionali sul clima”.
“Secondo il 'Global Climate Risk 2013' dell'ONG Germanwatch presentato oggi a Doha, dal 1992 al 2011 circa 15 mila eventi meteorologici estremi hanno provocato oltre 530 mila vittime e una perdita economica di 2,5 trilioni di dollari in parità di potere d'acquisto - aggiunge Mary Luppino, co-portavoce nazionale di 'Ecologisti e Reti Civiche – Verdi Europei' -. Gli effetti sono visibili soprattutto nei paesi in via di sviluppo ma, ormai, anche nel Nord del mondo: nel 2003, ad esempio, l'Europa ha vissuto l'estate più calda degli ultimi 500 anni, che ha causato un bilancio di oltre 70 mila morti. Nessuno è al riparo - continua la Luppino - : la catastrofe climatica può presentarsi ovunque eppure la questione continua ad essere ignorata dalla politica e dai media, come dimostra la scarsa attenzione dedicata al COP18”.
“Anche l'Europa - conclude la Zanella - presenta all'appuntamento di Doha le proprie fragilità sull'argomento, come l'incapacità di mantenere l'obiettivo di riduzione dell'85/90% di emissioni inquinanti entro il 2050, ridimensionato al 40%. Ci aspettiamo che la Conferenza ONU prenda, finalmente, delle decisioni vincolanti sulla lotta ai cambiamenti climatici. In quanto alla politica è necessario rimettere la questione ambientale al centro dei processi decisionali e riprendere l'iniziativa dal basso, per una riconversione ecologica della società e degli stili di vita”.
DAL METEROLOGO LUCA LOMBROSO TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SULLA CONFERENZA DI DOHA:
“Costoro vivono fuori dal mondo”
“Clima: di chi è la colpa?”
“Verso Doha”
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