I promotori sono riusciti a raccogliere novemila firme e hanno depositato il testo della proposta di legge di iniziativa popolare sull'economia solidale che potrebbe, se opportunamente discussa e quindi approvata, cambiare prospettiva e paradigma di un sistema.
Il gruppo dei promotori è formato dalla Rete di Economia Solidale della Lombardia, che rappresenta i Distretti di Economia Solidale e i Gruppi di Acquisto Solidale lombardi; dalle Reti bergamasche Cittadinanza sostenibile e il Bio-distretto per l'agricoltura sociale; dal Forum Terzo Settore rappresentato dall'Unione Regionale delle Pro Loco lombarde.
Il testo è stato consegnato in Regione, forte di un successo tutt'altro che scontato. L’iniziativa, che era stata lanciata nel marzo scorso, è stata coronata dal successo grazie al lavoro, durato 6 mesi, di oltre 100 volontari e attivisti provenienti dai gruppi di acquisto solidale (GAS), dai Distretti di Economia solidale (DES), ma anche da associazioni, botteghe del commercio equo, Pro loco, banche del tempo e singoli cittadini e cittadine.
Decine e decine di consiglieri comunali, assessori, sindaci e funzionari hanno presenziato ai banchetti nelle piazze e contribuito alla autenticazione delle firme raccolte.
Tra gli obiettivi della legge ci sono:
-la richiesta di riconoscimento da parte di Regione Lombardia dei soggetti operanti nell’economia solidale e sociale;
-l’istituzione di un Forum regionale dell’economia solidale e sociale con il compito di elaborare proposte, organizzare l’attività di divulgazione e fornire dati;
-l’istituzione di un comitato scientifico per le indagini di settore;
-la creazione di distretti territoriali per favorire l’incontro tra le istanze della società civile e ciò che l’economia solidale e sociale offre in termini di beni e servizi per la collettività;
-favorire l’emergere di un mercato del lavoro che indirizzi gli studenti e le studentesse verso lavori o iniziative di auto imprenditorialità nell’ambito dell’economia solidale e sociale.
Il prossimo passo è costituito dalla discussione della proposta di legge in Consiglio Regionale che, come auspicano i promotori, «prenderà atto della grande adesione popolare al progetto di legge e ne determinerà un percorso di approvazione risoluto».
«E’ stata una straordinaria esperienza positiva, dove ciascuna delle Organizzazioni promotrici ha fatto la sua parte e allo stesso tempo ha lavorato in sinergia con altre - ha detto Claudio Bonfante, presidente del Biodistretto dell’agricoltura sociale di Bergamo - Ringrazio tutte le persone, a partire dai volontari, che hanno reso possibile questo successo. Ciò testimonia che l’economia sociale e solidale “non è un’invenzione, e neanche un gioco di parole”. Continueremo fino a raggiungere l’isola che c’è».
«Credo che vadano sottolineati tre aspetti di questa bella impresa - ha aggiunto Matteo Rossi della Fondazione Istituti Educativi - da un lato il numero di firme raccolte dimostra che c'era un'attesa reale verso un'iniziativa come questa, dall'altro la capacità di incrociare sullo stesso obiettivo mondi e realtà diverse è stato un percorso non scontato e sicuramente un arricchimento reciproco. Tutto questo è sicuramente di buon auspicio all'inizio di un anno durante il quale, dalle giornate dell'"Economia di Francesco" convocate dal Papa ad Assisi fino al forum sociale di Barcellona sulle economie trasformative, i temi dell'economia sociale e solidale possono davvero fare un salto di dimensione e di qualità».
«Grande è la soddisfazione per questo primo risultato raggiunto nelle reti di economia sociale e solidale che frequento - ha proseguito Cinzia Terruzzi, copresidente di Res Lombardia e presidente di Mercato e Cittadinanza e membro della Rete di Cittadinanza Sostenibile - Voglio ringraziare chi ci ha creduto fin dall'inizio, per il lungo e paziente cammino che ha portato alla stesura della proposta di legge e per l'entusiasmo dimostrato in questi mesi intensi di raccolta firme. Abbiamo dato corpo a un'iniziativa popolare che sarà un ottimo punto di partenza per ritrovare il senso della "buona vita", in alternativa all'accumulazione senza fine ("sempre più per pochi") e al consumo senza criterio. Questo può essere uno dei primi strumenti che mette la salute dell'ambiente e delle persone al centro delle scelte economiche in Lombardia, perché vogliamo respirare aria pulita, bere acqua limpida, mangiare cibi senza veleni, vivere in un mondo dove a prevalere siano i sentimenti di solidarietà e inclusione».