Nel 2011 sono circa tremila i rinoceronti lasciati morire dissanguati e in Mozambico nelle ultime settimane sono almeno 12 gli elefanti uccisi illegalmente. Queste due specie sono fortemente prese di mira dai bracconieri a causa della forte crescita della domanda di corno di rinoceronte e di avorio. Coinvolti nel traffico i militari, il titolare di un tour operator per safari, un pilota di un aereo e alcuni veterinari.
Nel Parco Nazionale Quirimbas (una riserva naturale marina protetta) situato a Cabo Delgado, nella provincia settentrionale del Mozambico, e composto dalle isole dell'arcipelago Quirimbas, nelle ultime due settimane sono stati uccisi almeno 12 elefanti. Un comunicato stampa della gestione parchi ha annunciato che quattro persone in uniforme militare e armati di fucili d'assalto AK-47 stanno uccidendo gli elefanti nei distretti di Ancuabe e Meluco.
Minacciano di uccidere tutti coloro che non collaborano e coinvolgono anche i contadini locali per farsi aiutare nel trasporto delle zanne. I guardiani del parco hanno scoperto questo traffico, inciampando nella carcassa di un elefante in decomposizione, al quale erano state asportate le zanne. Diversi bracconieri sono stati arrestati negli ultimi mesi grazie alla condivisione delle informazioni e al lavoro congiunto con la polizia e i dirigenti delle comunità locali, ma nonostante si sia creata questa forte collaborazione, le autorità del Parco Nazionale Quirimbas affermano che non c'è abbastanza personale che possa controllare la situazione.
È sempre più difficile fermare e catturare questi criminali perché oramai sono muniti di tecnologie sempre più sofisticate tra cui elicotteri, attrezzature per la visione notturna, potenti farmaci veterinari. Sei bracconieri sono accusati di detenzione illegale di armi da fuoco e di avvelenamento degli elefanti con prodotti tossici; purtroppo i procedimenti legali sono lunghi e difficili e al momento nessuno di loro è stato portato a giudizio.
I funzionari sudafricani invece hanno risposto alla recente recrudescenza del bracconaggio "aumentando la protezione per i rinoceronti, conducendo azioni penali più rigorose, e imponendo pene più severe ai criminali della fauna selvatica" dichiara Massimiliano Rocco, Responsabile del WWF Italia dell'Ufficio Traffic.
I guardiaparco spesso si trovano di fronte a scene raccapriccianti; gli esemplari adulti cacciati sono lasciati morire agonizzanti e per dissanguamento dopo che i bracconieri hanno strappato loro via o segato le corna o i cuccioli sono morti di fame perché rimasti orfani.
In occasione della Seconda Giornata Mondiale del Rinoceronte (22 settembre) - giornata promossa per contrastare il bracconaggio che insieme alla perdita degli habitat naturali sta minacciando la esigua popolazione di questi mammiferi, - il WWF chiede la reclusione per chi uccide un rinoceronte per commerciare il suo corno sul mercato nero in Africa e Asia. Le autorità sudafricane hanno dispiegato l'esercito per pattugliare le parti del Kruger National Park, dove il bracconaggio è molto diffuso.
La condivisione delle informazioni all'interno del Sud Africa e tra i paesi esteri è migliorata; organismi di controllo internazionali tra cui l'Interpol e le autorità doganali si sono riunite sotto la bandiera del Consorzio Internazionale contro la criminalità della fauna selvatica, la Task Force Rhino, per abbattere il fenomeno che non mostra segni di cedimento. Sono riusciti ad arrestare undici presunti bracconieri tra cui un titolare di un tour operator specializzato in safari, alcuni veterinari e un pilota di aereo, i quali la prossima settimana saranno processati dall'Alta Corte di Pretoria, con l'accusa di aver ucciso almeno 20 rinoceronti, le cui corna erano destinate a trafficanti asiatici.
Le corna dei rinoceronti sono merce molto apprezzata dagli Stati asiatici perché vengono utilizzate nella medicina tradizionale cinese in Cina, in Vietnam e in altre parti dell'Asia orientale.
Le corna sono fatte di cheratina, la stessa sostanza di cui sono composti i capelli umani e le unghie e da secoli viene usata anche se priva di proprietà nutrienti, curative o afrodisiache, per curare diversi disturbi tra cui mal di testa, febbre, reumatismi, gotta o per risvegliare assopiti desideri sessuali. Una notizia recente priva di fondamento dichiarava che un alto funzionario del governo vietnamita era guarito dal cancro perché curato con corna di rinoceronte; il risultato di tale notizia è stato il massiccio aumento della domanda soprattutto in Vietnam e Cina con prezzi alle stelle, 60.000 dollari al kg e il conseguente pericolo di vedere queste specie sempre più minacciate.
Nonostante la maggior parte delle popolazioni di rinoceronte siano state inserite dal 1970 nell'Appendice I dalla Convenzione sul Commercio internazionale delle specie minacciate (CITES) e nella lista rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), l'ultimo decennio è stato disastroso per la loro conservazione. I rinoceronti di Giava e Sumatra sono sull'orlo dell'estinzione. Circa 300 rinoceronti di Sumatra vivono in Indonesia e Malesia e una popolazione di circa 50 rinoceronti di Giava abita l'Indonesia. In Kenya nel 1970 i rinoceronti neri erano circa 20.000 esemplari, oggi circa 500.
Se vogliamo salvare dall'estinzione i rinoceronti devono essere intraprese alcune azioni, tra cui incrementare il personale specializzato e addestrato a contrastare i bracconieri, intensificare i controlli alle frontiere per evitare che i corni possano essere spostati da un paese all'altro; ma soprattutto dobbiamo sforzarci attraverso l'educazione, la sensibilizzazione, l'applicazione rigorosa delle leggi e l'impegno della comunità della Medicina Tradizionale cinese a disincentivare la domanda di corno di rinoceronte. La caccia illegale a questi esemplari scomparirà solo quando la domanda si ridurrà e i prezzi crolleranno.