Passano i giorni, le settimane, i mesi. Il nostro lavoro diventa ogni giorno più stimolante, ogni giorno più complicato. E' un momento storico difficile e difficile è raccontarlo. Soprattutto in un paese come il nostro, in cui la maggior parte dei media ha da tempo rinunciato al suo ruolo di "quarto potere", di denuncia e proposta, di autentica e semplice informazione.
Se vivessimo in un paese diverso, non ci saremmo dovuti inventare un giornale. Ci saremmo accontentati di leggerlo o forse avremmo cercato di lavorare in uno di quelli esistenti. Ma da noi c'è un forte bisogno di un'informazione diversa. Qualcuno che racconti cosa succede lontano dai riflettori. Che informi sui movimenti per l'acqua pubblica, per la lotta al consumo del territorio. Che rifletta e approfondisca i danni di Fukushima che cerchi di descrivere il movimento degli "indignati", ma soprattutto che provi ogni giorno a proporre soluzioni alternative al modello unico di pensiero.
Storie, denunce, risposte ai problemi del nostro tempo: crisi del lavoro, crisi di senso, rifiuti che invadono le strade, cemento che invade il territorio, inquinamento che invade acqua e cibo, volgarità e decadenza che invade il mondo.
Ecco perché ci "è toccato inventare un giornale". Ed ecco perché ti chiedo di avere il tempo e la pazienza di leggere questo aricolo e di fare poi le tue valutazioni.
Buona lettura
Daniel Tarozzi
PAEA INFORMA
L'associazione PAEA ha cambiato sede operativa. Dal primo di novembre l’indirizzo e i telefoni della nuova sede sono:
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