di
Paolo Ermani
05-04-2012
Le rinnovabili favorirebbero posti di lavoro e ripresa economica, ma ai colossi dell'energia da fonti fossili questo non importa. Loro la crescita la vogliono sporca, inquinante e costosa.
L’Enel in fatto di spettacolo è maestra e da sempre garantisce performance 'da sganasciarsi dalle risate'. Peccato che poi ci rimettiamo noi, la nostra salute, le nostre tasche e l’ambiente.
Fino a qualche mese fa ci raccontavano la barzelletta che senza nucleare saremmo tornati all’età della pietra, con neanche più un grammo di energia utile.
Già all’epoca la cosa non stava in piedi dato che abbiamo quasi il doppio di potenza elettrica installata rispetto al fabbisogno ma comunque sia, adesso ci dicono che bisogna abolire o diminuire gli incentivi alle rinnovabili perché il loro boom ha determinato un eccesso di produzione che mette in pericolo non certo la mancanza di elettricità ma la mancanza di guadagno delle centrali convenzionali alimentate a carbone, gas e oli combustibili.
E per tentare di mascherare questa assurdità si sono pure inventati la scusa che le bollette aumentano per colpa degli incentivi alle rinnovabili, aspetto questo che addirittura lo stesso Ministro dell’Ambiente Clini ha contestato.
Di per sé la cosa fa già ridere così, me li ricordo bene gli esperti dell’Enel che molti anni fa mi confutavano che in Italia le rinnovabili non si sarebbero mai affermate perché erano troppo costose e perché non avevamo abbastanza sole (??!!) e certe cose è bene ricordarle perché non si può sempre e comunque prendere in giro la gente.
Ma la cosa che fa ancora più (tragicamente) ridere è che tanto per dare una riverniciatina verde alle centrali a carbone (italiane) e nucleari (estere), veri campi di interesse dell’Enel, si sono messi a fare pubblicità a tutto spiano alle attività della loro Enel Green Power dove vediamo dei giovani baldanzosi che ci propongono fotovoltaico e addirittura micro eolico (sempre i soliti esperti, sulla faccenda ci raccontavano che in Italia il vento era una fonte trascurabilissima e solo la Sardegna aveva qualche possibilità).
Siamo di fronte ad un esilarante conflitto di interessi in seno alla stessa organizzazione: da una parte ci fanno credere di essere ambientalisti e in teoria dovrebbero essere solo contenti se le rinnovabili si affermano dato che sembrerebbe che ci stiano puntando molto, almeno dalla pubblicità che fanno, dall’altra se ne dolgono perché, come chi segue queste vicende da tempo sa benissimo, delle rinnovabili non gli interessa assolutamente nulla e ciò lo dimostrano le dichiarazioni del presidente dell’Enel Colombo che afferma senza troppi fronzoli che le rinnovabili devono essere arginate altrimenti le centrali tradizionali alimentate a combustibili fossili entrano in crisi.
Non possono certo chiuderle le centrali inquinanti e costose, fonte di così tanti guadagni.
Cosa ci può essere di più temibile per un monopolista dell’energia dell'ipotesi che ci siano sempre più persone che si autoproducano l’energia lasciandolo progressivamente in braghe di tela? E sarà ancora peggio per il monopolista quando gli interventi sul risparmio energetico inevitabilmente si diffonderanno a tappeto.
Il meccanismo del conto energia gli è sfuggito di mano e la gente ha agito più del previsto e adesso in maniera goffa e ridicola il colosso energetico cerca di correre ai ripari. Ma, tra l’altro, non sono gli stessi paladini della crescita? Non sono loro che vogliono favorire l’occupazione quando ci raccontano le favolette su quante persone lavoreranno alla costruzione di nuove centrali?
Le rinnovabili fanno lavorare tantissime persone e fanno anche riprendere un po’ l’economia, paradossalmente proprio nel modo in cui vogliono i padroni del vapore. Ma a loro non va bene nemmeno questo, loro la crescita la vogliono sporca, inquinante e costosa.
L’importante è che le tasche rimangano belle gonfie, non importa a scapito di chi e cosa.
Palazzi, appartamenti, privilegi di ogni tipo, stipendi monumentali, dividendi, escort, barche e auto di lusso non possono certo essere messe in discussione dalle fonti rinnovabili che in Italia, lo sappiamo tutti, non hanno nessun futuro perché non c’è abbastanza sole…
Da questo ben poco edificante quadretto quindi apprendiamo alcune interessanti cose.
L’Enel da una parte e le rinnovabili e il risparmio energetico dall’altra, sono due antitesi.
Le rinnovabili e il risparmio hanno potenzialità enormi da ogni punto di vista, economico, occupazionale e ambientale, a maggior ragione nel famoso paese del sole e siamo solo all’inizio di una nuova era.
Le persone, anche grazie ad un lavoro indefesso di chi ha sempre creduto a queste potenzialità senza scoraggiarsi di fronte a mille ostacoli e scetticismi, hanno recepito il messaggio e lo stanno mettendo sempre più in pratica, alla faccia dei monopolisti. I dinosauri dell’energia, fossili come i loro combustibili, se ne facciano una ragione.
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