di
Associazione PAEA
06-05-2011
Dal Centro per l'Energia e l'Ambiente di Springe alla Solvis, al quartiere Kronsberg di Hannover, un viaggio-studio alla scoperta di una progettualità a basso impatto ambientale.
Un esempio di come un’ “utopia” energetica possa diventare non solo un lavoro, ma un sistema vincente anche sotto il profilo d’impresa, innescando un cambiamento virtuoso che contamina il contesto sociale, istituzionale ed economico.
Parliamo dell’EUZ, centro d’eccellenza in Europa per l’Energia e l’Ambiente che da 30 anni lavora sul campo contagiando il contesto pubblico, imprenditoriale ed istituzionale in senso virtuoso. E dove PAEA organizza ogni anno dal 1993 un viaggio/corso estivo per italiani: un punto di vista privilegiato su alcune tra le esperienze più avanzate in termini di efficienza energetica, bioedilizia ed energie rinnovabili, per portare a casa un diverso punto di vista da applicare nella professione o ad un progetto personale.
L’EUZ, l’atomo e le alternative in pratica
Tutto comincia in Germania nei primi anni ’80 di fronte – guarda caso – al dilemma dell’atomo.
Un manipolo di insegnati e tecnici impegnati nel movimento antinucleare e con una grande propensione alla concretezza, acquista e ristruttura, attraverso una sottoscrizione nazionale e richiesta di prestiti alla finanza etica, una ex scuola vicino ad Hannover che possa funzionare come modello dimostrativo della praticabilità delle alternative. E l’operazione funziona: l’integrazione tra bioedilizia, sistemi di risparmio energetico e idrico ed energie rinnovabili riduce il consumo energetico complessivo dell’edificio del 70% e il consumo di acqua potabile del 50%.
Il loro motto "C’è anche un altro modo" riferito inizialmente al nucleare, diventa così un esempio pratico che avrebbe fatto scuola tra i cittadini, le associazioni, i costruttori e le istituzioni. E oggi l’Energie und Umweltzentrum è un'associazione indipendente autogestita che lavora sulle energie rinnovabili, l’efficienza energetica e idrica e la didattica ambientale, oltre che esempio “vivente”, sede a sua volta di realtà imprenditoriali e progettuali come il sistema Blower Door Test per la tenuta all’aria degli edifici. Diversi fondatori del Centro hanno infatti dato vita negli anni a varie attività fondando aziende per la costruzione di case a basso consumo e passive, installazioni di pannelli solari termici e fotovoltaici, impianti di microcogenerazione, studi di progettazione e consulenza.
Sui 18.000 mq di terreno del Centro sorgono ora un’altra abitazione a basso consumo energetico e una casa passiva a consumo energetico pressoché nullo. Seguono un giardino biologico, un impianto di fitodepurazione, sistemi di recupero dell’acqua piovana, un sistema di micro-cogenerazione e pellets che alimenta tutto il complesso insieme a vari collettori solari termici e impianti fotovoltaici.
Centinaia di cittadini, progettisti, impiantisti, costruttori, amministratori pubblici, studenti, potevano così avere la prova evidente che queste "utopie" potevano tranquillamente trasformarsi in realtà con un po’ di buon senso pratico, sia ecologico, sia economico.
E in qualche modo l’EUZ è riuscito a contagiare il proprio contesto: non distante da qui si trova la fabbrica di pannelli solari Solvis – prima fabbrica a zero emissioni al mondo – mentre il quartiere Kronsberg di Hannover è un esempio di edilizia popolare a basso consumo che integra alti standard di efficienza energetica e rinnovabili.
Una fabbrica speciale: la Solvis
A Braunschweig, non molto distante da Hannover, c’è una fabbrica molto particolare. La Solvis è solare due volte: per quel che produce e perchè la stessa struttura è costruita in standard passivo a zero emissioni di CO2. La sua storia inizia nel 1988 con quattro giovani, poco capitale e un paio di buone idee: progettare e produrre pannelli solari termici e serbatoi di accumulo per caldaie ad alta efficienza.
A distanza di 20 anni la fabbrica occupa 300 persone ed è in espansione, ma non solo. Chi ci lavora per più di tre anni ha il diritto di acquistare una quota del capitale sociale, diventandone comproprietario (oggi la Solvis conta 430 soci). Nel 2001 l’assemblea dei soci ha dato il via a un nuovo stabilimento di 8000 m2 a zero emissioni di CO2, che ha abbattuto del 50% il fabbisogno di energia elettrica valorizzando gli apporti di luce naturale. Le apparecchiature d’ufficio sono a basso consumo e la quota di energia necessaria viene prodotta da pannelli fotovoltaici e termici e da un micro-cogeneratore ad olio di colza prodotta nelle vicinanze.
E non finisce qui. Tutti i soci lavoratori sono coinvolti nella gestione partecipativa dell’impresa, con grandi risultati: nel corso degli anni la qualità dei prodotti ha raggiunto livelli di assoluta eccellenza, tanto da essere premiata come migliore fabbrica tedesca in campo ecologico.
Le case passive di Hannover
Un altro caso di contaminazione coinvolge le istituzioni: da circa 10 anni ad Hannover lo standard minimo delle nuove costruzioni è quello delle case a basso consumo, e negli ultimi anni condizione irrinunciabile per costruire su terreni di proprietà comunale è quello della "casa passiva". E’ così che nasce per esempio il quartiere di Kronsberg nella zona nord di Hannover, su un terreno messo in vendita nel 2006 dal Comune con l’obbligo di costruirvi abitazioni a basso consumo.
I consumi energetici di queste case sono ridotti al minimo, le emissioni di CO2 quasi trascurabili e così pure i costi di gestione, sganciati in gran parte dal costo del petrolio. Un’attenta politica di incentivazione pubblica consentiva poi ai proprietari ottenere uno sconto del 20% sul costo di acquisto se la famiglia si impegnava a non possedere più di un’auto.
Hans Mönninghoff, vice sindaco e assessore all’economia e all’ecologia di Hannover è uno dei fondatori del Centro EUZ..
La lista degli esempi può continuare, dai sistemi di fitodepurazione e risparmio idrico integrati nella struttura dell’EUZ, alla Werkstattschule, che realizza progetti di risparmio energetico in edifici pubblici, all’immobiliare che vende case solari e passive, alla Kraftwerk produttrice di micro-cogeneratori.
Ecco il viaggio di conoscenza che proponiamo a chi - tecnici e non - crede che “c’è anche un altro modo”, come a chi pensa che l‘Italia non sia una scommessa a perdere: un’esperienza un po’ diversa, tra teoria e pratica, lezioni e visite guidate, confronto diretto e momenti informali.
E a proposito di contaminazione, siamo molto contenti che quest’anno il corso PAEA sia stato scelto dall’associazione Comuni Virtuosi come premio per il vincitore dell’edizione "Comune a 5 stelle" 2010.
Programma del corso all'Euz