Energia e università: in Italia sono a pezzi

Ho avuto modo di leggere un articolo sul sito web di un noto giornale, Il Fatto Quotidiano, scritto da Marco Ponti, professore ordinario di Economia applicata del Politecnico di Milano. In merito a questo articolo provo a fare un po’ di chiarezza, sperando che il professor Ponti la prossima volta SI INFORMI.

Energia e università: in Italia sono a pezzi

Cercherò di essere il più semplice e breve possibile nonostante la complessità e vastità dell’argomento.

Il professor Ponti sinteticamente ci dice che a parità di costi economici e ambientali, le energie che convengono di più sono nell’ordine: il gas, l’idroelettrico e il nucleare (??!!). Secondo lui, solare ed eolico sono gli ultimi da considerare per i due ambiti di cui sopra. Una delle motivazioni che riporta è che quelle rinnovabili sono fonti intermittenti e quindi hanno bisogno sempre di un supporto da fonti fossili. Il tutto è scritto per giustificare una “tirata” contro gli incentivi al fotovoltaico che, secondo Ponti, costano tanti soldi agli italiani. L’articolo, oltre che contenere varie inesattezze, è anche ambiguo perché prima afferma di considerare i problemi e i costi ambientali ma poi alla fine chiosa che non vengono considerati ipotetici “altri gravi problemi ambientali” di idroelettrico e nucleare. Egregio Ponti, i problemi e relativi costi ambientali o ci sono o non ci sono, non mi risultano terze vie.

Nell’articolo si parla di solare senza specificare che normalmente esistono due tipi di solare: termico e fotovoltaico e con il solare termico ci puoi fare anche il freddo, quindi una produzione tradizionalmente di derivazione elettrica, ma di questa distinzione importante non c’è traccia.

Il gas, tanto caro al professore, è quello che se incombusto è uno dei gas serra climalteranti più pericolosi. Senza pensare poi ai rischi che si corrono a causa della possibile chiusura dei rubinetti, visto che il gas lo importiamo per la gran parte da paesi non proprio “tranquilli” politicamente. Con  l’instabilità politica e l’esaurimento delle fonti fossili i prezzi saranno destinati inesorabilmente a salire, mentre invece con un aumento della diffusione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico si potrebbero mantenere i prezzi calmierati grazie alla conseguente riduzione della domanda. Inoltre più si punta alle rinnovabili, più si allunga la possibilità del periodo di transizione riducendo gli eventuali drammatici shock da mancanza di combustibili fossili generati da una società follemente costruita in base alla loro dipendenza.

Anche sugli incentivi Ponti non ne azzecca una, poiché gli aiuti diretti e indiretti delle fonti fossili sono stratosferici, sia a livello mondiale che nazionale, rispetto a quelli dati alle rinnovabili. Altro che le bricioline lasciate al fotovoltaico! E parlarne come di soldi sprecati, quando lo Stato ogni giorno butta soldi a valanghe da tutte le parti, fa sinceramente ridere.

Il professore evidentemente non ha mai sentito parlare, nemmeno vagamente, di alcune truffe energetiche ai danni degli italiani, rispondenti ai nomi di “capacity payment” o di CIP 6.

Addirittura continuiamo a pagare i costi per un nucleare che non produce nemmeno un kWh e, visto che le scorie di morte e le centrali/bare nucleari ce le terremo per migliaia di anni, il professor Ponti potrebbe mettere qualche suo studente a fare una bella tesi di laurea sull’argomento e provare a vedere quante migliaia di relative manovre finanziarie ci costerà il suo nucleare che, secondo lui, costa e inquina meno di solare ed eolico. Con tutti i soldi buttati nel nucleare, passati, presenti e futuri, ci si alimentava l’intera Italia con fonti rinnovabili e anche qualche paese confinante. E visto che Ponti pare si occupi di economia, vada anche a chiedere in Giappone o a Chernobyl quanto costa anche un solo incidente ad una centrale nucleare.

E come mai se il gas è tanto conveniente, Sorgenia con il suo proprietario De Benedetti chiede soldi a tutti noi attraverso il governo del suo maggiordomo? Per il futuro consiglio a Ponti di fare almeno la fatica di leggere quello che scrive il giornale che ospita il suo stesso blog.

Oltre ai costi ambientali delle fonti fossili abbiamo anche i costi sanitari che Ponti dimentica e che solitamente non vengono conteggiati (tralasciamo i costi sanitari del nucleare in caso di incidente perché sarebbe come sparare sulla Croce Rossa), cioè i costi di tutte le persone che si ammalano a causa delle emissioni inquinanti e delle relative cure di cui hanno bisogno. Non mi pare che questi costi abbiano una voce in bolletta che le contempli, eppure sono soldi che vengono tirati fuori dalle tasche di tutti i cittadini. Anche in questo caso chi si occupa di economia questi aspetti li dovrebbe considerare.

Non so quale libro o quale dato abbia letto Ponti circa la famosa intermittenza delle rinnovabili, comunque sia il professore è rimasto molto indietro.

L’intermittenza delle rinnovabili viene evidenziata perché si ragiona preistoricamente su un sistema rigido e centralizzato basato sulle fonti fossili. Abbiamo visto cosa comporta questa rigidità, con i black out accaduti a un sistema che dispone di quasi il doppio della potenza installata rispetto a quello che serve effettivamente. Se invece dell’intermittenza ragioniamo su versatilità, flessibilità e indipendenza, abbiamo molti più vantaggi con le rinnovabili che non con le fonti fossili.

Per la cronaca ci sono già intere industrie alimentate esclusivamente da fonti rinnovabili.

Ponti evidentemente non sa che le fonti fossili vengono impiegate in centrali che hanno rendimenti miseri che vanno dal 35% al 55%, poi ci sono le perdite in rete. Una strage energetica di un sistema senza alcun senso e logica che si mantiene solo ed esclusivamente grazie a tutti i soldi estorti dalle nostre tasche e regalati dai nostri politici alle varie mafie e potentati industriali.

Fornisco poi una notizia veramente sconvolgente al professore che a quanto pare non la conosce: le fonti rinnovabili sono inesauribili, quelle fossili no.

La solita ignoranza in materia tralascia poi la più grande, pulita, economica e importante fonte energetica che è il risparmio energetico. Se applicato ovunque e in profondità darebbe la possibilità all’intera Italia di essere alimentata largamente da fonti rinnovabili con costi irrisori rispetto a quelli che hanno le fonti fossili. Ma il professore è al corrente che, complessivamente, il famoso “Paese del sole” dipende per più dell’ottanta per cento dall’estero per l’energia? E la gran parte è energia proveniente da fonte fossile.

Solo per citare qualche esempio dei tanti, molto probabilmente Ponti non ha mai sentito parlare di micro cogenerazione a biogas (fonte rinnovabile “non intermittente”), con rendimenti che superano il 90% in mini teleriscaldamento; di geotermia a bassa entalpia alimentata dal fotovoltaico; di solare termico che ha rendimenti almeno tre volte maggiori del rispettivo fotovoltaico; di case passive dove serve una quantità di energia termica per un anno che probabilmente è quella che Ponti usa in tre settimane in inverno nella sua casa.

Ma su una cosa sono d’accordo con il professore: dare gli incentivi è un errore (per tutte le fonti energetiche però, non solo per il fotovoltaico), perché basterebbe da parte dello Stato fare una corretta, attenta, indipendente, capillare informazione fra tutti i cittadini per rendere ovvio quello che chiunque, senza ignoranza, pregiudizi o interessi di parte, sa perfettamente. Attraverso il risparmio energetico, l’uso razionale dell’energia e, in ultimo, l’uso delle fonti rinnovabili in ottica decentralizzata, avremmo enormi vantaggi in termini economici, ambientali, sanitari e occupazionali.

E visto che ci siamo, facciamo una piccola considerazione sullo stato delle nostre università. Con l’associazione Paea e il Per, negli oltre venti anni di attività formativa nel campo energetico e ambientale, abbiamo avuto moltissimi partecipanti. Alla fine dei nostri corsi o interventi formativi, più di una volta i partecipanti stessi, sconsolati o decisamente arrabbiati, hanno commentato che all’università hanno perso tempo e imparato poco o nulla. Architetti, ingegneri, fisici, biologi, chimici, ecomomisti, studiosi di scienze naturali, eccetera, a cui non si insegna nemmeno l’ABC delle risorse, dell’energia e delle problematiche idriche e ambientali applicate concretamente.

Al professor Ponti e ai tanti accademici come lui, faccio una proposta: organizzate una bella gita con i vostri studenti al Parco Energie Rinnovabili dove tutte le cose che voi non sapete e non insegnate ai vostri studenti, sono pane quotidiano. Il PER non è una università tradizionale ma una università del futuro, un luogo dove si fa ricerca, sperimentazione, formazione in maniera indipendente e forse proprio per quello ne sanno e hanno fatto così tanto.

Infine un appello ai colleghi del Fatto Quotidiano: va bene che un blog non lo si rifiuta a nessuno, figuriamoci a un professore universitario, ma almeno fate controllare da qualcuno che ne sappia qualcosa in materia rispetto a quanto viene pubblicato. Non è che ci fate una bella figura e mi auguro che Travaglio, con la sua proverbiale correttezza giornalistica, metta nelle sua divertente rubrica del lunedì “Ma mi faccia il piacere”, per una volta, la citazione di un articolo del suo giornale, cioè quello del professor Ponti.

E a proposito, come diceva il grande Totò, caro professore, la prossima volta SI INFORMI!

 

Commenti

Segnalo il seguente articolo, che smentisce quanto affermato dal Brookings Institution (citato da Ponti) sull'inefficenza delle rinnovabili: http://www.greentechmedia.com/articles/read/flaw-and-order-how-brookings-got-its-analysis-of-wind-and-solar-costs-so-wr
Giorgio, 27-08-2014 03:27
Ora capisco, perché abbiamo le peggiori università del mondo
pio, 27-08-2014 08:27
bello questo articolo..come una folata di vento che spazza via le foglie morte! bravo
stefania, 27-08-2014 09:27
articolo puramente ideologizzato e senza riscontri oggettivi, si dimentica di dire che il solare ha una rendimento del 16% e un costo a kwh di 0,5 Euro contro i circa 0.15 Euro fatti pagare dal Gestore (Fonte ENEA). I costi del nucleare purtroppo ci sono perchè, al contrario della Germania, a seguito del referendum del 86 abbiamo subito smantellato le centrali alcune delle quali come quella di Caorso ancora all'inizio del loro ciclo produttivo (in condizioni ottimali è stimato in 60 anni, contro i 25 di un impianto fotovoltaico, le cui spese di smaltimento sono anche abbastanza alte). Quindi abbiamo subito i costi di smaltimento senza usufruire appieno dei benefici del ciclo di vita della centrale. Il solare termico è confuso con le centrali termodinamiche (effettivamente da valorizzare).Quando si parla di tutto rinnovabile bisogna anche pensare che i consumi dell'energia aumentanto in Italia del 1,8% annuo questo significa avere ogni anno una produzione di circa 1500 MegaWatt in più ( se fosse tutto rinnovabile ogni anno dovremo installare il tripolo dei pali eolici e 24 volte in più dei pannelli fotovoltaici già presenti, con il conseguente consumo di suolo agricolo). Il problema dell'energia è un problema serio e va affrontato con la diversificazione delle fonti e con un maggior risparmio ed efficienza energetica. Risolvere il tutto con il rinnovabile sono utopie da girotondino o della sua naturale involuzione grillina.
gianluca, 28-08-2014 05:28
"pio", su che base dici che le università italiane sono le peggiori al mondo!? Ne ho frequentate 3 in italia, 3 all'estero assieme a innumerevoli studenti internazionali. Benchè molte università italiane presentino delle arretratezze ed alcuni seri difetti(es. clientelismo e baronie, fondi limitati e scarsità di corsi che coniughino teoria e pratica), esse formano ancora dei laureati con basi teoriche relativamente forti, estremamente competitivi a livello internazionale. Purtroppo, anche se interessante, quest'articolo "suona" esageratamente fazioso ed, al posto di numeri, dice "moltissimi" ed "enormi"... che lasciano un po' il tempo che trovano.
Francesco, 29-08-2014 12:29
Ciao Gianluca, mi chiedo quale articolo tu abbia letto, di certo non il mio. Non so dove vedi l'ideologizzazione, dato che ho messo parecchi riscontri sia direttamente che con riferimenti ad altri articoli e dati oggettivi. Anche tu devi essere uno studente del Ponti perché non specifici di quale solare parli e se leggessi il mio articolo vedresti che parlo proprio del rendimento del solare fotovoltaico che è circa tre volte inferiore rispetto al solare termico. Di assurdità sull'energia ne ho sentite tante ma concedimi che la tua le batte tutte, mai avevo sentito paragonare lo smantellamento di un impianto fotovoltaico a quello di una centrale nucleare!!?? Ma dai, un po' di serietà.... Mi sa che sei davvero uno studente del Ponti. Comunque, per quanto io non sia un fan del fotovoltaico, ci sono impianti fotovoltaici in funzione da più di trenta anni con rendimenti ancora molto alti, 80% Meno male che non abbiamo usufruito dei malefici del ciclo di vita del nucleare, vai a fare qualche domanda in merito ai cittadini di Fukushima o a Chernobyl e vedi se non ti prendono a randellate (quelli sopravvissuti al mostro nucleare cioè alla follia criminale a scopo di lucro). Le centrali costano comunque montagne di soldi sia nella costruzione, sia nel mantenimento con stoccaggio scorie, sia nell'eterno smantellamento, di cui il costo è aperto perché nessuno sa a quanto sarà l'ammontare fra mille o duemila anni, figurati di quale maledetta pazzia si tratta. I consumi energetici anche grazie alla crisi, non stanno aumentando ma diminuendo, informati meglio. E con la diffusione di sistemi a risparmio energetico, i consumi diminuiranno sempre di più. Ti ripeto, leggi l'articolo, cito come priorità il risparmio, poi l'efficienza e in ultimo le rinnovabili. Per la cronaca, non sono mai stato girotondino. Paolo Ermani
Paolo Ermani, 29-08-2014 12:29
Ciao Francesco(non capisco cosa significhi "pio", boh?) Su che base dici che io scrivo che le università italiane sono le peggiori al mondo? Se mi indichi dove sta scritto, ti pago. Sulle università ho detto sostanzialmente quello che scrivi anche tu, anzi, tu ci vai pure più pesante perché ci aggiungi clientelismo, baronie e concordi su scarsità di corsi che coniughino teoria alla pratica. Io ho scritto anche della notevole ignoranza da parte di molti docenti che vivono di rendita baronale appunto e non si aggiornano seriamente nemmeno sotto tortura. Se fai la fatica di cliccare laddove ci sono le parole colorate, leggerai molti dati e riferimenti. Se poi per te le migliaia di anni in cui i nostri simili conviveranno (o meglio moriranno purtroppo chissà) con il lascito di morte delle centrali nucleari e i miliardi di euro che annualmente vengono buttati letteralmente dallo Stato (comprese le università) sono noccioline, vuol dire che probabilmente non hai preoccupazioni né dal punto di vista economico, né dal punto di vista ambientale. A me sembrano dati sconvolgenti. E per venirti incontro e per vedere un lato positivo dell'università, ti informo che lo stesso Politecnico di Milano ha fatto uno studio in cui ipotizza nel solo settore dell'efficienza energetica 200 mila posti di lavoro in più. Se per te in periodo di crisi e disoccupazione, non sono numeri enormi questi o eccezionali o chiamali come ti pare, sinceramente non so cosa altro dirti. Ti mando il link, ma leggilo però. Ti puoi anche scaricare tutto lo studio integralmente. http://www1.adnkronos.com/IGN/Sostenibilita/Risorse/Con-lefficienza-energetica-un-impatto-del-%202-sul-pil-e-200mila-nuovi-occupati_32801833154.html Paolo Ermani
Paolo Ermani, 29-08-2014 09:29
A francesco: signor Francesco, ho semplicemente letto che in una classifica, fra le prime 200 non ci sono atenei italiani : Da codoimpiedi.it
pio, 29-08-2014 04:29
Ah, adesso capisco cosa era questo fantomatico "pio" scritto minuscolo e a chi si riferiva. Ma possibile che è così difficile mettere il proprio nome e cognome e specificare bene a chi ci si riferisce? Almeno si dà anche maggiore dignità a ciò che si scrive. Con l'anonimato sembra che quasi ci si vergogni di quello che si afferma. Grazie Paolo Ermani
Paolo Ermani, 29-08-2014 07:29
Caro Paolo, purtroppo ho letto il tuo articolo e confermo quanto scritto, c'è solo una difesa acritica del tuo punto di vista. Nel mio commento non ho paragonato i costi di smaltimento delle centrali nucleari con il fotovoltaico, ho solo detto che anche lì ci sono costi abbastanza alti per lo smaltimento (oltre che per la manutenzione). Inoltre non ho difeso il nucleare, treno che abbiamo perso nel 1962 con il caso Ippolito quando eravamo i primi paesi al mondo nello sviluppo di tale tecnologia, ma ho solo detto, visto che le centrali ci sono facciamole produrre fino al termine del loro ciclo di vita e poi smantelliamo, coma ha sta facendo un paese "arretrato" come la Germania". Secondo i dati dell'ENEA il rendimento di un modulo fotovoltaico è del 16% con punte del 24% per moduli creati con procedimenti particolari in laboratorio (qualcuno parla anche del 33%) e non del 80% come sostieni tu (questa è la balla grossa). Altra espressione carina è quando parli che il solare termico serve a fare il freddo (notoriamente è usato per il teleriscaldamneto almeno per uso domestico), comuque a parte la battute ritengo che sul solare termico bisogna puntare. Citi le perdite della rete, ma questo ci sarebbero anche con rinnovabili ( i parchi eolici e fotovoltaici dove saranno collegati). I consumi in Italia secondo i dati di Terna sono di 297 Terawattora in calo rispetto agli anni precedenti, ma lo stesso molto alti, da poter pensare di coprire il tutto con le rinnovabili(uno dei più grandi impianti fotovoltaici del mondo quello di Sarnia ha una potenza di 97 MW su un estensione di 380 ettari, mentre i parchi eolici, molto più efficienti, incontrano molte volte le resistenza di alcune comunità locali). Oltre ad efficienza e risparmio, bisogna pensare alla diversificazione in cui rientrano anche le rinnovabili, ma non è possibile fare a meno di energia provenienti da altre fonti. Di tutto questo nel tuo articolo non c'è traccia, c'è solo una visione parziale del problema (capisco i motivi), del resto la problematica e talmente ampia e articolata che la discussione su questo tema non si può esaurire nello spazio di un commento su blog e di un articolo. Per la cronaca non sono un allievo di Ponti ( che tra l'altro non mi sembra un grosso esperto visto che è laureato in architettura e non in fisica o ingegneria). Cordiali Saluti P.S. spero che Travaglio, con la sua "proverbiale correttezza" giornalistica possa accontentarti.
gianluca, 29-08-2014 10:29
Pio: nome. Necci:cognome
PIO NECCI, 30-08-2014 08:30
Ciao Gianluca (sempre senza cognome, mi raccomando non sia mai), forse lo avrai letto l'articolo ma o non l'hai capito o l'hai letto al contrario, non so. Ricapitolo sperando che almeno questa volta lo comprenda. Lo smaltimento del fotovoltaico non ha costi alti, in Germania (e qui caschi male perché ci lavoro da più di venti anni con questo paese e a quanto pare lo conosco più di te che lo citi totalmente a sproposito) ci sono industrie che li riciclano anche. Prova a riciclare una centrale nucleare e tutte le sue scorie, al mondo non ne è stata smantellata nemmeno una perché non sanno nemmeno come fare e i costi pare siano stratosferici. Mettere in qualche modo a confronto nucleare e fotovoltaico significa paragonare una miccetta ad una bomba atomica appunto. Ma lo sai che nella avanzata Germania (da dove ti sto scrivendo) che maldestramente citi senza averne nessuna conoscenza, c'è un sito di stoccaggio scorie dove si sono accorti che non è sicuro. "La Germania non possiede un deposito nazionale per le scorie di "terza categoria", quindi, altamente radioattive: per cui ogni centrale nucleare ha il suo deposito, ma è ovviamente temporaneo e all'"aperto". Quello predisposto per le scorie a media e bassa attività corrisponde alla miniera di sale di Hasse, in Sassonia, il quale verrà chiuso entro il 2020 per motivi di sicurezza, poiché il sito, dopo soli 35 anni, non si è dimostrato adeguato come invece era stato assicurato dagli specialisti del settore: vi è infatti un'infiltrazione di 12.000 litri di acqua al giorno che mettono il sito a rischio di crollo in qualunque momento. Le autorità hanno stabilito che i fusti contenenti materiali radioattivi dovranno essere riesumati, riaprendo camere sigillate, facendo uso solo di macchine dato che l'uomo, vista la pericolosità, non può avvicinarsi. I costi di tali operazioni? Si parla di 10 miliardi di euro, pagati col denaro pubblico, e non dall'industria nucleare." Ti aggiungo un po' di informazioni in merito in italiano e in tedesco così almeno ne sai qualcosa. http://www.spiegel.de/wissenschaft/technik/atomkraftwerk-so-laeuft-der-abbau-a-969073.html http://www.ippnw.de/atomenergie/atommuell/artikel/1ce0b2654eb06cf3615077734d4d8135/eine-sichere-entsorgung-von-radioakt.html http://www.camminandoscalzi.it/wordpress/la-scissione-delle-opinioni.html http://www.meteorivierapicena.net/Articoli/2011/Giugno/050611_1.htm La Germania in questo caso non è solo un paese arretrato ma anche folle. Le centrali le hanno fatte perché la mafia dell'energia le voleva, come in qualsiasi altro paese dove ci sono (oltre alla mafia dei militari, ovviamente laddove c'è un arsenale nucleare), di certo non perché ce ne fosse bisogno energeticamente. E anche sulla loro vita sei informato male, assai male, perché in Germania non le porteranno tutte a termine vita, bensì le fermeranno comunque prima e se c'era un altro governo le fermavano ancora prima. Semplicemente danno il tempo alla mafia dell'energia (i grossi gruppi industriali) di guadagnare il più possibile e trovare alternative su cui lucrare ancora. Il treno del nucleare ci ha portato centinaia di incidenti gravi e due catastrofici. Ma cosa si vuole di più per capire, vogliamo che muoiano milioni di persone al prossimo incidente? Fukushima, Chernobyl non sono bastate? Vuoi mettere la manutenzione minima di un fotovoltaico con la manutenzione di una centrale nucleare?? Ma stai parlando davvero sul serio? Comunque se di un settore si è ignoranti o ci manca la logica è meglio non fare magre figure. Se leggi attentamente l'articolo vedrai che scrivo che il rendimento del solare termico è mediamente maggiore di tre volte il fotovoltaico (rendimento inteso come capacità di trasformare in energia utile quanto arriva dal sole a parità di superficie e radiazione). Nella mia risposta a te scrivo che nella vita media di un fotovoltaico si è visto che il rendimento anche dopo 30 anni è di circa l'80%, che significa ovviamente rispetto al rendimento del fotovoltaico stesso che è appunto il 14/20% a seconda dei pannelli in commercio (non quelli sperimentali). In un caso si parla di rendimento rispetto alla vita del pannello, nell'altro del rendimento stesso, non in senso di durata di vita. Capisci la differenza? Sto parlando di due cose diverse ma del resto anche la logica te lo chiarirebbe, se il solare termico rende tre volte più del fotovoltaico, cosa fai 80x3=240%!!!!!! Ma dai, ma ragiona. Quindi scusami ma semmai le balli le racconti tu. Se ancora leggessi bene l'articolo, vedresti che scrivo che le rinnovabili si devono usare in ottica decentralizzata e questo anche per minimizzare le perdite in rete. Le centrali io non le consiglio né fossili, né rinnovabili ma bensì parlo di un sistema di produzione decentralizzato e diffuso in smart grid. Ma sai cosa è la microcogenerazione? Cosa c'entra poi il solare termico con il teleriscaldamento è un mistero, visto che con questa tipologia è usato pochissimo. Casomai può essere utilizzato in miniteleriscaldamento in combinazione eventuale appunto con la microcogenerazione. Non ho scritto che "notoriamente" con il solare termico si fa il freddo, ho scritto che si può fare e se non ne sei al corrente, informati. Altro punto dove si vede che l'articolo o non lo hai letto o non ci hai capito molto è che scrivo che ci sarà un periodo di transizione e ovviamente nel periodo di transizione continueremo ad andare in parte con i fossili. Quindi non solo "c'è traccia" ma è scritto chiaramente. Comunque le idee le hai belle confuse: prima hai scritto che i consumi energetici sono in crescita, poi dopo la mia risposta ti sei forse andato a documentare e ci hai scritto che sono in calo. Io non ho scritto che bisogna coprire l'intero fabbisogno attuale con le rinnovabili, bensì agire con i tre passi che ti ripeto nuovamente: risparmio, efficienza e ultimo, rinnovabili, nell'ottica di transizione e quindi di riduzione il più velocemente possibile delle fonti fossili. Non so cosa vuoi dire con "capisco i motivi" ma per tua informazione non vendo né pannelli solari, né nessun altro tipo di sistema di energie rinnovabili. Semplicemente come associazione Paea cerchiamo di dare una informazione corretta e di salvaguardare il pianeta e le persone il più possibile e il nucleare è una spada di Damocle di morte su noi tutti. La mia sul fatto che sei allievo di Ponti era ovviamente una battuta, comunque anche a te consiglio vivamente di informarti (come l'ho consigliato a lui). Cordiali saluti a te Gianluca senza cognome Paolo Ermani
Paolo Ermani, 31-08-2014 12:31
Sentitamente grazie, Pio Necci Paolo Ermani
Paolo Ermani, 31-08-2014 11:31
Caro Paolo, mi chiamo Gianluca Vevoto, ho aggiunto anche il cognome, se ti può essere utile (spero di non trovarmi su qualche lista di proscrizione, formato blog) e anche per evitare battute di bassa lega. Penso che il problema della produzione a approviggionamento energetico sia un problema molto complesso che non può esaurirsi in battute e commenti su blog. Mi dici che non ho capito nulla dell'articolo, ma anche tu non scherzi visto che ho scritto chiaramente che non voglio fare paragoni sui costi dello smaltimento del nucleare con il fotovoltaico oltre a dire chiaramente di non difendere il nucleare (spero con questo appunto di evitare randellate da parte di qualcuno). Per il resto prendo atto di quello che dici, ma personalmente rimango delle mie idee. Ti dico solo che non sono contrario alle rinnovabili,ma dubito che anche spingendo al massimo il mix efficienza - risparmio -rinnovabili, possiamo(salvo se nei prossimi anni non ci siano grossi sviluppi tecnologici nel campo), risolvere i nostri problemi energetici. Per il resto ti auguro buon lavoro e per quanto mi riguarda la nostra discussione web può anche finire qui. Cordialmente. Gianluca Vevoto
gianluca, 31-08-2014 03:31
Ciao Gianluca, non ti preoccupare che non sarai su nessuna lista di proscrizione, come puoi vedere il nostro lavoro e il nostro giornale non prevede assurdità del genere. Molto più semplicemente dare un cognome è come mettere la faccia alle proprie idee. E' questione anche di correttezza e rispetto nei confronti di chi sta impegnando tempo ed energia nei nostri confronti e comunque anche se in disaccordo, ci sta considerando, soprattutto se l'altra persona nome e cognome lo mette bene in chiaro. Non è assolutamente il tuo caso, ma giusto per approfondire il concetto, persone che si firmano con nickname o simili e usano la rete per sfogare i propri più bassi istinti o per attaccare vigliaccamente, sono una espressione di profondo squallore umano. La rete è utile se la si rende il più possibile trasparente e paritaria, anche nelle comunicazioni. Mi spiace ma da quello che scrivi non si recepisce affatto che non stia difendendo il nucleare, anzi sembra proprio il contrario. Le randellate erano ovviamente metaforiche ma di sicuro non porrei le tue considerazioni a chi dal nucleare è stato profondamente devastato. Ognuno ovviamente può rimanere della sua opinione ma sottovaluti l'elemento fondamentale e cioè che i consumi possono calare moltissimo grazie al risparmio energetico che è la maggiore fonte energetica di cui disponiamo. Siamo totalmente immersi in un mondo di sprechi, soprattutto energetici. Una volta calati drasticamente i consumi, grazie al risparmio, il mix efficienza, rinnovabili e una percentuale il più bassa possibile e di transizione di fossili, ci potrà essere una soluzione percorribile. Tutto questo senza avere bisogno di chissà quali nuove tecnologie o scoperte, abbiamo già ora tutto quello che ci serve. I consumi energetici in ogni caso caleranno comunque e inevitabilmente con l'inasprirsi della crisi e con l'esaurimento delle risorse anche fossili. Farsi trovare pronti sarà fondamentale, altrimenti sarà la barbarie. Ciao Gianluca, grazie del confronto.
Paolo Ermani, 01-09-2014 12:01

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