Dopo avere cementificato l’Italia, fortunatamente l’edilizia è in crisi; dopo aver trasformato l’Italia in un garage, il settore automobilistico è fortunatamente in crisi. La crisi stessa poi induce la gente a consumare meno e meglio, quindi sono fortunatamente in crisi il settore del commercio e cioè la vendita di merci per la maggior parte superflue, ottimo segno che se ne comprino sempre di meno. Il settore pubblico del tanto agognato posto fisso ormai è strapieno per motivi troppo spesso clientelari, così come da triste tradizione italiana. Sembrerebbe non ci sia via d’uscita a questa situazione e invece di soluzioni ce ne sono tante, sono a portata di mano e da percorrere da subito, da domattina. Non ci vogliono dei geni per capire che il settore ambientale e quello delle energie rinnovabili vedrebbero l’Italia in una posizione di favore assoluto.
A livello globale gli investimenti su questo settore aumentano velocemente, le stesse multinazionali del petrolio sanno perfettamente che il futuro energetico è nelle rinnovabili, basta guardare i dati di incremento degli investimenti per rendersene conto. L’Italia ha dimostrato, con il boom del fotovoltaico, di essere ricettiva e pronta ad una larga introduzione delle rinnovabili. L’importante è però evitare fenomeni speculativi come quelli dello stesso fotovoltaico e agire in maniera sistemica e intelligente, non solo ed esclusivamente sulla base di finanziamenti pubblici o agevolazioni ma attraverso una politica adeguata e interventi seri e puntuali. Per le sue potenzialità l’Italia, in un’ottica di decentralizzazione energetica, potrebbe essere largamente autosufficiente e si dovrebbe puntare alle tante possibili soluzioni specifiche per ogni luogo, paese, edificio che sfruttino le eccezionali potenzialità che abbiamo dal punto di vista di sole, vento, acqua e biomassa. Il tutto però declinato in piccole produzioni e piccoli impianti, senza creare grandi centrali, monopoli o dipendenze. Puntando a questi settori è facile immaginare che l’occupazione sarebbe tantissima e assorbirebbe praticamente anche da sola l’intero parco di disoccupati attuali. Si pensi al fatto sbalorditivo che l’Italia, paese del sole, ha ancora milioni di scaldabagni elettrici che potrebbero essere per gran parte sostituiti da collettori solari per la produzione di acqua calda. Il tutto ovviamente sempre affiancato ad interventi di risparmio ed efficienza energetica che apporterebbero ulteriore occupazione. Tecnologie e prodotti sono già disponibili, manca una formazione adeguata in questi settori; per questo, da sempre, l’associazione Paea punta ad una formazione di qualità come quella che viene offerta dal 1993 al Centro per l’Energia e l’Ambiente di Springe in Germania, che dal 1981 si occupa professionalmente di energie rinnovabili, bioedilizia, risparmio energetico e idrico. Una formazione di alta qualità a basso costo perché da sempre l’obiettivo di Paea è che chiunque possa conoscere e formarsi su queste tematiche senza che diventino appannaggio di élite o di tecnici scarsamente qualificati che fanno pagare a caro prezzo le loro conoscenze. Le centinaia di persone che hanno partecipato ai corsi precedenti ci dimostrano che la formazione di qualità ha un importanza fondamentale per la diffusione delle energie rinnovabili in Italia.
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Energia Ambiente Lavoro
Il soggiorno formativo si terrà a Springe in Germania dal 7 al 16 agosto 2015
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