di
Matteo Marini
17-07-2012
Secondo l’Ufficio studi di Confartigianato il fotovoltaico ha superato l’energia eolica piazzandosi in cima alla classifica delle fonti rinnovabili più sfruttate in Italia, ad eccezione dell’idroelettrico. Intanto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Quinto Conto Energia fortemente criticato, tanto che rispetto al fotovoltaico alcune associazioni di settore l'hanno definito un provvedimento 'punitivo'.
Sole batte aria, uno a zero. Il fotovoltaico, secondo l’Ufficio studi di Confartigianato, ha infatti superato l’energia eolica e si è piazzato in cima alla classifica delle fonti rinnovabili più sfruttate in Italia, ad eccezione dell’idroelettrico. Tale balzo al primo posto, è avvenuto a febbraio 2012, quando il fotovoltaico produceva 10.678 GWh contro i 10.568 GWh dell’eolico. Tre mesi dopo, la distanza aumenta ulteriormente: 14.490 GWh contro 11.541 GWh. Gli studiosi di Va di San Giovanni in Laterano, evidenziano come il fotovoltaico prodotto oggi, potrebbe soddisfare il fabbisogno energetico delle famiglie di tutto il Sud Italia (14.451 GWh).
Nell’ultimo anno, da maggio 2011 a maggio 2012, la produzione di energia fotovoltaica è aumentata di 11.220 GWh, contro i 2.448 GWh in più realizzati dall’eolico. Nello stesso periodo, riporta la Confartigianato di Grosseto: “si registra una crescita contenuta della produzione energetica da fonti geotermiche (+121 GWh), mentre è in calo la produzione idroelettrica, con una riduzione di 7.416 GWh. Crolla, invece, la produzione termica. Da maggio 2011 a maggio 2012, le fonti tradizionali hanno prodotto 12.373 GWh in meno”.
Aumenta anche il numero degli impianti. Dal 2007 al 2011, il numero di impianti fotovoltaici installati in Italia è passato da 7.647 a 330.196. Tale incremento, ha portato un rilancio del settore occupazionale, con le aziende specializzate nella costruzione che hanno avuto un +11,9% di lavoratori impiegati (solo tra il 2010 e il 2011). Oltre a noi, solo la Germania della signora Merkel ha ottenuto un risultato con il segno più sul fronte dell’occupazione (+1,2%). In ribasso le percentuali di Francia (-1%), Gran Bretagna (-4,2%) e Spagna (-9,8%). Aumentando l’occupazione, aumenta anche il numero delle imprese coinvolte. Dai primi mesi del 2009 all’inizio del 2012, il numero delle aziende attive nel settore delle fonti energetiche rinnovabili è aumentato del 10,2%, contando 100.289 imprese con 369.231 addetti.
Nonostante tutto però, le rinnovabili rappresentano ancora oggi il 26,2% della produzione energetica italiana, contro il 73,8% del termico.
Intanto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Quinto Conto Energia insieme al decreto rinnovabili, provvedimenti duramente contestati dalle associazioni di settore per l'aumento dei costi che comporteranno per produttori e consumatori di energia. Rispetto al fotovoltaico, che chi, come Assosolare, ha parlato del Quinto Conto Energia come un decreto 'punitivo' a causa della ulteriore riduzione delle tariffe e dell'aumento della burocrazia. "Se si fosse voluto favorire lo sviluppo di un mercato senza incentivi si sarebbe dovuto necessariamente accompagnare queste misure con una profonda ristrutturazione del mercato elettrico italiano, riconoscendo per tempo che è in atto su questo mercato, una profonda trasformazione per effetto dello sviluppo sia del fotovoltaico, sia delle altre fonti elettriche rinnovabili" ha affermato l'associazione in una nota.