Il 6 luglio scorso il Parlamento europeo ha adottato il nuovo regolamento sulle etichette dei prodotti alimentari. Si tratta di un passo importante per migliorare la trasparenza e aiutare consumatori e produttori onesti a compiere delle scelte consapevoli e più sane per la loro alimentazione.
I consumatori saranno meglio informati e potranno compiere scelte più salutari quando acquistano cibi: questo è l'obiettivo principale delle nuove norme per l'etichettatura dei cibi, adottata il 6 luglio scorso dal Parlamento Europeo.
Il via libera definitivo sulla nuova etichetta alimentare giunge dopo otto anni dalla prima proposta della Commissione Ue. Il compromesso è stato raggiunto dopo un duro confronto dove tutte le istituzioni Ue hanno dovuto fare un passo indietro. La nuova normativa sull'informazione alimentare rappresenta un passo importante per migliorare la trasparenza e aiutare i consumatori e i produttori onesti a fare delle scelte consapevoli e più sane per la loro alimentazione, grazie ad un'etichetta più leggibile, più precisa e facile da comprendere, dove vengono messe al bando le forme di espressione e di presentazione dei prodotti 'ambigue' che possono confondere il consumatore.
In futuro il contenuto energetico, così come la percentuale di grassi, grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale dovrà essere chiaramente visibile sugli imballaggi alimentari.
La relatrice, Renate Sommer (PPE, DE), nel corso del dibattito in Aula ha dichiarato che “nonostante le differenze politiche e ideologiche nel Parlamento europeo, nonostante le diverse convinzioni nazionali, siamo riusciti a raggiungere un buon compromesso. Le nuove norme prevedono maggiori e migliori informazioni per i consumatori, in modo che possano fare scelte consapevoli al momento dell'acquisto. Inoltre, anche l'industria alimentare dovrebbe beneficiarne, ci dovrebbe essere maggiore certezza del diritto, meno burocrazia e una migliore legislazione in generale (...) ciò è molto importante per le piccole e medie imprese (...) più dell'80% del settore alimentare europeo è costituito dalle Pmi”.
Ecco alcuni dettagli.
Allergeni
Attualmente, tutti gli ingredienti - incluse le sostanze allergeniche - devono essere indicati sulle etichette dei cibi preconfezionati. In futuro, per il consumatore sarà più semplice capire se un prodotto contiene sostanze allergeniche, perché le stesse saranno messe bene in evidenza nella lista degli ingredienti. Le nuove regole stabiliscono inoltre che le informazioni sugli allergeni dovranno essere fornite anche per i cibi non imballati, ad esempio quelli venduti nei ristoranti o nelle mense. Gli Stati membri potranno adottare misure per decidere in che modo l'informazione dovrà essere fornita al consumatore.
Etichettatura sul paese d'origine
L'origine di certi cibi, come ad esempio quella delle carni bovine, del miele, dell'olio d'oliva, della frutta fresca e degli ortaggi, deve già essere indicata sulle etichette, secondo una specifica legge di settore. L'indicazione è già obbligatoria laddove in sua assenza il consumatore possa essere indotto in errore. Su richiesta del Parlamento, questo requisito dovrà ora essere esteso anche alla carne suina, bovina, caprina e alle carni di volatili.
In futuro, l'etichettatura del Paese d'origine potrebbe essere estesa a altre categorie di cibo (come la carne utilizzata come ingrediente, il latte o gli alimenti non trasformati), ma prima la Commissione dovrà effettuare valutazioni d'impatto per verificare la fattibilità e i costi potenziali che tali obblighi d'etichettatura comporterebbero.
Nessuna indicazione fuorviante per i consumatori
Le nuove regole assicureranno inoltre che i consumatori non saranno fuorviati dalla presentazione degli imballaggi alimentari, riguardo all'aspetto, alla descrizione e alla presentazione grafica, che saranno resi più comprensibili. Anche gli alimenti che assomigliano ad altri, ma sono prodotti con ingredienti diversi, come i "simil-formaggi" prodotti con materie vegetali (le così dette "imitazioni di cibi"), saranno facilmente identificabili. In base all'accordo, qualora si sostituisse un ingrediente che dovrebbe normalmente essere parte del prodotto, ciò dovrà chiaramente essere indicato sulla parte frontale dell'imballaggio, in caratteri ben visibili e accanto alla marca, secondo l'accordo.
La carne ottenuta dalla combinazione di più parti di carni dovrà essere indicata come "carne ricomposta", lo stesso varrà per il pesce, che sarà indicato come "pesce ricomposto".
Quando entreranno in vigore le nuove norme?
Dopo l’approvazione del Consiglio Europeo prevista in autunno, e non appena la legge sarà approvata e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'UE, gli operatori economici del settore avranno a disposizione tre anni per adattarsi alle nuove norme. Avranno poi altri due anni, per un totale dunque di cinque anni, per applicare le norme sulla dichiarazione nutrizionale. Se quest'ultima viene adottata su base volontaria in data precedente, dovrà conformarsi alle nuove regole entro tre anni dalla pubblicazione ufficiale.
Alessia Pautasso - Slow Food
Da: Sloweb
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