In Italia abbiamo gran parte della classe politica che si è mangiata l’impossibile e prosegue a farlo, ma la si continua a votare imperterriti.
Abbiamo mafia, ‘ndrangheta, camorra, sacra corona unita e alcune di queste sono anche emigrate in molti paesi. Solo per i danni, i lutti che hanno esportato ovunque, gli altri paesi dovrebbero erigere muri contro gli italiani facendo della stessa erba un fascio, come noi facciamo soprattutto con chiunque abbia un colore diverso dal nostro e ha l’ardire di emigrare in Italia senza essere responsabile degli stessi crimini.
Abbiamo un'evasione fiscale che affossa il paese e contro la quale si fanno condoni su condoni, per cui i miliardari e quelli che hanno la Ferrari, e dichiarano di essere nullatenenti, ringraziano.
Contro tutto questo l’Italia è spesso impotente e perdente, sarà perché queste categorie trovano a volte appoggi e sponde proprio nello Stato (così come inchieste e processi hanno provato inequivocabilmente).
Visto che contro questi mali non si vuole o non si può agire veramente per debellarli, non rimane che accanirsi contro gli ultimi della fila, con i malcapitati normali cittadini che non avendo la forza della mafia, i soldi degli evasori o i politici a loro fianco, devono essere vessati, spolpati fino all’osso in una sagra di ottusità mista ad accanimento terapeutico.
Una burocrazia oltre ogni assurdità, piena di balzelli, tonnellate di carte (elettroniche o meno) del tutto inutili, sportelli, file infinite, attese bibliche, dove in confronto i romanzi di Kafka sono favole della buonanotte. Un uso e abuso del potere che in Italia viene perpetrato da chiunque abbia qualcuno al di sotto di lui, che sia pure il poveretto allo sportello che chiede qualcosa.
Si potrebbero scrivere enciclopedie su episodi che vedono il tartassato cittadino alle prese con la ferocia della burocrazia, della “legge” che ovviamente vale troppo spesso solo per chi non ha soldi o santi in paradiso per salvarsi.
Un episodio piccolo ma simbolico, che dimostra l’ennesima volta l’abisso in cui l’Italia e precipitata, è quello capitato a un cittadino austriaco che è stato multato a Trieste per aver commesso un crimine al cui paragone l’attentato alle torri gemelle è niente... Il "pericolosissimo" straniero ha legato un'amaca a due alberi in un parco e si è riposato. I vigili locali hanno affibbiato al tapino una multa di trecento euro (!!) dicendo che la legge prevede che non si possa appendere alcuna struttura agli alberi. Questo succede in un paese come il nostro in cui la furia antiambientalista ha cementificato e cementifica l’impossibile, in cui si sta facendo strage di alberi ovunque, dove gli incendi dolosi si propagano a ogni estate e non ci si dota di strutture adeguate per reprimere questo fenomeno criminale, dove la natura viene calpestata costantemente e senza ritegno; e il vero attacco al nostro patrimonio forestale sarebbe un turista che ha l’ardire di appendere un'amaca fra due alberi e riposare? E’ infatti risaputo che un amaca è una struttura paragonabile al ponte di Brooklyn e che in effetti si sono già verificati migliaia di crolli con tanto di morti e feriti in tutto il mondo per questo gravissimo atto dell’appendere appunto una amaca agli alberi...
Per quanto ironico, quello che affermo ha purtroppo solide basi; lo dimostra il caso dell’Ilva di Taranto dove si è arrivati addirittura a dare immunità penale, aspetto gravissimo e inaudito, a gente che inquina in maniera imperterrita. Se tanto mi dà tanto, per uno che dorme sull’amaca e lo si multa di 300 euro, come minimo dovrebbe esserci già in viaggio un esercito di vigili e forze dell’ordine che si sta recando a Taranto per chiudere immediatamente l’Ilva e consegnare una multa di 300 miliardi di euro ai proprietari. Ma questo non si farà e si continuerà a tartassare chi non ha nessun potere, lasciando aperte le mille Ilva del nostro paese.
L’Italia ha una fortuna che è quasi una sfortuna: nonostante stiamo facendo di tutto per devastarla e renderla una discarica, abbiamo così tante bellezze artistiche e naturali che i turisti continuano a venirci tirando un velo pietoso su tutto il resto. All’estero quando si parla dell’Italia si sprecano i sorrisi di circostanza e le battute su di un paese con servizi, politica e burocrazia da quarto mondo. Del resto siamo stati rappresentati per quasi vent'anni da personaggi della statura di Berlusconi, che oggi siede nei banchi del parlamento europeo! Che cosa possiamo dire a nostra difesa? Nulla, la si butta sulla nostra imbattibile cucina, sul calcio e si ride anche noi delle nostre miserie. Siamo campioni del mondo nel farci del male da soli e sarebbe bello che la stessa solerzia millimetrica dei vigili di Trieste fosse applicata a chi davvero distrugge, inquina, spolpa, deruba, uccide l’Italia ma non avviene e non avverrà fino a quando chi è responsabile di questi danni sarà saldamente al potere e continuerà a muovere i fili.