Ex Ilva, tarantini in piazza: «La salute è un nostro diritto»

Il 13 maggio il Consiglio di Stato si esprimerà sul ricorso presentato da ArcelorMittal contro l'ordinanza sindacale di fermo degli impianti a caldo dell'acciaieria. E i tarantini, sostenuti anche da Isde-Medici per l'Ambiente, scenderanno in piazza per rivendicare il diritto alla salute.

Ex Ilva, tarantini in piazza: «La salute è un nostro diritto»

Il 13 maggio il Consiglio di Stato si esprimerà sul ricorso presentato da ArcelorMittal contro l'ordinanza sindacale di fermo degli impianti a caldo dell'acciaieria. E i tarantini, sostenuti anche da Isde-Medici per l'Ambiente, scenderanno in piazza per rivendicare il diritto alla salute.

«Questa volta i tarantini non resteranno inermi in attesa - si legge nell'evento creato su Facebook dai movimenti promotori della protesta - Fin dai giorni precedenti, se le misure anticovid lo permetteranno, attenderemo pacificamente il verdetto, alternandoci, come in una staffetta, nelle vicinanze della sede del CDS. Con le nostre croci bianche, i nostri manifesti e con la dignità di un popolo che rivuole la propria terra, finora considerata solo un possedimento dello stato».
Gli appuntamenti sono:

12 maggio: Piazza di san Silvestro, Roma
13 maggio: Piazza Montecitorio, Roma

E Isde Italia «si associa e sostiene fermamente la delegazione di Isde Taranto che sarà presente in piazza Montecitorio per riaffermare il diritto di vivere in un ambiente salubre unitamente al Comitato Cittadino per la Salute e l’Ambiente a Taranto, all’associazione Genitori Tarantini ETS, a Peacelink, a Comitato Quartiere Tamburi, a Donne Futuro per Taranto libera, a Liberiamo Taranto, a Lovely taranto, a Giustizia per Taranto, a Associazioni Miticoltori, a liberi cittadini» fanno sapere da Isde-Medici per l'Ambiente.

Il Consiglio di Stato si pronuncerà dunque sul ricorso presentato da Arcelor Mittal contro la sentenza del 13 febbraio 2021 del TAR di Lecce che imponeva,  entro 60 giorni dalla pubblicazione,  lo spegnimento degli impianti siderurgici in quanto altamente inquinanti e fonte di grave pericolo per la salute dei cittadini.

«Ormai numerosissimi sono gli studi scientifici che, dal 1998 a oggi, attestano che nella città di Taranto la salute dei cittadini è messa a serio rischio dall’inquinamento prodotto dalla più grande acciaieria d’ Europa - spiega Isde - Nello specifico, per la prima volta, la Magistratura ha riconosciuto un ruolo causale degli inquinanti emessi dall’impianto nell’insorgenza di un tumore cerebrale, a soli 3 mesi dalla nascita, in Lorenzo Zaratta, un bambino in seguito deceduto per tale patologia a 5 anni. Al concepimento la madre di Lorenzo lavorava nel quartiere Tamburi, area ambientale maggiormente esposta all’inquinamento ed è ormai ampiamente noto che gli agenti cancerogeni passano dalla madre al feto già durante la vita intrauterina, compreso i metalli pesanti riscontrati nei tessuti bioptici post-mortem del piccolo Lorenzo».

«Ad oggi sono stati emessi ben 12 decreti “Salva-ILVA” per salvaguardare la produzione dell’acciaio mentre nulla è stato fatto per proteggere la salute della popolazione ed in particolare dei bambini: anzi! Lo Stato ha deciso di diventare “socio” di Arcerol Mittal con lo scopo di perpetuare la vita di una fabbrica ormai obsoleta, grande più della città e responsabile di gravissimi danni per la popolazione tarantina - prosegue Isde - Esprimiamo gratitudine alla Magistratura che in più di una occasione ha dimostrato di tutelare il valore supremo della salute ed auspichiamo che il Consiglio di Stato tenga in massima considerazione non solo l’urgenza di tutelare la salute dei tarantini, a cominciare dai bambini, ma anche  la formula dell’ Emergenza Climatica E = R x U non rispettata da questa industria a ciclo integrale».

«Non possiamo rassegnarci che ancora una volta si anteponga la prosecuzione di una attività altamente inquinante e che nulla venga fatto a tutela  della salute. La città di Taranto è, di fatto, diventata ormai l’emblema  delle tante, troppe battaglie, in atto nel paese in difesa della salute e dell’ambiente  e ai medici ISDE  presenti a Roma il 13 si uniscono idealmente  tutti i colleghi ISDE d’ Italia. Non è più tollerabile che i cittadini e soprattutto i bambini di Taranto-continuino ad essere i “Grandi Assenti” nell’agenda di chi ci governa».

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