di
Alessandra Profilio
12-11-2010
Terzigno: cittadini preoccpati per la contaminazione della falda acquifera profonda. A confermare la presenza dei veleni sono le analisi effettuate nei pozzi a Valle della discarica Sari, dove continuano gli sversamenti di rifiuti.
Importanti novità per la situazione ambientale dei territorii di Boscoreale e Terzigno, purtroppo a dir poco preoccupanti. "I dati relativi all’accertamento effettuato il 29 ottobre scorso, nonché quelli pregressi svolti dall’Asìa evidenziano una contaminazione della falda acquifera profonda". Dalle analisi condotte dall'Arpac alla presenza dei tecnici indicati dai comuni di Boscoreale e Terzigno, è emersa infatti la presenza di metalli pesanti nei pozzi a Valle della discarica Sari.
"Anomala è la presenza di zinco, nichel, alluminio e boro che si rinvengono nei pozzi in concentrazioni superiori a quelli indicati. Si rileva una concentrazione elevatissima di zinco nel pozzo 3 mentre nel pozzo a monte della discarica i livelli sono al di sotto delle soglie minime". Ecco quanto si apprende dalla relazione stilata dal tecnico Michele Moscariello e resa pubblica ieri nel corso di una conferenza stampa nella sede del Parco nazionale del Vesuvio.
Considerata la tossicità delle acque esaminate, come hanno evidenziato alcuni dei tecnici nominati dai comuni, i sindaci di Boscoreale e Terzigno hanno decretato il blocco del prelievo dell'acqua da tutti i pozzi del territorio fino a quando non saranno effettuate nuove analisi.
In occasione della conferenza stampa, i comitati civici hanno protestato contro i sindaci che hanno firmato l’accordo in Prefettura a Napoli che consente lo sversamento nella cava Sari dei rifiuti provenienti dai Comuni vesuviani compresi nella cosiddetta 'zona rossa'.
Intanto il Consiglio dei Ministri ancora non ha emanato il decreto legge con cui si elimina la realizzazione della discarica nella Cava Vitiello.