La questione Covid ha portato a una conseguenza che è sotto gli occhi di tutti: far diventare gli straricchi ancora più straricchi. Basta guardare chi ci ha guadagnato e ci guadagna per avere molte risposte sulla “gestione” della faccenda e sul perché si è agito in un modo piuttosto che in un altro. Sherlock Holmes direbbe: “Elementare Watson!”
E per fare diventare gli straricchi ancora più straricchi qualcuno ci doveva rimettere. Ecco quindi che l’economia che non fa capo agli straricchi (questi ultimi sono al sicuro, con sedi legali sperdute nel Pacifico) diventa la vittima principale di questa operazione. Economie locali e nazionali distrutte a tutto favore delle mega multinazionali che hanno fatto bingo e razziato tutta la posta. Certo questo non sarebbe stato possibile senza la genuflessione dei governi che, mentre chiudevano e chiudono la gente in casa, spalancano le porte ai padroni del mondo dai mille zeri nei conti in banca.
E così attività di tutti i tipi, soprattutto piccole o locali sono state spazzate via: gente sul lastrico, fallimenti, disoccupazione, problemi enormi di tenuta sociale ed economica, per le persone che non hanno cognomi come Jeff Bezos & company e che sono state di fatto abbandonate a se stesse, con la promessa di miseri spiccioli di contentino. E ovviamente senza nessuna nemmeno lontana idea di “ripartire” in maniera diversa da quella che ci ha portato a fondo, anzi perseverando nel favorire in ogni modo chi non può che spingerci ancora più in basso.
In una situazione del genere ci si può lasciare andare alla disperazione e alla rabbia o reagire; noi siamo del “partito” del reagire e da sempre con il nostro lavoro indichiamo strade e opportunità per costruire una società che sia veramente resiliente e ridente, in grado di rispondere ad attacchi pesantissimi e avvenimenti che potrebbero spezzare chiunque.
Non solo diamo supporto e opportunità per chi vuole vivere e lavorare emancipandosi da un sistema cieco e fallimentare ma lo facciamo da sempre essendo noi il primo esempio di quello che diciamo. E le soluzioni, idee, suggerimenti che diamo vanno dagli aspetti materiali: energia, alimentazione, agricoltura, acqua, riduzione di costi e sprechi ma anche su come impostare il proprio tempo, la propria vita il proprio lavoro, su parametri di salvaguardia di se stessi, degli altri e del pianeta in cui viviamo. Non lo facciamo per moda, perché rende o è il business del momento, lo facciamo perché è quello che siamo e perché abbiamo sperimentato in tutti questi anni come sia una strada percorribile e soddisfacente.
Non è certo una strada priva di problemi o di sole rose e fiori ma sono problemi affrontabili e superabili. Inoltre la prospettiva che si ha è di positività, di vita, di condivisione, scambio, arricchimento reciproco con gli altri, di relazione con la natura, non di sfruttamento, rapina, presa in giro costante così come la società del consumo comanda.
Vedere, toccare con mano, confrontarsi con chi mostra concretamente che le soluzioni ci sono e sono alla portata di mano è il modo migliore per non lasciarsi andare alla disperazione, la tristezza, la rabbia, l’impotenza, tutti aspetti che fanno parte del cocktail velenoso e micidiale che i padroni del mondo ci servono tutti i giorni e ai quali non dobbiamo cedere.
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