Si riaccende l'attenzione attorno alle buste usa e getta bio, divenute obbligatorie dal 1 Gennaio 2011. Quibio, sito web impegnato nella diffusione di prodotti biodegradabili e compostabili, denuncia la circolazione sul mercato di 'biosacchetti' contenenti una percentuale di plastica, quindi non biodegradabili al 100 per cento.
Subito dopo l'entrata in vigore della legge che ha introdotto l'obbligo di utilizzo dei sacchetti biodegradabili e compostabili, il sito Quibio.it aveva manifestato speranze ma soprattutto timori. Il rischio maggiore riguardava l'immissione sul mercato di biosacchetti contenenti una percentuale di plastica non bio, quindi non compostabili. Cosa puntualmente avvenuta, spiega in una nota Quibio, da dieci anni impegnato nella diffusione di prodotti biodegradabili e compostabili, che adesso riaccende l'attenzione attorno alle buste usa e getta bio, divenute obbligatorie dal 1 Gennaio 2011. “Ad inizio anno avevamo salutato con grande soddisfazione l'entrata in vigore dell'obbligo all'utilizzo dei biosacchetti - scrive Quibio in una nota-. La notizia era ed è ancora molto positiva, prima di tutto per l'ambiente: grazie a questa norma ogni giorno vengono prodotte centinaia di migliaia di tonnellate di plastica in meno”.
“Allo stesso tempo avevamo suonato un campanello d'allarme relativamente al rischio di speculazione sul possibile business che si sarebbe innescato, ossia alla possibile immissione sul mercato di biosacchetti contenenti una percentuale di plastica tradizionale per aumentare i guadagni. Con enorme dispiacere, dobbiamo constatare che ciò è avvenuto, e la rabbia che sta montando tra i consumatori dimostra che molti se ne stanno accorgendo” sono le parole del fondatore di Quibio.
Il responsabile del sito continua: “Cosa sta accadendo esattamente? Per tenere bassi i costi di produzione del sacchetto e speculare sulla loro vendita, molti sacchetti vengono tagliati con una percentuale di plastica non bio all'interno. Ciò, però, non li renderebbe più biodegradabili al 100% e quindi non compostabili. È arrivato il momento di sollevare il problema, per evitare che ciò che abbiamo fatto uscire dalla porta non ci rientri dalla finestra. Da una nostra indagine, infatti, solo la grande distribuzione e pochi esercenti minori stanno andando nella giusta direzione, utilizzando biosacchetti che rispettano la norma 13432 Ok Compost”.
Fonte: Quibio
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