di
Alessandra Profilio
07-09-2011
Il consorzio Agorinasce ha annunciato di voler realizzare un parco fotovoltaico da 3 megawatt nella località di Ferrandelle, azienda agricola situata in un Comune tra Caserta e Casal di Principe, ex proprietà del boss dei Casalesi Francesco Schiavone, detto 'Sandokan'. Si tratterà di un consistente investimento pubblico e privato realizzato su un bene confiscato alle mafie.
Su una terra oscurata dal buio della camorra, splenderà il sole della legalità e della qualificazione ambientale. Il consorzio Agorinasce ha infatti annunciato di voler realizzare un parco fotovoltaico da 3 megawatt nella località di Ferrandelle, azienda agricola situata in un Comune tra Caserta e Casal di Principe, ex proprietà del boss dei Casalesi Francesco Schiavone, detto Sandokan, in carcere ormai da anni.
Si produrrà energia pulita e rinnovabile ma non solo. In un'area di 13 ettari si concentreranno infatti tre investimenti: un parco fotovoltaico, un piano di riconversione dell'ex fattoria in Centro di documentazione ed educazione ambientale e isola ecologica, l'impianto di circa 9mila alberi di eucalipto con un finanziamento della Regione Campania nel Piano di sviluppo rurale.
L'ex azienda agricola Ferrandelle, di complessivi 56 ettari, è stata confiscata alla fine degli anni ’80. Dopo oltre 10 anni di vani tentativi di recupero ad uso sociale dell’azienda agricola, nel 2005 il Comune di S. Maria La Fossa aderisce al consorzio Agrorinasce. Ferrandelle diventa così oggetto di un'azione di recupero da parte dello Stato con il Demanio Militare (43 ettari) per la realizzazione di un Poligono per attività addestrative e con Agrorinasce (13 ettari) per la realizzazione di una ‘Fattoria dei prodotti tipici’.
Tuttavia nel 2008, mentre erano quasi ultimati i lavori della Fattoria, l’allora Commissario per l’emergenza dei rifiuti nella Regione Campania, il Prefetto De Gennaro, decide di utilizzare la parte assegnata al Demanio Militare per localizzare il sito di stoccaggio provvisorio di rifiuti solidi urbani di oltre 500.000 tonnellate. Il terreno di Sandokan passa così alla storia come la prima discarica realizzata su una terra confiscata alla camorra.
Il lavori per la Fattoria vengono interrotti, data la presenza di materiali inquinanti, e come soluzione alternativa si sceglie la produzione di energia rinnovabile con i pannelli fotovoltaici. Si tratta del più grande investimento pubblico e privato italiano realizzato su un bene confiscato alle mafie.
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