Finché soffia il vento di Chernobyl, di Francesca Bellemo, racconta la peggior catastrofe nucleare della storia descrivendo quel che accadde nei giorni del disastro e in quelli successivi, come è stata gestita in questi 25 anni l'emergenza e quali problematiche rimangono irrisolte. Il reportage di una tragedia che testimonia però anche le storie di speranza nate dall'amicizia solidale tra famiglie bielorusse e italiane che aderiscono al progetto di ospitalità.
Sono passati 25 anni dalla catastrofe nucleare di Chernobyl ma oltre 10 milioni di persone subiscono ancora le conseguenze della contaminazione radioattiva, in un contesto sociale degradato e dove la democrazia scarseggia quanto la concreta percezione del rischio.
Francesca Bellemo, giornalista veneziana e collaboratrice de Il Cambiamento, ha compiuto un viaggio a bordo del convoglio umanitario dell'associazione Help for Children per poter vedere con i propri occhi come vivono oggi le famiglie che risiedono in una delle regioni più contaminate dal disastro del 1986: la regione di Gomel, in Bielorussia. Ne è nato un libro Finché soffia il vento di Chernobyl edito da Terra Ferma e arricchito dalle fotografie di Alessandro Scarpa.
Un reportage che descrive la vita delle città e dei villaggi a ridosso della 'Zona Rossa', che documenta le contraddizioni politiche e l'emergenza sanitaria nascosta, e che soprattutto testimonia le storie di speranza e di riscatto che nascono proprio dall'amicizia con le famiglie italiane.
Help for Children da 20 anni è impegnata nell'ospitalità dei bambini che risiedono nella zona più contaminata della Bielorussia, a pochi km dalla centrale di Chernobyl. Un progetto che mira a 'smaltire' le radiazioni accumulate nel fisico dei ragazzi attraverso dei soggiorni in Italia come ospiti delle famiglie. E i risultati non sono solo sanitari, ma coinvolgono anche gli aspetti economici e sociali delle persone coinvolte, estendendosi all'intera comunità grazie agli interventi nelle scuole e negli ospedali.
Dalle testimonianze delle famiglie italiane e bielorusse all'intervista al deputato Alexandr Sciatko e al responsabile della sanità della Regione di Gomel Vladimir Zirnovich, dalla chiacchierata con Yuri Bandazhevski, il medico bielorusso incarcerato per 4 anni dal regime Lukascenko, alla visita alla Zona Rossa: il libro presenta tutti gli aspetti della vicenda Chernobyl, descrivendo in modo dettagliato e documentato quel che accadde nei giorni del disastro e in quelli successivi, come è stata gestita in questi 25 anni l'emergenza e quali problematiche rimangono irrisolte.
L'obiettivo finale è quello di raccontare, nella tragedia, la bellissima storia di amicizia e solidarietà che lega migliaia di famiglie italiane e bielorusse, fornire gli strumenti necessari per comprendere il contesto nel quale vivono i ragazzi e la reale portata della tragedia nucleare che ha colpito il Paese, sensibilizzare numerose altre famiglie ad aderire al progetto di ospitalità perché l'emergenza non si è conclusa, anzi.
Il ricavato della vendita del libro sarà devoluto ai progetti dell'associazione Help for Children.
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