Anche la Finlandia chiede un referendum sul nucleare

Il governo finlandese sta perseguendo una massiccia politica in favore del nucleare proprio nel momento in cui gli altri paesi europei ne stanno uscendo. Il movimento antinucleare finlandese Ydinverkosto ha lanciato una raccolta firme chiedendo che in Finlandia tutti i progetti nucleari vengano sottoposti a referendum.

Anche la Finlandia chiede un referendum sul nucleare
Seguendo l’esempio positivo dell’Italia, anche la Finlandia sta chiedendo a gran voce che i cittadini vengano chiamati a decidere in prima persona del loro futuro in tema di nucleare. Lo scorso settembre, il movimento antinucleare finlandese Ydinverkosto ('nuclear network'), formato da una decina di associazioni e ONG attive contro l’apertura di nuove centrali sul territorio nazionale, ha lanciato una raccolta firme chiedendo che in Finlandia tutti i progetti nucleari - presenti e futuri - vengano sottoposti a referendum. Ydinverkosto, che si autodefinisce “movimento civico contro l'estrazione dell'uranio e contro l’energia nucleare, e in favore delle energie rinnovabili”, ha come obiettivo superare le 50.000 firme entro sei mesi, per poter sottoporre a consultazione popolare i progetti nucleari, decisi dall’attuale governo a tavolino, già nell’autunno 2012 in concomitanza con le prossime elezioni amministrative. Il governo finlandese, infatti, sta perseguendo una massiccia politica in favore del nucleare proprio nel momento in cui gli altri paesi europei ne stanno uscendo e stanno investendo a lungo termine sulle energie rinnovabili - primo fra tutti la Germania. Nonostante la legislazione finlandese non definisca in modo chiaro e preciso l’iter di presentazione dei referendum e nonostante esista la possibilità che il governo invalidi il ricorso alla consultazione popolare, Ydinverkosto è ottimista e può contare sul crescente sostegno dell’opinione pubblica - a causa della recente catastrofe giapponese e, al tempo stesso, grazie al successo referendario ottenuto dall’Italia. In Finlandia la procedura per riuscire ad ottenere un referendum giuridicamente vincolante è piuttosto complessa, ma la raccolta firme è partita bene. Secondo Ydinverkosto, in Europa esiste una lunga tradizione di vittorie referendarie contro il nucleare che fa ben sperare per un futuro 'nuclear free' in Finlandia - a partire dai referendum del 1978 in Austria e del 1980 in Svezia, fino ad arrivare allo storico risultato italiano di quest’anno. Dopo la Francia quindi anche la Finlandia chiede che la politica energetica nucleare del paese sia rimessa alla decisione della cittadinanza e non sia determinata a porte chiuse da esperti ministeriali e lobbies. Se, come ci si augura, la campagna referendaria avrà esito positivo, Ydinverkosto punta a centrare 4 obiettivi importanti per il futuro della Finlandia. Il primo è arrestare la costruzione del terzo reattore EPR di Olkiluoto e impedire la costruzione del quarto (per il quale nell’estate 2010 il governo ha già concesso la licenza). Secondo obiettivo è bloccare la costruzione della futura centrale a Fennovoima (già autorizzata a primavera 2010, anche se l’ubicazione esatta dell’impianto non è ancora stata decisa), che diventerebbe il terzo impianto nucleare finlandese per grandezza, dopo Olkiluoto e Loviisa. Terzo obiettivo: evitare l’apertura del deposito di scorie nucleari di Posiva Onkalo (nel quale dovrebbero essere conferiti i rifiuti di Olkiluoto e di Fennovoima), che consiste nella realizzazione di un nuovo tunnel nelle rocce granitiche adiacenti la centrale di Olkiluoto. Geologi e scienziati finlandesi hanno sollevato dubbi sulla futura stabilità geologica del sito di Olkiluoto e ipotizzato l’eventualità di un futuro disastro ambientale. Il nuovo deposito, inoltre, sarebbe troppo vicino alla costa: secondo la Baltic Marine Environment Protection Commission (Helcom o Helsinki Commission), il Mar Baltico è tra i mari più radioattivi al mondo a causa dei liquidi reflui contaminati provenienti dalle centrali nucleari di Finlandia, Svezia e Russia. Infine, il quarto obiettivo a breve termine è fermare definitivamente la concessione di licenze per la realizzazione di miniere di uranio in Lapponia. Si calcola che in Finlandia il nucleare fornisca il 29% circa dell'energia elettrica totale, una quota che, secondo esperti ed ambientalisti, potrebbe essere tranquillamente conseguita attraverso le energie pulite e rinnovabili, unite al risparmio energetico. Per questo, in attesa del raggiungimento delle 50.000 firme necessarie per proseguire nell’iter referendario, Ydinverkosto chiede ai cittadini e alle aziende finlandesi, di boicottare l'energia elettrica prodotta dal nucleare. “I progetti relativi all’energia nucleare e alle miniere di uranio in Finlandia sono un caso unico in Europa, dal momento che nessun altro paese continuerà a sviluppare il nucleare” ha dichiarato Ydinverkosto, sottolineando il fatto che i referendum rappresentano la garanzia di una certa continuità nelle politiche a lungo termine di un paese, soprattutto in quelle che toccano così da vicino la salute e la sicurezza dei cittadini.

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.