Nonostante le perplessità suscitate dall'introduzione del nuovo sistema di incentivazione del fotovoltaico, il Quarto Conto Energia, la potenza installata in Italia continua a crescere, trainata in particolare dagli investimenti in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e dalla Puglia.
Alla fine del 2010, la potenza installata in Italia si aggirava complessivamente intorno ai 7mila MW su circa 200mila impianti, contro i 1.142 MW del 2009. La previsione del Gestore dei servizi energetici (GSE) era quindi di poter raggiungere il target di 8mila MW, fissato dal Piano nazionale sulle fonti rinnovabili per il 2020, già nel 2011.
Gli ultimi dati del GSE superano però tali previsioni e vedono l'Italia attestarsi su 9.530 MW e quindi prossima al raggiungimento del valore di 10 GW, con oltre 264mila impianti in esercizio.
La distribuzione degli impianti sul territorio vede prevalere quelli di piccola taglia al Nord e quelli di grandi dimensioni al Sud. Così, mentre la Puglia si conferma guida indiscussa per potenza installata, con oltre 1.442 MW, in testa per numero complessivo figura la Lombardia, con oltre 35.900 impianti, mentre al secondo e terzo posto si collocano, rispettivamente, il Veneto (33.400) e l'Emilia Romagna (22.823 impianti).
Per quanto riguarda l'individuazione dei sistemi di aiuto che più hanno contribuito al raggiungimento di questi risultati, determinante è stato il Secondo Conto Energia cui si devono oltre 6 milioni e 691mila kW e 200mila installazioni. Il Primo e il Terzo Conto Energia hanno finanziato, rispettivamente, 5mila e 37mila impianti, mentre sono oltre 20mila quelli che hanno finora beneficiato dell'ultimo regime di incentivazione, il Quarto Conto energia introdotto con decreto del 5 maggio 2011.
Ulteriori segnali incoraggianti in materia di fotovoltaico arrivano da un recente studio condotto dall’European Photovoltaic Industry Association, dal titolo Solar Photovoltaics - Competing in the energy sector.
Basandosi sull'analisi dell'andamento dei principali mercati solari dell’Unione europea - Germania, Italia, Francia, Spagna e Gran Bretagna - la ricerca sostiene che, grazie allo sviluppo di nuove tecnologie, nell'arco di circa dieci anni l'energia ottenuta dal fotovoltaico sarà in grado di competere economicamente con le fonti convenzionali.
Entro il 2020 il costo dei sistemi e dei moduli dovrebbe ridursi del 50% e, secondo i ricercatori, in alcuni Paesi tali risultati potrebbero essere raggiunti già nel 2013.
Un modello di eccellenza è, com'è noto, la Germania che ha abbandonato la strada del nucleare e sta concentrando i propri sforzi sulle fonti rinnovabili, riuscendo nel primo semestre del 2011 a ricavarvi un quinto del fabbisogno energetico totale.
Tra i mercati più maturi rientra, però, anche l'Italia, per cui lo studio prevede il raggiungimento della cosiddetta Grid Parity, cioè la coincidenza tra il costo dell'elettricità prodotta da fotovoltaico e quello dell'energia ottenuta da fonti tradizionali, tra il 2013 e il 2014.
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