L’associazione PAEA è fra i pionieri della bioedilizia in Italia, ha contribuito a diffonderne la conoscenza e ha realizzato numerosi interventi per ridurre drasticamente gli sprechi energetici all’interno degli edifici. Nella sua esperienza più che ventennale, già nel lontano 2002 l’associazione organizzò la Prima Conferenza Internazionale sulle Case Passive in area mediterranea diventando protagonista di una diffusione della cultura e della prassi della bioedilizia, riuscendo a superare pregiudizi e una ignoranza diffusa circa l’applicabilità dei criteri di questo approccio.
Così come per la diffusione delle energie rinnovabili era ed è evidente che non si può che percorrere la strada dell’efficienza e della salvaguardia ambientale anche in edilizia se si vuole dare un futuro al pianeta, se si vogliono risparmiare soldi e dare occupazione a centinaia di migliaia di persone attraverso la riqualificazione energetica del patrimonio edile italiano, ridotto in condizioni pietose da un mondo della costruzione che si è troppo spesso occupato solo di "prendere i soldi e scappare".
L’associazione PAEA ha applicato quindi una filosofia ben diversa da quella dell’edilizia tradizionale e lo ha fatto in tutti gli interventi che ha realizzato e nella formazione di cui si è occupata per migliaia di persone nel corso dei vari anni del suo lavoro.
Una delle sue recenti realizzazioni ha riguardato la sede stessa dell’associazione situata in provincia di Grosseto, nel comune di Massa Marittima, dove è stata ristrutturata un'abitazione realizzata con materiali tradizionali come tufo e cemento. Nonostante la casa fosse stata costruita senza tenere conto di nessun criterio di risparmio energetico, con gli interventi realizzati da Paea si è riusciti ad arrivare a un risultato eccezionale di minimo consumo. Questo è stato reso possibile in fase di ristrutturazione con un isolamento del pavimento e delle fondamenta nella parte esterna anche per non avere problemi di umidità e di risalita d’acqua. Sono poi state isolate le pareti, il tetto e installate finestre e porte a triplo vetro con isolamento interno acquistate da una ditta locale.
I materiali in bioedilizia largamente utilizzati sono stati fibra di legno, sughero, acquistato da una ditta locale, terra cruda e mattoni di calce e canapa con relativo termo-intonaco. Il pavimento in legno è stato anch’esso acquistato da una ditta che fornisce materiale di provenienza Toscana.
La coibentazione di tutte le pareti esterne è stata realizzata in collaborazione con la ditta pugliese Pedone Working di Bisceglie, che da tempo applica i rigidi parametri di isolamento termico provenienti dal nord Europa coniugandoli felicemente con il clima e le particolarità del Mediterraneo sviluppando una miscela di calce e canapa utilizzabile sia con sistemi di mattoni che a spruzzo.
Per la casa in questione si è scelto un biomattone di calce e canapa di 25 cm di spessore, 20 cm di altezza e 50 cm di lunghezza per un peso di 9 chili. Alla parete di mattoni è stato applicato esternamente un termo intonaco fatto anch’esso con una miscela di calce e canapa. La lavorabilità e versatilità del materiale in questione è stata molto positiva e ha reso possibile l’intera coibentazione in maniera veloce e senza particolari problemi di sorta. Da tenere poi presente l’eccezionale capacità di questo materiale come regolatore dell’umidità.
Essendo il riscaldamento e il raffrescamento tra i costi più alti in una abitazione, si è puntato alla completa autonomia dai combustibili fossili, grazie a pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria e una semplicissima cucina economica a legna per il riscaldamento degli ambienti, senza bisogno di installare tubi nelle stanze o fare impianti particolari, poiché quando l’isolamento è tenuto in massima considerazione non c’è bisogno di molto per riscaldare, risparmiando quindi anche in impiantistica. La poca legna utilizzata per il riscaldamento, viene reperita in loco utilizzando prevalentemente quella del sottobosco già caduta o residui di potatura.
Il risultato raggiunto è di avere praticamente zero costi, fresco d’estate e caldo d’inverno. Un risultato testimoniato anche dalle persone che visitano la casa e che d’estate chiedono dove sia l’impianto di condizionamento e l’inverno si stupiscono che anche se la cucina economica sia per la maggior parte del tempo spenta, nonostante ciò non sia freddo.
Queste ottime performance sono state rese possibili anche grazie a persone che in Italia hanno fatto la storia della bioedilizia applicata, che con costanza, perseveranza e umiltà hanno portato avanti pratiche e filosofie di autentica sostenibilità approfondendo, applicando e sperimentando costantemente. I’ingegner Giancarlo Benassi, l’esperto di bioedilizia Verdiano Donini, l’architetto Marta Carugati sono gli storici collaboratori dell’associazione Paea che hanno dato il loro contributo prezioso per il raggiungimento dell’eccellente risultato.
Un particolare ringraziamento va al geometra Gabriele Giannini dello studio omonimo di Riotorto nel Comune di Piombino, che ha dimostrato apertura, lungimiranza, competenza e professionalità, elementi che sono assolutamente necessari per l’edilizia dell’immediato futuro, quella che proprio grazie a persone capaci e serie sarà sempre più diffusa e applicata.