Resta alto l'allarme sui reattori 2 e 3 di Fukushima: fumo denso dal reattore 2 da questa mattina e aumento della pressione nel reattore 3 i fattori più significativi delle ultime ore. Intanto, l'Organizzazione mondiale della sanità ha definito "grave" la contaminazione radioattiva di cibo in Giappone, tanto da non escludere che prodotti contaminati siano usciti dalla zona contaminata raggiungendo altri Paesi.
Resta alto l'allarme sui reattori 2 e 3 di Fukushima: fumo denso dal reattore 2 da questa mattina e aumento della pressione nel reattore 3 i fattori più significativi delle ultime ore. Il personale continua ad essere evacuato a singhiozzi anche se non vengono comunicati ufficialmente aumenti di radioattività.
Intanto, l'Organizzazione mondiale della sanità ha definito "grave" la contaminazione radioattiva di cibo in Giappone, tanto da non escludere che prodotti contaminati siano usciti dalla zona contaminata raggiungendo altri Paesi. Una dichiarazione, questa, che va oltre l'iniziale previsione dell'Oms sul fatto che i problemi d contaminazione legati all'incidente di Fukushima sarebbero stati limitati alla zone compresa entro i 30 km dalla centrale.
"La contaminazione di prodotti alimentari con le radiazioni provenienti dal sito nucleare danneggiato dal terremoto e dallo tsunami potrebbe essere più grave di quanto pensassimo" ha dichiarato un funzionario dell'Oms all'agenzia tedesca Dpa. La gravità dev'essere verificata, ha fatto sapere l'Organizzazione mondiale della sanità ma questo non esclude il fatto che man mano che passano i giorni la percezione del danno provocato dall'incidente di Fukushima, in termini di contaminazione dell'ambiente circostante sta cambiando.
Il governo giapponese, intanto, ha bloccato oggi la commercializzazione di latte e alcune verdure, tra cui gli spinaci, nelle prefetture di Fukushima, Ibaraki, Tochigi e Gunma. A renderlo noto è stato il portavoce del governo Yukio Edano. Proprio in queste zone, infatti, sono stati registrati nelle ultime ore livelli di iodio radioattivo anormali.
Mentre il governo giapponese continua a frenare gli allarmismi, comunque, si intensificano i controlli alimentari nei Paesi più vicini al Giappone come Taiwan, Cina, Corea del sud, Hong Kong.
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