di
Laura Pavesi
20-04-2012
A partire da oggi, 20 aprile 2012, quattro dei sei reattori che costituiscono la centrale nucleare di Fukushima Daichii vengono definitivamente dismessi e smantellati. Lo ha annunciato la Tepco (Tokyo Electric Power), la compagnia che gestisce i due impianti maggiormente danneggiati dallo tsunami dell'11 marzo 2011.
Quattro dei sei reattori che compongono la centrale nucleare di Fukushima Daichii, la più colpita dal sisma e dallo tsunami dello scorso anno, cessano ufficialmente di esistere a livello amministrativo a partire da oggi 20 aprile 2012. Lo ha annunciato, questa settimana, proprio la Tokyo Electric Power (TEPCO), la compagnia che gestisce i due impianti di Fukushima Daichii e Fukushima Daiichi e che, ormai, si è dovuta rassegnare a dismetterli e smantellarli definitivamente.
Da oggi, secondo la normativa giapponese, il numero totale di reattori nucleari ad uso commerciale presenti nel sol levante passa ufficialmente da 54 a 50. Si è trattato di una decisione scontata, poiché era ormai evidente da mesi - sia per la comunità scientifica che per l’opinione pubblica - che le 4 unità nucleari maggiormente colpite dalla catastrofe del 2011, erano condannate alla soppressione.
Il governo giapponese e la TEPCO stimano che, con le attuali tecnologie, saranno necessari ben quattro decenni per poter completare lo smantellamento dei reattori numerati da 1 a 4. Le rimanenti due unità di Fukushima Daichii (5 e 6) non sono ancora state ufficialmente cancellate dalla lista dei reattori nucleari ad uso civile, ma, secondo gli esperti, non esiste alcuna possibilità concreta che possano ritornare in funzione e, quindi, sarebbero prossimi anch’essi alla soppressione.
A questo punto, è molto verosimile che tutti i 4 reattori di Fukushima Daiichi, attualmente fermi, subiscano la stessa sorte, nonostante la TEPCO dichiari alla stampa che non ha alcuna intenzione di rinunciarvi. A partire da oggi, alla TEPCO non restano che 13 reattori sui 17 totali che gestiva prima della catastrofe. E sono tutti fermi.
Va ricordato che sul parco totale degli attuali 50 reattori civili ufficialmente presenti in Giappone, solo uno è rimasto in attività: quello di Tomari (nello specifico, il reattore Tomari 3), gestito dalla Hokkaido Electric Power Company e situato sull’isola di Hokkaido. Ma anche quest’ultima unità verrà fermata a partire dal 6 maggio prossimo, per interventi di manutenzione periodica e obbligatoria.
La riattivazione di eventuali reattori ancora funzionanti, però, è condizionata dal superamento di una serie di test ed esami tecnici e dall’approvazione da parte del governo e delle autorità locali. Il che impedisce qualsiasi tentativo di previsione temporale. Tra poche settimane, pertanto, tutta la produzione di energia elettrica dal nucleare in Giappone sarà azzerata. E a tempo indeterminato.
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