Sono stati riscontrati livelli record di radioattività in corrispondenza della centrale nucleare di Fukushima Daiichi. A renderlo noto è ancora una volta la Tokyo Electric Power (Tepco), società giapponese che gestisce l'impianto pesantemente colpito dallo tsunami dell'11 marzo.
Sono stati riscontrati livelli record di radioattività in corrispondenza della centrale nucleare di Fukushima Daiichi. A renderlo noto è ancora una volta la Tokyo Electric Power (Tepco), società giapponese che gestisce l'impianto, che ieri ha diffuso nuove informazioni sulle radiazioni presenti intorno alla centrale pesantemente colpita dallo tsunami dell'11 marzo scorso.
Secondo quanto dichiarato dalla Tepco i livelli di radioattività sarebbero pari ad almeno 10 sieverts l'ora in corrispondenza di un'accumulazione di detriti in un tubo di scarico tra i reattori 1 e 2.
Il livello massimo di radioattività risale a due mesi fa, il 3 giugno, quando la società aveva registrato livelli di radioattività pari a 3-4 sieverts all'ora, all'interno del reattore 1.
"Stiamo ancora verificando la causa di tale livello di radioattività" ha spiegato la Tepco che nelle ultime ore ha isolato l'area coinvolta per studiare la situazione.
"Anche se stiamo ancora indagando sulla questione - ha detto Tepco - l'alto livello di radiazioni in alcuni punti potrebbe derivare da detriti lasciati nel condotto di ventilazione di emergenza dopo il terremoto-tsunami dell'11 marzo che ha paralizzato lo stabilimento".
Ora l'obiettivo del governo giapponese resta quello di portare entro gennaio 2012 i suoi 54 reattori verso uno stato di arresto 'a freddo' per evitare carenze energetiche emergenziali. Un piano, ha spiegato il governo giapponese, che andrà di pari passo con il tentativo di trovare altre strade e cercare di ridurre la dipendenza del paese dall'energia nucleare.
Il superamento di tutti i record di radioattività registrato ieri non fermerà il programma dello spegnimento a freddo dei reattori, fa sapere la Tepco. Ma gli esperti hanno avvertito che se la società continua a dar priorità soltanto alle scadenze, senza prendere in considerazione la gravità dei livelli delle radiazioni, a pagare saranno proprio i lavoratori della centrale, come del resto stanno pagando da mesi gli abitanti della prefettura di Fukushima che chiedono di essere evacuati e continuano a non ricevere risposte da amministratori troppo impegnati a fronteggiare l'emergenza politica ed economica e a ripetere che quello di Fukushima è un territorio "sicuro".
Il meccanismo perverso di mettere davanti alle vite di cittadini e lavoratori gli interessi governativi e aziendali continua a ripetersi.
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