di
Alessandra Profilio
14-04-2011
Dosi di radioattività da 6 a 25 volte superiori alla soglia massima consentita sono state riscontrate in 11 diversi tipi di verdure raccolte nella prefettura di Fukushima. Intanto, dopo settimane di pressione internazionale per i livelli di radiazioni oltre i limiti registrati anche a 40 chilometri dalla centrale, il Governo sta valutando un ulteriore allargamento dell'area di evacuazione.
Dosi di radioattività da 6 a 25 volte superiori alla soglia massima sono state riscontrate in 11 diversi tipi di verdure raccolte nella prefettura di Fukushima e nei pesci pescati nei dintorni dell'impianto nucleare. Lo ha ammesso il ministero della sanità giapponese, sottolineando che su alcuni prodotti è stato misurato cesio radioattivo pari a 12.500 becquerel per chilogrammo, una quantità pari a 25 volte la soglia massima consentita, e iodio 131 per 12mila becquerel nei pesci.
Intanto, nella disastrata centrale di Fukushima i tecnici sono impegnati nelle operazioni di pompaggio dell'acqua altamente radioattiva accumulatasi nel reattore numero 2, che viene poi trasferita in un bacino di stoccaggio.
Per riportare sotto controllo uno dei reattori nucleari danneggiati dallo tsunami dell'11 marzo scorso, potrebbe però essere necessario adottare un piano alternativo, considerati i lenti progressi nella rimozione dell'acqua altamente radioattiva che ostacola i lavori per riparare le pompe di raffreddamento.
“Potrebbe essere difficile rimuovere completamente l'acqua contaminata e i in questo modo consentire il proseguimento del lavoro. Potremmo avere necessità di pensare ad altre opzioni”, ha affermato Hidehiko Nishiyama, vice direttore generale dell'Agenzia per la sicurezza nucleare e industriale.
Si continua nel frattempo a discutere circa le sorti dell'impianto. Se un paio di settimane fa il primo ministro giapponese aveva annunciato la decisione di smantellare la centrale danneggiata, dalle ultime notizie che giungono dal Paese del Sol Levante sembra che non sia stata ancora presa una decisione circa il futuro dei reattori 5 e 6, non coinvolti dalla crisi. Secondo quanto riferito da Hidehiko Nishiyama, portavoce dell'Agenzia nipponica per la sicurezza nucleare, la decisione verrà presa “dopo aver ascoltato i residenti dell'area”. In ogni caso, si potrà procedere allo smantellamento soltanto quando vi saranno le condizioni di sicurezza per intervenire.
Secondo quanto affermato da uno dei collaboratori del premier nipponico Naoto Kan, la regione circostante la centrale nucleare di Fukushima potrebbe rimanere inabitabile per i prossimi dieci o venti anni. La zona di evacuazione attorno all'impianto ha attualmente un raggio di 20 chilometri ma il Governo sta finalmente valutandone un ulteriore allargamento, dopo settimane di pressione sull'esecutivo. Infatti, come riscontrato da Greenpeace e confermato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), livelli di radiazioni oltre i limiti sono stati registrati nel villaggio di Iitate, a 40 chilometri dalla centrale.
E proprio il più anziano abitante di Iitate martedì scorso si è tolto la vita, terrorizzato all'idea di dover lasciare il suo villaggio. Come hanno spiegato i familiari, l'uomo di 102 anni si è suicidato dopo che il governo di Tokyo ha annunciato il proposito di ampliare l'area di evacuazione, includendo così il territorio dove abitava.
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