di
Daniela Sciarra
13-03-2012
Dopo una settimana di negoziato, il 9 marzo alla FAO sono state approvate le Linee guida volontarie sulla gestione responsabile della terra, dei territori di pesca e delle foreste. Alla fase dell’approvazione deve ora seguire quella dell’attuazione. Un passo in avanti è stato compiuto per il rispetto di alcuni diritti fondamentali, tra cui l’uso agricolo della terra e la tutela dei diritti dei piccoli agricoltori. Ancora molto resta da fare rispetto alla questione del land grabbing.
Con una certa soddisfazione da parte delle organizzazioni coinvolte, il 9 marzo si è chiusa l’ultima fase del negoziato tra i Governi e la società civile sulle Linee guida volontarie sulla gestione responsabile della terra, dei territori di pesca e delle foreste, nell’ambito del Comitato per la Sicurezza Alimentare (CFS) della FAO.
In tarda serata è arrivata la notizia sul via libera alle Linee Guida Volontarie che, pur non essendo per il momento vincolanti per gli Stati, risultano di cruciale importanza poiché permetteranno di affermare i diritti fondamentali. La loro approvazione è una vittoria culturale su molti temi. Per esempio, il riconoscimento dell’uso agricolo della terra e la necessità di tutelare i piccoli agricoltori e la sovranità alimentare.
Alcune organizzazioni come Crocevia, Fair, La Via Campesina e Terra Nuova hanno partecipato alle mobilitazioni dei delegati dei movimenti e delle organizzazioni sociali e contadine. Nel corso di una conferenza stampa promossa davanti alla FAO, le organizzazioni hanno espresso il loro punto di vista su molti temi. Dai diritti per l’accesso alla terra alla questione sulla volatilità dei prezzi alimentari, dalla richiesta di soluzioni al problema della fame nel mondo fino agli investimenti agricoli.
Secondo Rehema Bavuma, rappresentante del Forum mondiale dei pescatori per l'Uganda “la pesca artigianale non gode degli stessi diritti di pesca concessi dai governi nazionali alla pesca intensiva. Questo crea un vuoto legislativo che va tutto a svantaggio delle comunità locali e dei piccoli pescatori. E le Linee Guida Volontarie rappresentano una possibilità di colmare questo vuoto”.
“La sovranità alimentare - ha ricordato Khawla Al-Muhannadi, Environmental NGO, rappresentante delle associazioni della società civile per il Vicino Oriente - non passa per il petrolio. Il Bahrain è un paese ricco per la produzione di idrocarburi, ma è attraversato da gravi problematiche di sicurezza alimentare”.
I rappresentanti si dicono abbastanza soddisfatti del negoziato, anche se ancora molto occorre fare per risolvere il fenomeno del land grabbing , poiché l’accaparramento di terre mette a rischio la sicurezza alimentare dei popoli, l’equa distribuzione delle terre e il diritto al cibo.
Dopo l’approvazione delle Linee Guida Volontarie, il prossimo passaggio sarà la loro attuazione negli Stati. Si tratta forse della fase più delicata che impegnerà nei prossimi mesi il Comitato per la sicurezza alimentare della FAO.