Nel mondo impazzito in cui viviamo, la psiche delle persone è costantemente sotto attacco da parte di mille input, sollecitazioni, impegni, velocità, stress, non senso, superficialità, assenza di obiettivi e valori che non siano quelli monetari. Il che è come al solito paradossale perché siamo arrivati a livelli di benessere materiale mai avuti nella storia e quindi potremmo vivere in maniera più tranquilla, mentalmente sana e pacata ma non ce lo concediamo, proprio perché permettiamo al sistema di bombardarci da ogni dove. In questa situazione si assiste a comportamenti che hanno del patologico.
Complice il fatto che ormai la vita è scandita da click ed emoticon, si pensa che le relazioni di qualsiasi tipo, da quelle amichevoli, lavorative o anche più profonde, possano essere spente o accese come si fa con un banale elettrodomestico: on-off. Le persone come cose, come oggetti che possono essere usate a piacimento a seconda del bisogno e poi messe in un cassetto o gettate nella spazzatura, se si pensa abbiano svolto la loro funzione, qualsiasi essa sia stata. Si assiste sempre di più alla sparizione improvvisa di persone con le quali ci sono relazioni non necessariamente sentimentali ma lavorative, collaborative o amichevoli.
Quelle che prima erano modalità di comportamento quasi esclusivamente fra ex partner o fra partner in rotta, e in quel caso potevano avere anche una giustificazione, ormai sembrano essere la normalità anche fra non partner. Non necessariamente deve intercorrere qualche problema, litigio, forte divergenza di pareri, nulla che lasci prevedere la sparizione dei soggetti in questione. Persone che magari avevano preso pure impegni, con cui si erano stabilite collaborazioni, persone con cui si erano intessute amicizie che non sembravano superficiali, che avevano condiviso anche pensieri, progettualità e valori, improvvisamente scomparse nel nulla, senza alcun motivo apparente, senza alcun perchè.
Questa patologia è così diffusa che ha come al solito pure un nome inglese, si chiama Ghosting, cioè sparire, diventare sostanzialmente fantasmi. Gli psicologi ne hanno già studiato le caratteristiche cercando di dare varie spiegazioni tra cui: la paura del confronto o di prendersi delle responsabilità, l’incapacità di relazionarsi con qualcosa che sia più di uno schermo o più impegnativo di una chat, immaturità, troppa facilità di intessere relazioni e quindi con altrettante facilità di spegnerle, superficialità, ecc.
Queste spiegazioni ci stanno tutte ma aggiungerei la mancanza di rispetto dell’altro e quindi di se stessi. Trattare in questo modo le persone senza fornire alcuna spiegazione denota anche una educazione assai scarsa, problemi interiori irrisolti e conseguentemente poca credibilità e affidabilità. Alle persone che agiscono così, non interessa quello che subisce o pensa l’altro del loro comportamento, altrimenti ovviamente non lo farebbero. Non capiscono poi che un simile comportamento infantile li costringerà a ritrovarsi di fronte sempre alle stesse situazioni e problemi dai quali tentano invano di fuggire cancellando il prossimo.
Un po’ come a nascondino: quando si è scoperti, ci si chiude gli occhi e si pensa di non essere visti.
Naturalmente ognuno è libero di agire come vuole, ma decenza umana vuole che se si cambia idea, se si cambiano programmi, opinioni o quello che sia, lo si comunichi, anche non necessariamente di persona; se questo crea così tanta difficoltà, almeno si scriva qualche riga con cui spiegarsi... non è cosa che richieda uno sforzo immane. L’altro non vale nemmeno dieci minuti persi a scrivere qualche riga? Nemmeno il tempo di un video di gattini?
Sono sicuro che la gente che agisce in questo modo è la stessa che si lamenta del prossimo, che pensa e dice che gli altri sono sempre brutti, sporchi e cattivi, che nessuno li capisce, che loro poverini hanno tanti problemi e bla, bla, bla....
In tutto ciò c’è la cronica mancanza di uno dei tre pilastri che permettano a qualsiasi relazione, dalle due persone in su, di poter essere sana e arricchente: la comunicazione. Gli altri due elementi sono l’organizzazione e la pianificazione. Che la comunicazione sia assente o carente, è uno dei tanti paradossi di questa epoca senza senso e senza storia. Non saper comunicare in un mondo in cui siamo sommersi dalle comunicazioni e si comunica costantemente, è una vera e propria nemesi, un epitaffio sulla tomba delle relazioni, quelle vere.
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LETTURE UTILI
-Ti sei mai chiesto perché è così difficile cambiare anche se lo vorresti fortemente?
-Pensi che per cambiare servano necessariamente tanti soldi?
-Perchè le persone, dalla coppia in su, quando si mettono insieme con l’obiettivo di realizzare un miglioramento della loro vita, spesso si scontrano con vari problemi e difficoltà?
-Vorresti costruire una progettualità individuale o insieme agli altri e non sai da dove iniziare e chi coinvolgere?
-Credi di non essere all’altezza delle tue aspirazioni e pensi di non saper fare niente altro se non quello che hai sempre fatto?
-Dubiti delle tue qualità e capacità perché non sei mai stato ascoltato o valorizzato?
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