Giappone. "I nonni avevano avvisato, e noi convinti che la tecnologia è superiore"
di
Debora Billi
14-04-2011
"I nonni avevano avvisato. Ma noi, nella nostra infinita presunzione, siamo convinti che la superiore tecnologia renda inutili i loro sciocchi insegnamenti". Debora Billi sul disastro giapponese, chiama in causa l'antica saggezza popolare.
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La Tokyo Electric Power Company, TEPCO, sostiene che la temperatura dell'acqua nella piscina delle scorie nel reattore n°4 di Fukushima sia salita sopra i 90 gradi Celsius. Si teme che le barre di carburante esausto siano danneggiate.
Notizia di oggi (ieri, ndr), da qui.
I nonni avevano avvisato. Ma noi, nella nostra infinita presunzione, siamo convinti che la superiore tecnologia renda inutili i loro sciocchi insegnamenti.
Quella che vedete qui sotto è una stele di pietra incisa. Ce ne sono altre centinaia sulle colline di tutto il Giappone, e risalgono a secoli fa. Riesco ad immaginare la fatica di quegli uomini, che hanno scavato, scolpito, eretto tutti questi cippi, impegnati a rendere un servizio a remoti pronipoti che avrebbero seguito con diligenza i loro saggi consigli. La scritta recita:
Le abitazioni in alto sono pace ed armonia per i nostri discendenti. Ricordate la calamità dei grandi tsunami. Non costruite nessuna casa al di sotto di questo punto.
Chissà cosa direbbe il nonno se sapesse che siamo andati a costruirci le centrali nucleari. Due ceffoni, e in ginocchio sui ceci.
Fonte: Dal blog di Debora Billi
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