Foreste, fonte di vita e patrimonio di biodiversità

“La distruzione di una foresta in una parte del globo può avere un impatto disastroso dall’altra parte del Pianeta" ha ricordato Greenpeace in occasione della Giornata Internazionale delle Foreste, proclamata lo scorso novembre dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. "Tutelare le foreste significa tutelare e garantire un futuro più verde. È questo il messaggio che in Italia Federparchi, Kyoto Club e Legambiente hanno lanciato in occasione della Giornata.

Foreste, fonte di vita e patrimonio di biodiversità
"Senza le foreste non ci sarebbe vita sulla Terra", ricorda Greenpeace in occasione della Giornata Internazionale delle Foreste (ieri, 21 marzo 2013), proclamata lo scorso novembre dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. In tempi di cambiamenti climatici, ricorda l'associazione, le foreste trattengono circa 300 miliardi di tonnellate di carbonio, ovvero 40 volte le emissioni di gas serra che emettiamo ogni anno a livello globale. Sono la casa di milioni di persone che vivono delle foreste, ma anche mammiferi, uccelli, rettili, insetti, alberi, fiori e pesci. “La distruzione di una foresta in una parte del globo può avere un impatto disastroso dall’altra parte del Pianeta. Alcuni scienziati hanno recentemente dimostrato come la perdita di foreste in Amazzonia e in Africa centrale riduca notevolmente le precipitazioni nel Midwest negli Stati Uniti” spiega Chiara Campione, responsabile campagna Foreste Greenpeace Italia. Dall’Amazzonia all’Africa Centrale, dal Canada alla Siberia, dalla Papua Nuova Guinea all’Indonesia, da Sumatra alla nostra Europa Greenpeace ha diffuso immagini delle foreste più belle del mondo, con l’auspicio di raggiungere presto l’obiettivo Deforestazione Zero e conservare questi preziosi ecosistemi. "Tutelare le foreste significa tutelare e garantire un futuro più verde. È questo il messaggio che in Italia Federparchi, Kyoto Club e Legambiente hanno lanciato in occasione della Giornata. Un’occasione per ribadire l’importanza di una maggiore tutela e valorizzazione di questo prezioso patrimonio, minacciato dai cambiamenti climatici e dalla conversione, sempre più diffusa, del suolo ad altri usi. Ogni anno vengono, infatti, perduti circa 13 milioni di ettari di foreste. Per fronteggiare questa perdita, le tre associazioni nel 2007 hanno dato vita al Comitato Parchi per Kyoto, che si occupa di attivare in Italia progetti di forestazione nelle aree protette e promuovere campagne d’informazione per una gestione sostenibile del territorio. Fino ad ora il Comitato ha avviato quasi 30 progetti, coinvolgendo 44 aree protette per un totale di 76.051 alberi piantumati. “Salvaguardare le foreste – dichiara Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi – significa avere impatti positivi sul clima, sulla biodiversità, sulla salute ed il benessere dei cittadini. In questi anni Parchi per Kyoto, oltre a dare un contributo concreto in termini di contenimento della CO2, ha cercato di creare una sinergia tra le imprese e le aree protette italiane per avviare progetti di forestazione. I parchi naturali, che in Italia coprono circa il 10% del territorio, sono infatti soggetti del tutto funzionali e strategici ad ospitare progetti di rimboschimento finalizzati a sottrarre anidride carbonica dall’atmosfera”. Le foreste rappresentano il più importante serbatoio di biodiversità per l’80% delle specie animali e vegetali della Terra, garantiscono la protezione del suolo, la qualità dell’aria e delle acque e forniscono importanti beni e servizi pubblici per ben oltre 7 miliardi di persone. Inoltre mitigano gli effetti dei cambiamenti climatici, poiché funzionano come serbatoi di assorbimento del carbonio, e forniscono una protezione naturale contro gli effetti del dissesto idrogeologico. “Ogni albero nel corso del suo intero ciclo di vita – spiega Catia Bastioli, Presidente Kyoto Club – permette l’abbattimento di una quantità stimata in circa 700 Kg di CO2. Per questo riteniamo importanti i progetti di forestazione e i risultati ottenuti fino ad ora lo stanno dimostrando. Inoltre non dimentichiamo che l’importanza degli interventi di forestazione è stata riconosciuta sia dal Protocollo di Kyoto sia dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici”. Fonti: Greenpeace, Parchi per Kyoto

Commenti

più distruttivi degli uomini credo non siano stati neppure i dinosauri. Se non ci svegliamo saremo gli artefici della scomparsa della specie umana, e non solo. Colpevoli senza appello. Ogni giorno noi interagiamo sull'ambiente dalla carta igienica al foglio bianco gettato nel cestino.
maria, 22-03-2013 06:22

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