di
Alessandra Profilio
14-06-2012
Si festeggia domani 15 giugno la Giornata mondiale del vento, evento finalizzato ad informare i cittadini sull’importanza dell’eolico per combattere la crisi climatica e contribuire a raggiungere gli obiettivi europei di produzione di energia da fonti rinnovabili decisi per il 2020. In Italia, intanto, l'eolico continua a crescere.
In Italia l'eolico continua a crescere: ad aprile il 6,4% della produzione elettrica italiana è stato garantito dal vento. Nel 2011 l'eolico ha garantito oltre 10 TWh di produzione di energia pulita, complessivamente sono 7.250 i MW installati tra 16 Regioni e 450 Comuni.
Questi alcuni dei dati diffusi in occasione della Giornata mondiale del vento promossa dall’Ewea, l’associazione europea dell’energia eolica, e dal Gwec, il Global Wind Energy Council. L'evento è finalizzato ad informare i cittadini sull’importanza dell’eolico per combattere la crisi climatica e contribuire a raggiungere gli obiettivi europei di produzione di energia da fonti rinnovabili decisi per il 2020, nel rispetto del Protocollo di Kyoto.
Per il Wind Day, che si festeggia domani 15 giugno, sono previsti oltre 200 eventi in almeno 40 Paesi.
Nel dossier La forza del vento Legambiente rileva la crescita dell’eolico sia per produzione che diffusione: nel 2011 in Italia la produzione da energie pulite ha superato il 26% di contributo per i consumi elettrici e il 14% di quelli complessivi. Dal 2000 ad oggi 32 TWh da fonti rinnovabili si sono aggiunti al contributo dei 'vecchi' impianti idroelettrici e geotermici.
Dei 7.250 MW installati in Italia, fra grandi parchi e impianti mini e micro, si segnalano in particolare i 1733 MW della Sicilia, i 1471 MW della Puglia, i 1178 MW della Campania, i 991 MW della Sardegna. Come ricorda Legambiente, negli ultimi mesi la crescita della produzione è stata continua, tanto che ad aprile l’eolico, ha garantito il 6,4% della produzione elettrica complessiva italiana. Il picco di produzione sulla rete rispetto ai fabbisogni è stato toccato il 5 dicembre 2011, quando si è superato il 9%.
“Puntare sull’eolico - ha affermato Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente - è nell’interesse di un Paese come l’Italia perché permette di ridurre le importazioni di fonti fossili e la produzione da impianti inquinanti che sono, oltretutto, la ragione principale degli aumenti in bolletta avvenuti negli ultimi 10 anni in Italia”.
E in occasione della Giornata del vento, Legambiente ha sottoscritto insieme con Anev (Associazione nazionale energia del vento) un protocollo per il monitoraggio sull'eolico e l' avifauna. Il Protocollo di Monitoraggio si propone di indicare una metodologia scientifica da utilizzare sul territorio italiano per il monitoraggio degli eventuali impatti dell'eolico sull'avifauna e per la realizzazione di interventi tesi a mitigare o compensare tali tipologie di impatti.
A sottolineare l'importanza della crescita dell'eolico è anche una nota dell'Aper, Associazione produttori energia da fonti rinnovabili. L'Aper ricorda che attualmente l'energia eolica è diffusa in oltre 75 Paesi e ben 21 di essi possono vantare oltre 1.000 MW installati.
Secondo l'Aper già nel 2015 con il giusto supporto la produzione di energia eolica potrebbe raddoppiare già nel 2015, arrivando a fornire il 9-12 per cento della richiesta globale di elettricità entro la fine della decade. In termini di riduzioni di emissioni nocive, questo comporterebbe una riduzione di 1,5 miliardi di tonnellate all'anno.
“Perché l'energia eolica e le altre rinnovabili possano raggiungere il loro pieno potenziale è tuttavia fondamentale che i Governi agiscano. Quando i leader politici si incontreranno a Rio - conclude l'Aper - avranno l'opportunità di avviare un nuovo corso per un futuro all'insegna dell'energia sostenibile”.
Intanto i dati presentati da Renato Mannheimer di Ispo rivelano che aumentano gli italiani che considerano importante il tema dell'energia, passando dall'89% di maggio 2010 al 93% di maggio 2012. La maggioranza dei cittadini punta sulle rinnovabili. Il 94% degli italiani, inoltre, giudica preoccupante il fatto che il Paese non abbia una politica energetica strutturata e coerente, mentre sono al di sopra del 90% gli italiani preoccupati per la dipendenza energetica dall'estero e il prezzo dell'energia.