Earth Day, Enpa: "Stop ad allevamenti intensivi e consumo di carne"

Giornata della Terra. All'Earth Day aderisce anche l’Enpa: "No agli allevamenti intensivi, danneggiano il pianeta". Il consumo di carne e l'allevamento intensivo sono fra i principali responsabili della crisi ambientale. Dire no alla carne, dunque, è una scelta non soltanto animalista ma, soprattutto, di buon senso.

Earth Day, Enpa:
Impegno tangibile dei governi affinché vengano adottate misure urgenti e concrete per la salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità. È quanto chiede l’Enpa in occasione dell’Earth Day 2011. "I nostri stili di vita – spiega l’Enpa – danneggiano l’ambiente; cambiare i comportamenti, cominciando con l’eliminare il consumo di carne, è diventata una necessità non più rinviabile". Infatti, tra i principali 'indiziati' per la crisi ambientale del nostro pianeta ci sono proprio gli allevamenti intensivi che contribuiscono non solo alla dispersione di inquinanti negli ecosistemi (i nitriti, ad esempio) o alla deforestazione, per guadagnare nuovi terreni alla coltivazione del foraggio, ma anche al consumo scriteriato delle risorse, con grandissime quantità di acqua e cereali che potrebbero essere invece utilizzati per l’alimentazione dell’uomo. Dire no alla carne, dunque, è una scelta non soltanto animalista ma, soprattutto, di buon senso. "Amare il pianeta – prosegue l’Enpa - significa rispettare ogni forma di vita, nel suo contesto naturale. Ed è per questo che ci battiamo contro il commercio di animali, contro qualsiasi forma di reclusione e detenzione, le 'carceri' degli animali, contro qualunque tipo di spettacolo o esibizione che prevede l’impiego, e quindi lo sfruttamento, di animali. Tutto ciò contrasta con i principi basilari e con il concetto stesso di tutela e rispetto della natura e quindi della Terra: si tratta solo di attività lucrative a spese di altri esseri viventi".

Commenti

Personalmente, concordo con il boicottaggio degli alimenti provenienti da una certa tipologia di produzione basata su una gestione non eco-sostenibile, nè rispettosa della "vita" nella sua complessità. Ciò vale sia per le carni provenienti da allevamenti intensivi, come giustemente lei suggeriva nel suo articolo, che per i vegetali, ortive, frutta e cereali, coltivati impiegando un altissimo livello di input chimici, come diserbi e concimi. Questi, anche se richiedono una minor quantità di energia per essere prodotti rispetto alla carne, concorrono comunque alla distruzione dell'ambiente e creano sfruttamento e povertà. Pensiamo alle monocolture, agli OGM, alla deforestazione per la coltivazione delle banane o delle palme, ... Vegetarianesimo sì, quindi, ma con giudizio e coscenza. Risolvere un problema molte volte non significa eliminarlo drasticamente, ma trovare una strada tutti insieme per accrescere il livello di cultura e consapevolezza. Jacopo Goracci
Jacopo Goracci, 26-04-2011 12:26

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