200 g di tofu al naturale
220 g di farina di semola rimacinata
2 cucchiai di margarina vegetale
2 tazze di latte di soia non zuccherato
2 cucchiai di farina di grano tenero
½ spicchio d’aglio
Noce moscata
Pepe nero
Olio extravergine di oliva
Sale marino Associo le girandole a giovanili e spensierati pranzi domenicali spesi a casa di mia nonna. Sebbene ottima cuoca, come tutte le nonne che si rispettino, lei le girandole le comprava già pronte, surgelate. Nei miei ultimi 15 anni e passa di vita gastronomica le girandole riappaiono una sola volta, da me confezionate, belle come il sole, geometricamente perfette, da copertina di un libro di ricette. Ma il panno con cui le avevo bollite aveva conferito loro quell’inconfondibile sapore ed odore di un eco-dixan… Da quel giorno, la strada delle girandole non si è mai più incrociata con la mia. La garza alimentare in cui bollo il seitan, oggi però farà da paciere tra me e le girandole, dopo un ripetuto ammollo in acqua… a scanso di equivoci. Dividete il broccolo lavato in cimette, pelate il torsolo, affettatelo in cubetti, quindi cuocete tutto a vapore in acqua salata. Nel frattempo impastate la semola con 110 ml di acqua ed un filo d’olio, energicamente per una decina di minuti. Incellophanate la palla ottenuta e lasciatela in frigorifero. Passate al mixer il tofu, senza aggiungere liquidi, salate e tenete da parte. Prendete il broccolo una volta tenero e ripassatelo in padella in olio in cui avrete soffritto gentilmente il mezzo spicchio d’aglio finemente tagliato. Girate spesso, e dopo 5-6 minuti trasferite il broccolo in un recipiente piatto, e schiacciatelo con un pesta-patate (non lo schiacciapatate…) o con i rebbi di una forchetta grande. Non si vuole ridurre il broccolo in crema come il tofu. Trasferite quindi il tofu nella stessa padella e lasciatelo andare qualche minuto, così da eliminare liquidi in eccesso, quindi aggiungete il broccolo ripassato, amalgamando bene il tutto sul fornello. Levate dal fuoco, aggiustate di sale se è il caso e lasciate raffreddare. Riprendete la pasta da frigo e stendetela più e più volte nell’apposita macchina manuale, fino ad ottenere una sfoglia abbastanza fine, altezza 4. tagliate la sfoglia in due pezzi uguali di circa 30 cm, sovrapponetene gli ultimi 2 cm, bagnateli leggermente e muniti di mattarello, uniteli a formare un’unica grande sfoglia. Distribuite quindi il composto ormai a temperatura ambiente, omogeneo su tutta la superficie della foglia, lasciando libero almeno un centimetro di diametro. Avvolgete su se stessa la sfoglia ed il composto, quindi avvolgetela nella garza o panno da cucina possibilmente bianco, pulito ma che non sappia di Coccolino Concentrato. Se bene avvolto non servirà sigillare il tutto con corde e paranchi. Poggiate il serpente di pasta in una pentola capiente, in orizzontale ovviamente. Riempite d’acqua, sovrastando la pasta, salate e lasciate bollire a fuoco medio almeno una ventina di minuti. Levate dal fuoco, scolate delicatamente e lasciate sgocciolare e raffreddare. Nel frattempo in un tegame sciogliete a fuoco lento la margarina. Aggiungete un cucchiaio di farina e mescolate con una frusta. Unite quindi il latte di soia, salate e lasciate a fuoco medio-basso per una decina di minuti. Il risultato dovrà essere una besciamella abbastanza lenta, eterea, da cucchiaio e non da coltello, per intenderci. Unite una munifica dose di pepe nero ed una grattata di noce moscata. Passate una noce di margarina vegetale su tutta la superficie interna di un pirex capiente. Riprendete il serpente di pasta e tagliatelo in fette di 1,5 cm, massimo 2, con la massima cautela. Disponete le fette all’interno del pirex una vicino all’altra. Cospargete le girandole di besciamella vegetale e lasciate nel forno già caldo a 200° per un quarto d’ora. Sfornate e servite calde.