Tutti in bici a scuola e a lavoro per il 'Giretto d'Italia'

Il 3 maggio si svolge in alcuni comuni italiani il 'Giretto d'Italia', una competizione fra città per eleggere quella che riuscirà a mobilitare il maggior numero di ciclisti. L'iniziativa vuole dimostrare l'efficienza della bicicletta come mezzo di trasporto cittadino ed incentivare il suo utilizzo, in un paese che fa un uso esagerato dell'automobile.

Tutti in bici a scuola e a lavoro per il 'Giretto d'Italia'
Se il 3 maggio prossimo riuscirete a svegliarvi con qualche minuto di anticipo, fare una colazione nutriente, lasciare le chiavi della macchina e del motorino sul tavolino all'ingresso, dove le tenete sempre, e recarvi a scuola o a lavoro in bicicletta potrete aiutare il vostro comune a vincere il giretto d'Italia 2011. Si tratta di un'iniziativa organizzata da Legambiente, Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) e Cittainbici che coinvolge 28 città d'Italia. I comuni in questione si sfideranno a suon di pedalate in una vera e propria gara. Non conta quanto si pedala ma in quanti si pedala: a vincere saranno infatti le città che riusciranno a coinvolgere il maggior numero di cittadini. I comuni partecipanti sono stati divisi in tre fasce di grandezza. Città grandi, con più di 250mila abitanti: Bari, Firenze, Genova, Milano, Roma, Torino, Venezia, Verona. Città medie, con medie, fra cui Parma e Bolzano, e piccole, come Grosseto e Udine; città medie, con oltre 100mila abitanti: Bolzano, Ferrara, Modena, Padova, Parma, Ravenna, Reggio Emilia, Trento, Vicenza; infine città piccole, con meno di 100mila abitanti: Carpi, Grosseto, La Spezia, Lodi, Monfalcone, Pisa, Pordenone, Schio, Senigallia, Udine. Ciascun comune organizzerà tre check-point in altrettante zone della città per monitorare il transito delle biciclette. La data, come dicevamo, è il 3 di maggio, ma ogni città è libera di sceglierne un'altra, a patto che sia un giorno lavorativo. L'iniziativa, nel complesso, ha lo scopo di incentivare l'utilizzo della bicicletta come mezzo capace di soddisfare una fetta importante della domanda di mobilità urbana. In un paese, quale è l'Italia, in cui solo il 3,8 per cento dei cittadni usa questo mezzo per recarsi a scuola o a lavoro. Per gli spostamenti quotidiani insomma, con percorsi medi di circa 5 chilometri: distanze facilmente percorribili in bici, ma per le quali gli italiani continuano a preferire l'automobile. Nonostante il traffico ed una velocità media che non supera i 20 chilometri all'ora; nonostante le ben due settimane della propria vita trascorse ogni anno nell'angusto abitacolo, circondati da smog e clacson strombettanti.

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