La caccia si sa è invisa alla maggioranza della popolazione e si regge solo sulle lobby delle armi e sui politici che hanno paura di perdere i voti dei cacciatori che, seppure fortunatamente in diminuzione, hanno comunque un loro peso elettorale e, soprattutto a livello locale, influenzano le varie politiche fatte di amicizie e conoscenze.
E’ una attività pericolosissima, sia per chi caccia ma anche per i malcapitati che ogni anno puntualmente vengono uccisi o feriti dai cacciatori, e sadica visto che ormai si è sterminato lo sterminabile e nei boschi si sentono sempre più raramente suoni di uccelli o si vedono animali in genere. Per non parlare dei tappeti di bossoli e ogni tipo di rifiuti che vengono lasciati
ovunque dai cacciatori, amici dell’ambiente senza dubbio...
Invece di ridurla o eliminarla, come qualsiasi razionalità suggerirebbe, la si aumenta addirittura e la si concede anche in città, nei parchi e nei periodi di pausa venatoria . Già era un flagello prima, figuriamoci cosa diventerà. Una delle scuse per questa ennesima assurdità, sarebbe quella dei cinghiali o animali selvatici che si avvicinano ai centri abitati.
Ma invece di porsi il problema del perché questo succeda, si grida all’invasione e al terrore che è sempre la migliore (se non unica) ricetta di vendita delle notizie per le televisione e media vari. Non si dice ad esempio che i cinghiali sono stati introdotti nei nostri paesi con razze non autoctone da chi aveva l’interesse ad aumentarne il numero per cacciarli e poi fare gridare all’invasione. E se il numero aumenta, non sarà pure perché viene rotto l’equilibrio con lo sterminio dei loro nemici naturali, cioè i lupi?
Alla base di tutto ciò però c’è anche un ragionamento fatto di artificiosità. Le persone, completamente immerse nei loro mondi artificiali grandi come un cellulare, sanno sempre meno cosa sia la natura e che in natura (guarda caso) esistono anche gli animali. Che esistono degli spazi e degli esseri diversi da cemento, asfalto e lamiere. Che c’è altro oltre il loro schermo, qualcosa di naturale che si ostina a vivere e riprodursi. Ma non appena questo altro, addirittura selvaggio, si presenta al cospetto dei mondi artificiali, come può essere una città, si grida allo scandalo. Ma come, un cinghiale in città? Ma come è possibile che osi così tanto un essere vivente diverso da noi a venirci ad importunare nel nostro mondo di plastica? Sarà sicuramente sporco, porterà sicuramente malattie e sarà sicuramente pericoloso. E noi dobbiamo assolutamente difenderci, noi e i nostri bambini, ai quali diamo da mangiare e bere qualsiasi schifezza, che esponiamo a qualsiasi inquinamento compreso l’elettrosmog sempre più grave e potente; ma se vediamo un cinghiale libero che se ne va per la città, è inaccettabile. Va di sicuro abbattuto, ucciso, va eliminata ogni sua traccia.
Se il cinghiale o chi per lui, potesse parlare o avere un avvocato difensore forse direbbe: ci avete ucciso a miliardi di esemplari, noi e i nostri cugini maiali, mucche, vitelli, tori, polli, ecc, e lo fate da sempre, costantemente e senza alcun problema o scrupolo; chi è il vero pericolo in questa storia? Noi o voi? Chi è che deve avere veramente paura? Noi o voi? Distruggete i boschi per ridurli in cenere nelle centrali a biomasse, li incendiate, li ricoprite di cemento, il vostro progresso non fa più piovere, non sappiamo dove trovare l’acqua. Le vostre città si allargano sempre di più, i nostri spazi si restringono e cosa dovremmo fare? Aspettare di morire di sete o impallinati dentro le nostre riserve sempre più piccole e povere? Voi cosa fareste al posto nostro? E perché siete tanto affettuosi e simpatici con i nostri simili cani e gatti e a noi ci sterminate? Per cui se si tratta male un cane ci sono ondate di indignazione ma lasciate che miliardi di noi vengano massacrati? Chissà che sorpresina se dopo la morte si arrivasse in qualche posto dove il comando ce l’hanno gli animali. Fatti a pezzi da sempre in tutte le maniere con atroci e mostruose sofferenze, eccoli lì a guardarci e chiederci conto...
Magari sarebbe il caso di riflettere su quanta sofferenza stiamo dando ad esseri viventi non così distanti da noi e di sicuro meritevoli di vivere, dato che nessuna specie vivente sta sterminando (spesso anche solo per divertimento) tutte le altre come stiamo facendo noi umani, la specie più terribile, pericolosa, distruttiva, feroce e spietata mai apparsa sulla Terra.