di
Simone Perotti
18-11-2011
"Ascolto Monti parlare di scuola, formazione, università, ricerca, e mi si apre il cuore. Se non crede lui in queste cose allora il mondo si è rivoltato. Gli ignoranti al potere non ci sono più, c’è gente che ha studiato, e al governo deve stare sempre chi ha studiato...". Simone Perotti sul nuovo governo in carica.
A questo gioco "di qua o di là" non ci sto. Io non sono stato mai né guelfo né ghibellino. Ogni volta che il mondo si divide in due io mi trovo sempre a fare il terzo. E neanche mi sento di dire la mia a scatola chiusa. Parto da quello che so, da quello che vedo. E da quello che sento.
Per prima cosa vedo che la Lega è tornata all’opposizione, e che le hanno cancellato assurdi ministeri che Berlusconi e il suo governo aveva concesso. Ci eravamo abituati a delle assurdità, che non avevano e non hanno alcun senso. La Padania non è mai esistita e la lega è un piccolo movimento regionale. Back to the basics. Siamo italiani e questo è un Paese. Chi non ci si trova bene può andare.
Ascolto Monti parlare di scuola, formazione, università, ricerca, e mi si apre il cuore. Se non crede lui in queste cose allora il mondo si è rivoltato. Gli ignoranti al potere non ci sono più, c’è gente che ha studiato, e al governo deve stare sempre chi ha studiato, chi sa di più, perché la cultura è importante per capire, per inventare, per decidere. Basta facce di politici che s’ingarbugliano coi congiuntivi. Basta gente che, qualunque titolo abbia, mostra di avere la terza elementare.
Attendo che Monti e i suoi mostrino di aver imparato la lezione. La cultura egemone, quella delle scuole di economia, dei master in BA, ha allevato, formato, prodotto l’attuale schema economico, imprenditoriale e finanziario e i suoi sacerdoti. Quel modello è fallito tragicamente (cfr “Ho studiato economia e me ne pento” di Florence Noiville) e va corretto, stravolto, impedito. Chi meglio di loro può saperlo, chi meglio di loro in tutta coscienza ne è consapevole. Mi aspetto che facciano mea culpa, sono certo che ascolterò la loro autocritica. Trovino i correttivi adesso. È un’occasione storica e imperdibile per rifondare quel pensiero marcio e sbagliato.
Mi aspetto soprattutto da Monti e dal suo governo una virata secca, come quando il vento dà scarso in regata. La nuova rotta è evidente, passa per boe ben precise:
• Per sanare l’attuale situazione di debito e scacco della speculazione deve essere determinato un ordine delle responsabilità. Sim, società finanziarie, banche, che hanno operato all’interno di quella speculazione devono pagarla. Gli effetti della crisi finanziaria non devono ricadere su chi ha risparmiato. Di contro, tutti quelli che hanno comprato titoli speculativi, edge funds, strumenti finanziari azzardati, bond iperremunerati di paesi o società a rischio, cioè tutti coloro, individui e risparmiatori, che a quel sistema hanno contribuito come clienti, credendoci e sostenendolo, devono essere considerati al pari di banche e società finanziarie. Chi ha investito nel corso degli ultimi quindici anni in normali strumenti finanziari deve essere garantito e tutelato. Chi non ha contribuito alla follia finanziaria non deve pagarne gli effetti.
• Un nuovo sistema, una nuova cultura di controllo di società e politica su finanza e borsa, che devono servire, non comandare. Se è possibile che tornino a essere un sistema collaterale all’impresa e non l’unico governo dell’economia, bene. Altrimenti che vengano azzerate, perché sono solo una droga
• Formazione da subito per svelare a tutti i cittadini la grande truffa del capitalismo finanziario, che ci prometteva ricchezza ovunque, consumo ovunque, crescita sempre, terziario per tutti. Era una bugia, era una truffa appunto. Occorre far comprendere a tutti che quel miraggio era assurdo, che siamo un Paese povero, che deve consumare meno, spendere meno e forse guadagnare meno (tutti tranne chi guadagna già poco, ovviamente)
• Tetto ai megastipendi. Sono immorali e non servono neanche a chi li percepisce per vivere meglio. Se non ci arrivano da soli, come per gli alcolisti, bisogna imporgli maggiore sobrietà
• Energie rinnovabili subito. Obbligo per tutte le imprese, per tutti i capannoni industriali, per tutti gli edifici pubblici di realizzare la copertura con pannelli fotovoltaici. Facilitazione e incentivo per i privati su fotovoltaico, termico, eolico, collettori di calore etc. Ovviamente stop a qualunque programma nucleare
• Un grande progetto di recupero del Paese, che va pulito, rassettato, preparato al meglio per accogliere turismo, per tornare ad essere bello. Per noi, prima di tutto, e per chi tornerà a visitarlo. Occorre anche un progetto tariffario di regolamentazione. Dobbiamo essere belli e low-cost se vogliamo far rendere il nostro Paese come un tempo.
• Un grande progetto edilizio di recupero dei borghi, dei centri storici, dei paesi, mettendo insicurezza il territorio, rendendo nuovamente agibili le case vecchie e storiche. Una sorta di ricostruzione dopo la guerra del degrado, dell’abbandono, dell’esodo verso le città.
• Stop a tutte le grandi opere inutili (se ve ne fossero di utili, ben volentieri) come la TAV, il Ponte sullo stretto etc. Stop alla nuova edilizia, sia abitativa che pubblica. Ampliamento delle carceri e loro riorganizzazione
• Un grande progetto per l’agricoltura, soprattutto biologica, con forte incentivo alla qualità, al prodotto italiano, dal vino alla carne, dalla verdura al pesce, per mangiare noi, subito, buono e sano, e per diventare leader mondiali in ciò che di meglio sappiamo fare
• Riduzione per tutti dell’orario di lavoro ed estensione dell’orario lavorativo giornaliero da 8 a 10 ore. Due turni da 5 ore consentirebbero a tutti di lavorare meno (5 ore massimo al giorno) lavorando tutti (due turni al giorno). In questo modo si estingue all’istante la disoccupazione e si cura il degrado sociale, le cui cause sono o l’inoccupazione o l’eccesso di occupazione
• Un deciso impulso a formazione, ricerca, studio, università, accompagnato da un forte impulso infrastrutturale per la diffusione di internet dovunque attraverso wifi e reti. Ci occorre gente colta, avanzata, che trovi soluzioni e che possa comunicare velocemente
• Occorre analizzare tutta l’offerta commerciale, da quella dei telefoni a quella bancaria a tutte le altre. Occorre eliminare e impedire la truffa legalizzata delle offerte di reti telefoniche che non coprono, come promesso, il 98% del territorio. È una truffa e chi promette questo deve pagare una multa. Occorre impedire la truffa dei costi bancari eccessivi. Le banche devono essere degli uffici di servizi a basso costo, non delle galline dalle uova d’oro che truffano clienti incapaci di capire. È necessario controllare assicurazioni, società finanziarie, società di servizi, per impedire la pubblicizzazione e la commercializzazione di prodotti truffa che impoveriscono i cittadini e ne limitano le possibilità d’impresa.
• Riduzione dell’80% della pressione e frequenza pubblicitaria sui media. Occorre disintossicare il Paese dal bombardamento mercantile delle società di prodotti di largo consumo. Il cliente torni a valutare acquisti, qualità e prodotti provando, conoscendo sul punto vendita, come è sempre avvenuto nei mercati del Mediterraneo per secoli.
Questo e altro mi attendo. Non sono io che devo trovare soluzioni, ma chi ha studiato di più, chi sa di più, che adesso è al governo. La premessa di un cambio dall’ignoranza, dall’arroganza, dal carosello indecente della politica a una diversa leadership c’è stata. Ma il giudizio verso il passato non può essere garanzia del giudizio sul presente. Ora ci aspettiamo una rotta diversa, discontinua verso il passato. Se la linea sarà la stessa, con la stessa matrice mercantile e finanziaria, nulla potrà salvare Monti e il suo governo da un giudizio totalmente negativo.
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