Ieri, 16 maggio 2012, migliaia di italiani hanno presidiato contro l'unico allevamento in Italia di cani beagle destinati alla vivisezione, nella giornata in cui la XIV Commissione del Senato avrebbe dovuto presentare gli emendamenti alla legge comunitaria del 2011.
“Dalle piazze ai palazzi della politica: quella del 16 maggio è l'ultima chiamata sul caso Green Hill. Confido che i colleghi senatori ascolteranno la richiesta che arriva con tanta chiarezza dai cittadini”, ha commentato l'ex ministro, Michela Vittoria Brambilla, nella giornata nazionale indetta dal gruppo Occupy Green Hill; migliaia di italiani sono scesi in piazza in ben cinquanta città, supportati anche da diversi presidi internazionali.
I cittadini chiedono che venga approvato il testo dell'art. 14 (detto anche emendamento Brambilla) della legge comunitaria 2011, con le poche modifiche restrittive rispetto alla Direttiva europea 2010/63, tra cui la norma che prevede il divieto di allevare sul territorio nazionale cani, gatti e primati destinati ai laboratori e l'obbligo di praticare l'anestesia agli animali durante gli esperimenti.
La Camera dei Deputati, la Commissione Igiene e Sanità del Senato, il Ministro degli Affari europei Moavero Milanesi e il sottosegretario alla salute Elio Cardinale si sono già espressi favorevolmente su questo testo. Ieri, 16 maggio 2012, scadeva il termine ultimo per presentare alla XIV Commissione del Senato gli emendamenti alla legge; il voto è previsto per giugno. Se la norma non verrà modificata l'allevamento Green Hill potrebbe finalmente chiudere. L'azienda ha risposto a tali proteste, annunciando che se la norma sarà approvata, farà ricorso all'Unione europea.
Tutti i cittadini contrari all'allevamento e alla vivisezione sono chiamati a partecipare alla manifestazione nazionale che si terrà il 16 giugno a Roma, indetta dal gruppo Occupy Green Hill e dal Coordinamento Antispecista del Lazio. Gli organizzatori dichiarano che “per dare un messaggio chiaro e forte alle istituzioni, organizzeremo mezzi di trasporto da ogni città per portare a Roma un oceano di gente, che faccia capire ai nostri politici che vogliamo l'inizio di un nuovo corso e la fine di barbarie che non possono essere accettate da una società che si vuole definire civile”.
Il caso Green Hill sta coinvolgendo l'Italia intera e per protestare nascono diversi eventi. L'attivista Rossella Torriggiani, due giorni fa, ha creato sul social network facebook Io protesto con lo sciopero della fame per salvare i cani di Green Hill e per fermare la vivisezione a cui hanno già aderito ad oggi 225 persone, “non una staffetta ma uno sciopero ad oltranza fino a che i nostri fisici reggeranno”, dichiara la Torriggiani stessa.
Un altro attivista A. S. con lo slogan “No a Green Hill, No alla vivisezione... Italia unita da un unico striscione!” propone di “mettere un telo alle finestre di tutta Italia con la suddetta scritta, per dimostrare ai politici che c'è una nazione contro la vivisezione”, protesta a cui hanno aderito ad oggi 403 italiani. Continua, inoltre, la raccolta firme ad oltranza fino alla chiusura di Green Hill lanciata dal Comitato Montichiari contro Green Hill per la chiusura definitiva dello stabilimento; potete scaricare il modulo da far firmare e spedire al Comitato Montichiari contro Green Hill c/o Carry Service Via Marconi 16 - 25018 Montichiari (BS).
Infine, per chiedere l'immediato proscioglimento dei 10 attivisti che il giorno 28 aprile, durante la manifestazione nazionale contro Green Hill sono entrati dentro gli stabilimenti e hanno liberato decine di cani, potete scaricare il modulo da spedire e firmare ad Occupy Green Hill (per informazioni occupygreenhill@gmail.com).
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