Greenpeace a Fukushima: evacuare tutta l'area metropolitana

Le due squadre di esperti in radiazioni di Greenpeace hanno presentato oggi a Tokyo gli ultimi risultati del loro monitoraggio nelle aree al di fuori della zona di evacuazione. Alla luce di questi dati, l'associazione chiede che vengano protette le persone che vivono nella zona metropolitana di Fukushima e nell’area di Koriyama.

Greenpeace a Fukushima: evacuare tutta l'area metropolitana
A un mese dall’incidente nucleare di Fukushima, le due squadre di esperti in radiazioni di Greenpeace hanno presentato oggi a Tokyo gli ultimi risultati del loro monitoraggio nelle aree al di fuori della zona di evacuazione. Livelli di radiazione di 4 microSievert per ora (µS/h) sono stati registrati in un parco giochi della città di Fukushima e di 2,8 (µS/h) in un santuario della città di Koriyama. Questi livelli sono sufficienti per esporre le persone, nel giro di poche settimane, alla dose massima consentita in un anno. Analisi del suolo fatte dall'Università di Kyoto indicano che oltre l'80% delle radiazioni in questi punti viene da contaminazione di Cesio, che persiste nell'ambiente per diversi anni. Per questo Greenpeace accoglie con favore l’annuncio del governo giapponese di estendere la zona di evacuazione a 30 chilometri dalla centrale di Fukushima e di sgomberare entro un mese le città contaminate di Namie, Iitate e parte di Minamisoma, ma chiede anche di concentrarsi sulla contaminazione a lungo termine di altre aree densamente popolate. “La prossima mossa del governo – annuncia Rianne Teule, esperto di radiazioni di Greenpeace - dovrà essere quella di proteggere più di un milione di persone che vivono nella zona metropolitana di Fukushima e nell’area di Koriyama, dichiarando ufficialmente la zona sotto lo stato di protezione”. Greenpeace, inoltre, ha chiesto al governo giapponese di evacuare completamente vari punti specifici, alcuni nelle città di Iitate e Namie, dove la squadra ha rilevato contaminazione diffusa di Cesio radioattivo. La squadra ha anche rilevato livelli di radiazione sopra i limiti ufficiali nelle verdure raccolte in campi intorno alle città di Fukushima, Koriyama e Minamisoma, e acquistate in un supermercato di Fukushima. Almeno uno dei campioni di verdura potrebbe essere classificato come rifiuto radioattivo. “Il governo deve fornire alle persone consigli chiari su come proteggersi dai rischi di contaminazione - denuncia Janichi Sato, direttore esecutivo di Greenpeace Giappone - e deve iniziare a prendere misure concrete, dichiarando ufficialmente la zona sotto lo stato di protezione”. VAI AL DOSSIER SUL TERREMOTO GIAPPONESE E GLI INCIDENTI NUCLEARI

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