“Da oggi c'è una condizione in più per avere il voto degli italiani: garantire un futuro energetico pulito”. Gli attivisti di Greenpeace sono entrati in azione a Roma affiggendo manifesti con il volto di alcuni leader politici del Paese e una domanda precisa: “Sei amico del petrolio e del carbone?”.
Gli attivisti di Greenpeace sono entrati in azione ieri notte a Roma affiggendo manifesti con il volto di alcuni leader politici del Paese (Bersani, Alfano, Renzi, Casini, Fini) e una domanda precisa: “Sei amico del petrolio e del carbone?”.
I manifesti rimandano alla nuova campagna di Greenpeace, lanciata oggi con il sito: l’associazione ambientalista promuove una piattaforma online attraverso la quale tutti i cittadini che credono in un futuro di energia pulita, distante dall’inquinamento e dai disastri di carbone e petrolio, possono mandare un messaggio chiaro a chi si candida a governare il Paese.
“Il nostro non è un messaggio astensionista” afferma Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace. “Al contrario, pensiamo sia giunto il momento in cui i cittadini devono porre delle condizioni chiare e inequivocabili a chi si candida a governarli. Aderendo alla nostra petizione online si manda un messaggio diretto: il mio voto non è disponibile a chi vuole fare dell’Italia un nuovo Texas petrolifero, a chi consente la costruzione di nuove centrali a carbone, a chi frena la crescita delle energie rinnovabili e con essa l’occupazione e l’economia”.
L’Italia vive da sempre una condizione di forte dipendenza, in campo energetico, dalle importazioni. La bolletta nazionale è di oltre 60 miliardi di euro l’anno. Continuare a investire nello sviluppo delle fonti fossili equivale a condannare il Paese, a cronicizzare questa dipendenza. Carbone e petrolio distruggono il clima, inquinano, generano pochissima occupazione e causano molti danni che le aziende energetiche non compensano mai.
“Abbiamo inviato un questionario molto preciso a tutti i leader politici nazionali su queste questioni. Al momento hanno risposto in pochi. La politica nel suo complesso, anche quando chiede il voto ai cittadini, rimane sorda e distante” conclude Boraschi.
“C’è bisogno di cambiare presto le cose, per ridare futuro al nostro Paese. Greenpeace comincia da questi temi – l’energia, la salute, il clima – che sono decisivi. E giocherà la sua partita fino all’ultimo per ottenere risposte e impegni chiari e per informare tutti su chi sono, tra i leader nazionali, i veri alleati delle lobby fossili. Quelli che non voteremo mai più”.
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