di
Carlo Carlucci
26-06-2013
“L’ultimo dei comici si è visto costretto (…), prendendo il timone, ma soprattutto interpretando il malessere diffuso. Che succederà? È presto per dirlo”. Le riflessioni di Carlo Carlucci sulla politica, Beppe Grillo ed il Movimento 5 Stelle.
Ne succedono delle belle, continuamente. Rimane incontrovertibile che quanto messo su da questo Beppe, con gli alti e bassi del voto, ha la caratura morale che mancava da tanto. Lo spettacolo della Politica è a dir poco desolante, anzi da rincitrullire. Desolante e da rincitrullire il nostro paese. Risulta evidente (e comunque sarà sempre più evidente) che la politica e i partiti, così come sono stati concepiti ed hanno svolto la loro funzione, non hanno più motivo di esistere. Da noi come dovunque. Che cosa si formerà al loro posto? Come si ristrutturerà lo Stato?
L’origine dei partiti (seconda metà dell’ottocento) era strutturata attorno ai gruppi di interesse (classe operaia, borghesi, Chiesa….) da tutelare. Ma oggi? Il caso Italia, o meglio il caos Italia è esemplare. Nel caos Italia Grillo, quasi dieci anni fa decise, da uomo di spettacolo, ridendo castigat mores, di fare politica senza intermediari, senza i politici. Queste ultime sono esattamente le sue parole espresse nella postfazione al libro di Gomez e Travaglio, ‘Regime’. I quali Gomez e Travaglio si sono visti costretti anche loro a dar vita a un non-giornale, ‘Il fatto quotidiano’ appunto.
Le ondivaghe risposte dell’elettorato sono sintomatiche, rispettando una situazione oscillante.
Chi scrive vive sull’Amiata, ed è opposto ad Enel, il feudatario succeduto agli Aldobrandeschi il quale feudatario è in stretta collusione coi vassalli, valvassori, valvassini Pd. Ha dato il voto al Movimento 5 Stelle e poi ha partecipato alle prime, titubanti, estemporanee, un po’ evanescenti riunioni dei grillini locali. Nessuno sa dove andrà il Movimento. Ma è l’unica speranza. La speranza è questa non-politica. Pessimismo dell’intelligenza, ottimismo della volontà? Anche.
Grillo è l’ultimo di una schiera di grandi comici. Quasi tutti scomparsi. I Tognazzi, i Manfredi, i Sordi, i Gassman… Hanno creato il mito dell’italiano imbroglione, parolaio, pataccaro… Non vi ricorda qualcuno? Quel qualcuno, B, che ha così bene raccolto e interpretato, assolutamente pro domo sua, il lascito di questi comici? Ed ecco la nemesi.
L’ultimo dei comici si è visto costretto, ma io sono solo un comico…, quante volte lo ha ripetuto, a invertire la rotta (della grande comicità all’italiana, triste nel fondo…), prendendo il timone, ma soprattutto interpretando il malessere diffuso. Che succederà? È presto per dirlo. Il cammino è imprevedibile, unpredictable. Ne vedremo delle belle. Ma intanto è da Grillo e dai suoi che parte l’unica speranza per tanti, tantissimi italiani disperati.
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