di
Claudia Bruno
04-05-2011
È appena uscito in libreria edito dal Touring Club Italiano, e curato dall’Associazione per il Turismo Responsabile, il manualetto intitolato 'Turismo responsabile. Che cos’è, come si fa'. 255 pagine dedicate al viaggiare in modo rispettoso per l’ambiente, il patrimonio storico e artistico, le culture e le comunità locali che si incontrano 'strada facendo'.
Viaggiare? Meglio farlo in modo responsabile: lasciare a casa il superfluo e alleggerire la valigia, informarsi dettagliatamente sulla cultura e sulla geografia del luogo che si intende visitare, andare piano e in profondità piuttosto che velocemente e in superficie, camminare e andare in bici per spostarsi tutte le volte che è possibile, preferire i mezzi pubblici all'automobile, preferire il treno all'aereo, rispettare l'ambiente e le persone che si incontrano, le loro usanze, le loro tradizioni.
Maurizio Davolio, presidente AITR e Chiara Meriani, giovane e appassionata giornalista di viaggio e formatrice sui temi del turismo responsabile, hanno fatto sicuramente un importante primo passo nel mettere per iscritto le buone pratiche che un viaggiatore responsabile non può permettersi di dimenticare nel momento in cui decide di lasciare la sua dimora per incamminarsi alla scoperta di nuovi paesaggi e territori.
Il tema al centro di questa pubblicazione fresca di stampa è proprio il viaggiare con cognizione di causa cercando di prender parte alle alternative che già esistono alle modalità di viaggio predominanti. Per esempio l'albergo diffuso, un modello di ospitalità che trasforma il paese in un albergo includendo al posto di stanze e corridoi, case abbandonate o disabitate e stradine, e garantendo i servizi che un hotel darebbe ma 'a cielo aperto', in modo da re-inventare anche una cultura dell'abitare il luogo. Oppure le comunità ospitali, una nuova idea di ospitalità che considera il viaggiatore non più come turista ma come abitante del paese dove arriva, quindi con delle attenzioni in più ma anche con una maggiore responsabilità nei confronti della tutela del territorio. In Italia, spiega la guida del Touring, esiste una rete di 135 piccoli borghi che fanno parte della rete dei 'Borghi autentici d'Italia', 34 dei quali sono diventati comunità ospitali.
In modo sintetico il manuale raccoglie una serie di informazioni, indirizzi utili, siti internet e rassegne, capaci di dare una panoramica sul tema.
I principi, i valori e le regole (documenti e carte del turismo responsabile, certificazioni, eco-etichette, responsabilità sociale di impresa) che negli ultimi anni sono stati definiti a livello internazionale per il settore del turismo responsabile; la filosofia che ruota attorno ai diversi modi di viaggiare (i concetti di lentezza e profondità, la valorizzazione dei mezzi pubblici rispetto all’uso del mezzo privato) e gli stili e i comportamenti sostenibili consigliati (la preparazione del viaggio, cosa mettere e cosa non mettere in valigia, il rapporto con le popolazioni e con le culture e le economie locali), le nuove esperienze di viaggio (turismo sulle terre confiscate alla mafia, alberghi diffusi e comunità ospitali), fino ad arrivare alla collocazione geografica del turismo responsabile (viaggiare responsabilmente in Italia, in Europa, nel mondo). Ultima, ma non meno importante, una parte interamente dedicata agli addetti ai lavori, vale a dire a chi il turismo responsabile vuole offrirlo attraverso servizi, strutture, formazione.
Oltre agli autori, ai contenuti hanno contribuito ben 55 soci dell’Associazione Italiana per il Turismo Responsabile, che hanno messo in comune così esperienza e materiale utile, anche tecnico, contribuendo alla realizzazione di un testo eterogeneo che affianca citazioni letterarie a informazioni su associazioni ed enti, box pratici a consigli utili, idee per il viaggio a rassegne tematiche.
Insomma, chi avrà occasione di trovarsi tra le mani il manuale pubblicato in formato poket dal Touring, capirà subito di avere incontrato uno strumento utile quantomeno ad orientarsi nel grande oceano del viaggiare responsabile. Il resto verrà sul sentiero, anche perché, come conferma lo stesso Maurizio Davolio, presidente AITR, nella prefazione, questo testo non ha la pretesa di essere esaustivo: “è nostra intenzione aprire un dialogo per affrontare anche gli aspetti critici e problematici, confrontare opinioni ed esperienze, contribuendo così, tutti insieme, a migliorare le conoscenze, a progredire, e soprattutto a rendere il turismo sempre più sostenibile, equo e responsabile”. Dopo la pubblicazione su carta, quindi, il dibattito continua sul web (www.aitr.org).