Questi sono gli ingredienti medi di una confezione di cibo per gatti: carne fresca di pollo disossata, pollo disidratato, patata disidratata, pisello disidratato, grasso di pollo, olio di salmone, semi di lino, alghe marine, polpa di barbabietola disidratata e dezuccherata, lievito di birra, bacche di Goji, scorza di mandarino disidratata, igname (tubero coltivato nelle regioni tropicali), carota disidratata, limone disidratato, banana disidratata, mirtillo rosso, frutto-oligosaccaridi, yucca (pianta di origine tropicale).
Ma a un gatto (un gatto!) serve tutta questa roba da ristorante salutista di lusso? Nella sua vita, quando mai mangerà bacche di Goji e tuberi tropicali? Ma quando mai riuscirà a incontrare e addirittura catturare un salmone da cui estrarre esclusivamente l’olio? Dal costo e preparazione di un pasto del genere ci sfami una famiglia di persone nel sud del mondo. Nel 2017 in Italia sono stati spesi due miliardi di euro per alimenti e accessori per animali domestici, con una media che va dai 30 ai 100 euro mensili a famiglia. Una cifra stratosferica in costante aumento ogni anno in un paese in cui ci sono 60 milioni di questi animali, praticamente uno per persona. Lo scorso anno si è speso più per gli animali domestici che per i bambini, anche per il motivo che in Italia di bambini se ne fanno sempre meno. Il segnale è chiaro: gli umani sono problematici, meglio avere cani, gatti e canarini. Quindi non è proprio del tutto vero che i figli non si fanno perché non ci sono soldi per mantenerli, infatti fra sprechi di ogni tipo e acquisti superflui siamo campioni nel buttare i soldi. Probabilmente un cane o un gatto danno meno problemi di un bambino che piange e magari obbedisce pure poco. Inoltre le persone, con la totale disgregazione della comunità provocata del sistema che tutto vende, si ritrovano sempre più sole e di conseguenza si attaccano eccessivamente agli animali personificandoli.
Ma come è possibile che con milioni di italiani che sono al di sotto della cosiddetta soglia di povertà e tanti altri che dicono di non avere un soldo, sia accettata una situazione simile? E il cibo che ho descritto sopra non è nemmeno il livello più alto; informandomi meglio ho verificato che ci sono cibi ancora più raffinati e costosi e che vengono probabilmente preparati anche per i gatti della regina d’Inghilterra. E io che ero rimasto ai topi, lucertole, avanzi della tavola e al limite semplicissime crocchette. Tra gli alimenti più acquistati per i “piccoli amici” ci sono gli snack, senza i quali di sicuro subirebbero gravi contraccolpi psicologici. Ma il massimo sono gli accessori assolutamente indispensabili tra cui shampoo, deodoranti, salviette profumate, abbigliamento, giochi di vario tipo e mille altre diavolerie. E c’è anche la pasticceria per cani e gatti; NO, pietà! E per dimostrare la personificazione di cui sopra, questa pasticceria produce dolci accuratamente preparati e rinchiusi in sofisticate confezioni di plastica con scritto "Ti Amo", da regalare ai nostri animali. Il mercato di questi generi è in continua crescita con interi supermercati ovunque nella penisola dedicati esclusivamente agli animali domestici e anche svariati centri per la toelettatura.
Ma è moralmente giusto spendere tutti questi soldi per animali che normalmente hanno pochissime esigenze e farlo in un mondo dove invece ci sono ancora tante, troppe persone che non hanno nemmeno di che sfamarsi? Nessuno vieta di avere animali in casa ma le bacche di Goji, le banane disidratate, i deodoranti e mille accessori assurdi e del tutto superflui di cui mai gli animali domestici hanno avuto bisogno, cosa c’entrano? Quale dignità e senso del lavoro si dà alle persone che producono e vendono questi prodotti? Con tutti i lavori utili, urgenti e importanti che ci sono da fare? Il mercato che produce questi e tantissimi altri prodotti simili è semplicemente un mostro che ci fa sembrare normali cose che non lo sono affatto, che ci fa perdere la ragione ogni giorno di più e quando la natura, l’esaurimento delle risorse presenteranno l’inevitabile conto, saremmo totalmente nel panico e impreparati perché non sarà più disponibile lo shampoo o lo snack per il nostro cane.
Queste cose però, meglio non dirle; la colpa, lo sappiamo, è dei politici, degli immigrati, dei cinesi, degli extraterrestri, comunque non nostra, noi siamo sempre a posto anche quando compriamo un pasto da regnanti per il nostro gatto o cane.
Il mercato non segue alcuna morale ed etica ma solo ed esclusivamente il dio denaro, cerchiamo di darcela e dargliela noi un po’ di moralità ed etica.