I poveri partiti abbandonati a se stessi nel deserto delle urne

Fa quasi tenerezza vedere i politici vincenti di questa tornata elettorale regionale che festeggiano una vittoria che invece è un funerale, visto che essere una schiacciante minoranza che governa la stragrande maggioranza li dovrebbe far vergognare e dovrebbero avere l’onestà intellettuale di dimettersi tutti in blocco; altro che festeggiare.

I poveri partiti abbandonati a se stessi nel deserto delle urne

Fa quasi tenerezza vedere i politici vincenti di questa tornata elettorale regionale che festeggiano una vittoria che invece è un funerale, visto che essere una schiacciante minoranza che governa la stragrande maggioranza li dovrebbe far vergognare e dovrebbero avere l’onestà intellettuale di dimettersi tutti in blocco; altro che festeggiare. Ed è un funerale per la loro non-democrazia alla quale la gente non crede più massicciamente, visto che ormai si è, come in Emilia Romagna, a oltre la metà degli aventi diritto che alle urne non ci va proprio.
Del resto la presa in giro, la farsa elettorale è ormai così palese che è difficile cadere nel tranello pensando che votando qualcuno, chiunque sia, si possa veramente incidere su qualcosa.
Lo abbiamo visto con la faccenda del covid, lo vediamo tutti i giorni; i partiti e relativi politici (con qualche rarissimo caso del tutto ininfluente) servono soggetti oltre oceano che dettano l’agenda politica, potentati e multinazionali varie, per le quali i cittadini passano da essere cavie a pecore da tosare. E proprio l’Emilia Romagna ne è l’esempio emblematico più recente, laddove un anno dopo l’alluvione devastante si verifica qualcosa di simile e la colpa ovviamente non è mai della politica, figuriamoci; prima cementificano l’impossibile, poi inveiscono contro il fato. Del resto sono i difensori del sistema della crescita infinita in un mondo dalle risorse finite, quindi persone e ambiente da salvaguardare sono l’ultimissimo dei loro pensieri
Lo stesso Parlamento è un fortino arroccato inespugnabile totalmente in mano ai potentati, a maggior ragione dopo aver pure ridotto il numero dei parlamentari, che guarda caso era uno dei tanti obiettivi di Licio Gelli nel suo piano di Rinascita democratica. Chiunque tenti la missione impossibile di arrivare da quelle parti, per cambiare qualcosa, abbiamo visto che fine fa, con la tragicomica e pietosa farsa del Movimento 5 stelle. Era partito con tanti buoni propositi ed è finito per diventare anche peggio di quelli che già accusava di essere i peggiori, tant’è che ha governato a braccetto con tutti loro, senza distinzioni. Eppure i 5 Stelle erano stati votati in massa proprio perché volevano distinguersi e non avere giustamente nulla a che fare con chi era responsabile dello sfascio della nostra disastrata penisola.
Che sempre più gente non abbia alcuna fiducia in un sistema falsamente rappresentativo lo dimostra anche il fatto che non vengono premiati nemmeno i debolissimi tentativi di vari outsider che si presentono come alternativi, di rottura, “anti sistema”. I quali però in verità sono già di per sé ben poco credibili in partenza, basti pensare ad esempio a gente come Marco Rizzo, ex comunista di apparato, che propone la sovranità nazionale da realizzare con il gas di Putin, la qual cosa è l’apoteosi dell’ossimoro, analogo alla benzina verde, il nucleare pulito e sicuro, lo sviluppo sostenibile, il burro magro, il ghiaccio bollente e così via. E dire queste assurdità a quanto pare non è una politica che funziona, visto che ben pochi ci cascano.
E qualora per miracolo qualcuno non allineato entrasse nei palazzi dorati, o non conterebbe nulla visto il numero infinitesimale di forza che può esercitare con percentuali ridicole o verrebbe facilmente comprato o si farebbe comprare dal peggior offerente, così come abbiamo visto in eserciti di comparse minori che si sono avvicendate come soprammobili (purtroppo lautamente pagate con i nostri soldi) da quelle parti.
Chi non vota molto probabilmente sta mettendo le basi non certo per il qualunquismo ma per un cambiamento reale.
Non sarà facile, non sarà semplice ma è l’unica possibilità che hanno le persone comuni per sopravvivere e, chissà, magari un giorno quando tutta la società gli sarà cambiata attorno, anche i politici forse cambieranno in meglio e decideranno che magari è meglio servire il popolo piuttosto che altri inquietanti soggetti, ma siamo coscienti che un ipotesi del genere è fantascienza.
Non è invece affatto fantascienza continuare a impegnarsi per alternative serie e praticabili da parte di chiunque voglia costruire una società che salvaguardi per davvero persone e ambiente.

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LETTURE UTILI

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