I rischi dell’elettromosmog: incontro a Massa Marittima

Sabato 1 giugno alle ore 17 si terrà un incontro pubblico a Massa Marittima sui possibili pericoli dell’elettrosmog, anche alla luce del recente innalzamento dei limiti di esposizione della popolazione.

I rischi dell’elettromosmog: incontro a Massa Marittima

Dopo l’incontro sull’inquinamento elettromagnetico che si è tenuto di recente  ad Alba Verde con l’ingegner Giordano Giannotti e organizzato dall’associazione PAEA, un gruppo di  cittadini volenterosi organizza un altro appuntamento importante a Massa Marittima, questa volta in compagnia di Maurizio Martucci, giornalista e scrittore.
Introdurrà l’evento il prof. Roberto Barocci, portavoce per il Forum Nazionale Ambientalista O.D.V. È grazie al contributo di Global Radiation Emergency che è possibile sostenere i costi dell’iniziativa. Si tratta di un’associazione internazionale a cui fanno capo organizzazioni, scienziati e gente comune che cerca di porre fine alla diffusione della tecnologia wireless, la tecnologia senza fili che consente ai dispositivi elettronici di connettersi a una rete tramite frequenze radio.
L’annoso problema dell’inquinamento elettromagnetico non nasce ieri né tantomeno oggi alle soglie del lancio del 5G. In un mondo fortemente inquinato distinguere le cause dei mali che affliggono il pianeta e gli esseri che lo abitano risulta anacronistico. Sicuramente esistono concause che amplificano i danni ma questo non deve diventare il pretesto perché la gente comune pensi passivamente che “di qualcosa bisogna morire”, né può essere la scusa per non indagare a livello tecnico scientifico la portata delle singole componenti che influenzano negativamente la vita sulla Terra.
Ormai è chiaro che l’industria e le lobby non hanno interesse a diffondere i dati corretti delle  ricerche e che tali pratiche, al giorno d’oggi sempre più, sono sostenute finanziariamente  perché vadano in direzioni stabilite al tavolo dei potenti.
Le radiazioni elettromagnetiche ci investono senza sosta 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e provengono da tutti i dispositivi elettrici ed elettronici che ci circondano, dai cavi elettrici, dalle linee elettriche e dai dispositivi e dalle antenne wireless.
I dispositivi mobili senza fili operano nello spettro delle microonde. Sono accertati gli effetti termici ma si studiano solo gli effetti acuti di tali onde da cui dipendono i limiti SAR (concetto di dose accettabile riferito ad un maschio adulto di 80 kg di peso); non si prendono invece in considerazione le esposizioni croniche a cui siamo sottoposti.
La vita si basa soprattutto sui flussi di elettricità che consentono il funzionamento degli organi  vitali, del metabolismo e del sistema nervoso. Interferenze con le naturali correnti elettriche dei viventi, causano modifiche che si ripercuotono negativamente sullo stato di salute causando malattie neurologiche, cardiopatie, malattie metaboliche come il diabete e il cancro. Effetti devastanti si riscontrano anche su mammiferi, uccelli, insetti, anfibi e foreste.
I danni, oltre alla frequenza delle microonde sono dovuti alla modulazione e agli impulsi a bassa frequenza che trasportano le informazioni trasmesse.
Tutto questo è documentato da numerosi studi*.
A fine aprile il Governo ha innalzato la soglia limite di esposizione della popolazione a campi elettromagnetici ad alta frequenza (CEMRF) da 6 V/m a 15 V/m.
Ormai assistiamo da anni a questo genere di innalzamento o riduzione nei limiti. Quando serve vendere più farmaci per l’ipertensione, abbassiamo il valore limite del colesterolo; quando dobbiamo consentire alle lobby di diffondere il 5G, alziamo i livelli dei campi elettromagnetici.
Come riesce il sistema a farlo? Distraendo i diretti interessati e proponendo come soluzione un’azione che non servirebbe, di cui nessuno avrebbe bisogno. In questo modo, il sistema ottiene persino le lodi.
Con l’aumento dei limiti di esposizione, alcuni cittadini si interrogano sulla questione e chiedono ai Sindaci che venga applicato il Principio di precauzione, ovvero azioni cautelative in presenza di ​dubbi e incertezze sull’innocuità di una tecnologia per non esporre i cittadini a rischi in attesa di acquisire ulteriori dati. A maggior ragione, visto che i dati ci sono, significherebbe essere certi di esporre i cittadini a tali danni e malattie.
La strada è lunga e passa sempre dalle scelte dei singoli. Siamo noi che dobbiamo farci domande, avere senso critico e dire il primo no. Ma significa cambiare le abitudini, scoprire le scomodità e cosa portano con sè. Magari ci condurranno a relazioni più sane, non solo per il corpo.
Ne saremo capaci?
Cerchiamo di iniziare scoprendo cosa sia la moderazione nell’uso dei dispositivi e distinguendo le modalità di connessione.
WIFI sta per Wireless Fidelity - Fedeltà al senza filo. I nomi delle cose sono importanti. Cosa c’è dietro la parola fedeltà? Un patto. Il concetto di rimanere leali a qualcuno o qualcosa indipendentemente dalla circostanze attenuanti (che riducono la gravità di una colpa).
Ricordiamo che il sistema opera sempre con il nostro consenso.
A pochi giorni dalle elezioni del nuovo Consiglio comunale, una parte di Massa Marittima si  interroga e chiede assunzione di responsabilità a chi guiderà la città.
L’incontro si terrà sabato 1 giugno 2024,  dalle ore 17, a Mater Ecclesiae, ex Seminario, San Francesco.

Qui un documento di politica generale sull’elettrosmog 

Alcuni riferimenti *
-Sulman, Felix Gad. The effect of air ionization, electric fields, atmospherics and other electric phenomena on man and animal.  American Lecture Series, Publ. no. 1029 (Charles C. Thomas Publisher, Springfield IL, 1980; 398 pp.).

-Blake Levitt, Henry C. Lai and Albert M. Manville II. Effects of non-ionizing electromagnetic fields on flora and fauna, Part 2 impacts: how species interact with natural and man-made EMF. Reviews on Environmental Health  37(3): 327-406 and Supplements 1-4 (2021). https://doi.org/10.1515/reveh-2021-0050

 

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