Il 13 maggio sarà una intensa giornata, in cui ci saranno tre diverse marce accomunate dagli stessi obiettivi. Da Cison a Follina in provincia di Treviso, si muoverà la Marcia Stop Pesticidi; tra le vie di San Pietro in Cariano in provincia di Verona si svolgerà una manifestazione parallela; intorno al lago di Caldaro, in provincia di Bolzano, sfilerà Stop Pestizides.
Le marce attraverseranno territori messi a dura prova dalle coltivazioni intensive di mele e di vitigni e dal conseguente uso della chimica di sintesi che inquina il suolo, l’acqua, l’aria determinando la scomparsa di molte specie, la perdita di biodiversità, la contaminazione delle falde idriche, il depauperamento del paesaggio avvilito dalla monocoltura.
“In alternativa a questo modello – affermano i promotori della Marcia Stop Pesticidi – sosteniamo esperienze agricole come l’agricoltura biologica, i biodistretti e le filiere corte, che in questi anni hanno dimostrato di saper coniugare il rispetto per la salute pubblica e l’ambiente, producendo alimenti sani e posti di lavoro, valorizzando la varietà dei prodotti locali e tutelando la salute pubblica.”
Se a mobilitarsi prima di tutto sono le popolazioni che vivono in queste aree, consapevoli di essere fortemente esposte ai pesticidi rischiando la salute, le adesioni arrivano da ogni parte d’Italia: da gruppi di cittadini, da associazioni e comitati.
“Le tre marce del 13 maggio – dicono i promotori della Marcia Stop Pesticidi – sono accomunate dal fatto di avere gli stessi obiettivi, di lanciare lo stesso appello. E se lo scorso anno alla nostra marcia hanno aderito più di 120 associazioni attive a livello locale, regionale e anche nazionale, quest’anno contiamo di fare anche meglio visto che al momento – e mancano ancora parecchi giorni al 13 maggio – abbiamo già raccolto complessivamente più di 100 adesioni. Tra queste ci sono quella del Comune di Feltre e il patrocinio del Comune di Revine Lago: speriamo che si aggiungano altri Comuni sensibili a questi temi”.
L’appello che gli organizzatori delle marce rivolgono alla Commissione europea è di rivedere la recente autorizzazione concessa all’uso del glifosato per altri 5 anni; riformare la procedura con cui viene approvato l’impiego dei pesticidi; fissare alcuni obiettivi obbligatori di riduzione delle sostanze chimiche di sintesi nei campi.
“A governo, Regione e Comuni chiediamo – aggiungono i promotori della marcia – di applicare il principio di precauzione vietando l’utilizzo dei pesticidi, attivando controlli e sanzioni idonee, proibendo definitivamente le sostanze sottoposte a deroghe. Ma anche di potenziare gli strumenti di controllo e salvaguardia del territorio per evitare sbancamenti, deturpazione del paesaggio, possibili discariche abusive e cambiamenti delle destinazioni d’uso; di disincentivare le produzioni agricole industriali e le monocolture; di favorire e finanziare l’agricoltura biologica e la costituzione di biodistretti, nel rispetto della biodiversità e delle tipicità tradizionali locali”.