Il 7 e 8 aprile al Parco delle Energie Rinnovabili si tiene il corso "Cambiare vita e lavoro, istruzioni per l'uso" (QUI per iscriversi) e Paolo Ermani accoglierà i patecipanti raccontando la propria esperienza e fornendo strumenti utili e concreti per intraprendere strade nuove. Con lui ci sarà Alessandro Ronca, ideatore e promotore del PeR.
Ci sono state altre edizioni del corso e siete ormai veterani di una modalità che permette alle persone di comprendere i limiti del sistema e superarli. Che riscontri avete avuto fino ad ora?
Si tratta di uno dei corsi più longevi e di successo per quello che riguarda il difficile e vasto campo del cambiamento. Siamo arrivati alla 34ima edizione e vantiamo già delle imitazioni, il che di per sé è anche positivo, vuol dire che abbiamo sempre visto giusto. Meno positivo è se chi ci copia, in maniera a volte davvero spudorata, lo fa per puro opportunismo e senza avere né le competenze, né l’autenticità necessari. Si sa, siamo in un mondo (compreso quello pseudo alternativo) dove tutto si vende e costantemente si cercano metodi e modi per spillare soldi al prossimo anche usando temi e parole altisonanti. Noi abbiamo sempre fatto una scelta diversa, riteniamo che l’autenticità sia una componente essenziale del cosiddetto cambiamento che se avviene fregando il prossimo, per quante parole altisonanti si usino, non potrà che essere un bluff. Ecco perché proponiamo un percorso che parte dalla nostra diretta e lunga esperienza dove l’opportunismo non è di casa. Noi facciamo e viviamo da sempre quotidianamente quello che diciamo, non siamo raccoglitori di storie da vendere. Il nostro percorso personale ci ha portato a conoscere e vivere molte progettualità reali di “cambiamento” direttamente e in maniera profonda, non per un week end, per qualche giorno all’anno o come cronisti. E la voglia di conoscere e vivere quelle esperienze nasceva e nasce non nel cercare il nuovo business alternativo ma da un desiderio di cambiamento e ricerca interiore per poter costruire una società diversa da quella che ci sta portando all’autodistruzione.
Che clima si respira al PeR? Che energia?
Il PER - Parco Energia Rinnovabile è uno di quei posti dove le persone si sono messe in gioco, hanno scommesso tutto quello che avevano ed erano, per costruire davvero una alternativa che abbracciasse più pratiche possibili del cambiamento. Al PER c’è molta concretezza e altrettante soluzioni, quelle che dovrebbero essere adottate da chiunque voglia fare un passo verso la costruzione di un nuovo mondo. Viene trasmessa la tipica passione di chi è quello che vive e quindi ha entusiasmo e voglia di dare agli altri. Il corso è intensivo e le persone alla fine ci dicono spesso che non si aspettavano di avere così tanti spunti, idee e soluzioni in così poco tempo. L’energia al PER non può che essere rinnovabile e sana, compresa quella della cucina dove Chiara riscuote applausi a scena aperta per le sue interpretazioni mediterraneo sicule della cucina vegan e vegetariana.
Secondo te "cambiare vita" è un'impresa per "pochi eletti" o è un'idea che ciascuno può prendere e portare nella propria vita plasmandola e personalizzandola? E soprattutto: cosa vuol dire?
Se fosse qualcosa per pochi eletti non sarebbe un vero cambiamento. Quando qualcuno afferma che determinate scelte sono solo per un ristretto gruppo di persone consapevoli, bara con se stesso e lo dice per darsi una scusa di non agire. Tutti possono migliorare se stessi e il mondo che li circonda, fare scelte che comprendano nei proprio pensieri e azioni gli altri e l’ambiente. Ognuno può prendere in mano il proprio destino, iniziando da quello che vuole, anche solo da una passione che riesce a far diventare un lavoro. Nella società dove tutti dobbiamo correre e concorrere, proporre un cambiamento vero e profondo dove alla base ci siano valori non monetari è praticamente una eresia ma non ci sono alternative, o così o la barbarie. Per questo insisto sull’autenticità e sul non essere opportunisti, perché non si costruisce nulla in questo modo ma si perpetua esclusivamente la vecchia mentalità che è alla base di un mondo che va alla deriva. Il cambiamento vuol dire sostanzialmente altri valori, altre pratiche e un altro modo di essere, diverso da quello competitivo, arrivista e cieco che contraddistingue questa epoca.
Quanto ti hanno arricchito le persone che hai incontrato lungo il tuo cammino? E quanto ritieni di avere arricchito loro?
Ho incontrato persone davvero valide da cui ho imparato molto, soprattutto quelle che davano valore all’autenticità e non alle apparenze. Io spero di aver arricchito altri con quello che faccio e sono anche perché per me una delle gioie più belle, oltre alla contemplazione della natura, è proprio quella di poter essere in qualche modo utile e di aiuto per gli altri.
QUI per iscriversi al corso "Cambiare vita e lavoro, istruzioni per l'uso"